In questa guida spieghiamo come e quando potare il pesco.
L’idea di avere un proprio frutteto, anche se di dimensioni ridotte, ha un valore poetico da non sottovalutare. Nonostante questo, però, il sogno in questione richiede anche un certo sforzo fisico. A conti fatti, però, l’attività più delicata e fondamentale è, senza alcun dubbio, la potatura. In questo caso, dunque, vedremo come agire nel migliore dei modi sul pesco. Si tratta di una pianta piuttosto delicata che, se aiutata nel modo giusto, può offrire molti frutti. La potatura, almeno quella svolta nel migliore dei modi, ha il compito di condurre proprio verso questo risultato. In effetti, tagliare e eliminare rami secchi ed in eccesso aiuta la pianta a crescere e svilupparsi. Anche se questo non deve essere praticato sconsideratamente e senza seguire delle regole precise. Molto importante, poi, è l’utilizzo di strumenti giusti con i quali è possibile effettuare dei tagli precisi e veloci.
Se sognate piante di pesco colme di frutti per arricchire la vostra tavola e, all’occasione, preparare delle incredibili marmellate fatte in casa, provate a seguire i consigli che stiamo per dare. Per prima cosa, però, iniziamo con il considerare velocemente gli errori che devono essere evitati assolutamente. Per prima cosa è sconsigliato fare dei tagli eccessivi alla pianta, convinti che questo la rafforzerà. Nulla di più sbagliato, visto che un intervento eccessivo potrebbe interrompere o andare a influenzare in modo negativo la produttività. in secondo luogo, poi, il taglio deve essere sempre pulito, questo per evitare che la pianta vada incontro a fastidiose infezioni da combattere. Per finire, poi, è proibito potare il vostro pesco solo per puri motivi estetici. L’intervento, infatti, deve rispettare il normale portamento della specie.
Finito di prendere questi pochi appunti, vediamo, invece, cosa è assolutamente necessario fare. Iniziamo con il dire che la potatura di formazione si deve effettuare quando il pesco è ancora giovane fino al raggiungimento dei tre o quattro anni. Quella che viene definita come potatura di formazione ha luogo nei mesi estivi, mentre per quella di produzione si deve attendere l’inverno, più nello specifico febbraio inizio marzo. Se, però, si viole evitare di dover affrontare delle gelate tardive, allora è possibile rimandare fino al periodo di fioritura, ossia fine marzo e inizio aprile. Una volta che la pianta ha raggiunto i cinque anni, poi, è possibile limitarsi esclusivamente a una sola potatura all’anno per rafforzare il vostro pesco ed eliminare i rami rovinati. Detto questo, andiamo a vedere più da vicino come effettuare queste due tecniche.
La potatura di formazione o mantenimento ha il compito di dare e mantenere la forma migliore e ottimale. Questo significa creare piante con rami forti e ì spaziati che possono essere raggiunti facilmente. Per quanto riguarda il pesco, comunque, questo primo intervento segue due forme tradizionali, a palmetta o a fuso. Per quanto riguarda la potatura a palmetta questa ha due funzioni, da una parte ha lo scopo di creare una forma ben precisa, mentre dall’altra è volta a rendere più facile la raccolta dei frutti. Nella pratica, il primo ramo deve essere lasciato a circa cinquanta centimetri dal suolo, mentre per quanto riguarda la distanza tra tutti gli altri deve essere di un metro. Mentre si sale, poi, i rami dovranno avere una lunghezza decrescente. Come risulta essere facilmente deducibile da queste poche note tecniche, dunque, la potatura è chiamata a palmetta proprio perché riprende la forma di una piccola palma.
Per ottenere il risultato desiderato, durante il primo anno di vita della vostra pianta dovete cimare il fusto a 50 o 70 cm da terra durante il periodo invernale. In estate, invece, ossia quando i germogli saranno diventati sufficientemente grandi, bisognerà selezionare i migliori tre per posizione e consistenza. Mentre tutti gli altri vanno rimossi. Il secondo anno, poi, si dovranno selezionare tre nuovi germogli tenendo presente sempre le caratteristiche considerate fino a questo punto. Allo stesso modo si agisce anche il terzo anno. A questo punto la struttura del pesco è stata ultimata e si dovrà procedere solo al mantenimento di pulizia.
La potatura a fuso, invece, è utilizzata soprattutto quando c’è poco spazio tra una pianta e l’altra. Anche in questo caso il ramo più basso deve trovarsi a circa cinquanta centimetri da terra, mentre gli altri dovranno essere tagliati lasciando solamente quelli più forti. Per quanto riguarda la potatura di produzione, invece, è finalizzata per rendere la pianta carica di frutti e facilitarne la formazione. Per ottenere questo risultato si deve iniziare a intervenire già molto presto, ossia al primo anno del pesco. Dopo deve procedere mantenendo tre o quattro rami principali. Questi dovranno portare i frutti e il loro andamento dovrà essere orizzontale. Da eliminare, invece, sono tutti quelli che hanno un andamento irregolare o verticale. Si deve fare eccezione solamente per la cima. A questo punto terminiamo con gli attrezzi necessari che, prima di essere utilizzati, dovranno essere sterilizzati. Questo perché il pesco è una pianta molto delicata.