L’idrocoltura è la coltivazione delle piante senza l’ausilio della terra ma con l’apporto della sola acqua Le radici sono poste in un substrato idoneo, come l’argilla espansa, e a contatto con l’acqua, che contiene gli elementi nutritivi. I vantaggi di questo metodo di coltivazione sono molti e fanno dell’idrocoltura il modo più semplice per la coltivazione delle piante d’appartamento.
Alcuni di questi sono: vaso per idrocoltura
-Immediatezza della disponibilità e della solubilità degli elementi quali fosforo, potassio, magnesio, ferro e della perfetta ossigenazione delle radici.
-Nessun cambio annuale di vaso, con conseguente risparmi di terra e vaso.
-Assenza di parassiti della terra.
-Nessuna malattia alle radici.
-Nessun pericolo di sbagliare concimazione.
-Igiene e pulizia, assicurati dal substrato di argilla espansa sterilizzata.
-Non più sottovasi con pericolosi ristagni d’acqua.
-Semplicità di concimazione, ogni 6 mesi circa.
-Rabbocchi d’acqua con tempi lunghi, ogni 3/5 settimane con possibilità di lasciare sole le piantesenza che ne soffrano.
-Possibilità di tenere nello stesso contenitore piante con esigenze diverse. nico
-Nessun accumulo di sali nell’acqua, grazie allo speciale concime.
-Le piante sopportano meglio la carenza di luce e gli svantaggi sono praticamente inesistenti.
Indice
Schema di un vaso
1) Indicatore di livello d’acqua. Serve per poter vedere immediatamente la quantità d’acqua presente nel vaso, il quale deve essere tarato in modo da segnare il massimo quando l’acqua è a un terzo dell’altezza nel vaso interno e il minimo quando l’acqua raggiunge il livello per cui l’indicatore non è più visibile Eccessi di acqua possono portare a marciumi.
2) Contenitore per le piante ve ne sono di diversi tipi e dimensioni.
3) Acqua.
4) Argilla espansa che funge da supporto e protegge le radici dalla luce e le mantiene umide e aerate.
5) Pianta con le radici nell’argilla.
6) Concime che agisce come scambiatore di ioni, cioè i sali contenuti nell’acqua e dannosi alla pianta vengono fissati e ceduti in cambio di sostanze nutritive, così il pH dell’acqua, anche se ricca di calcio, viene mantenuto su un livello normale.
7) Vaso contenente la pianta e l’indicatore di livello d’acqua, Il vaso interno deve rimanere immerso non oltre un terzo circa della sua altezza perché un livello più alto faciliterebbe pericolosi marciumi.
8) Fori che permettono il passaggio dell’acqua nel vaso interno e di salire così per capillarità verso gli strati superiori.
Come Fare
Nell’idrocoltura si possono impiegare diversi tipi di piante, che possono essere nate in acqua partendo da un piccolo ramo o nate da seme, che sviluppano molto bene emettendo radici molto fitte, oppure ottenute da piante coltivate in terra.
Le piante che non sono mai state a contatto con la terra sono le più idonee per l’idrocoltura perché hanno un apparato radicale capace di assorbire il nutrimento direttamente dall’acqua.
Quelle coltivate in terra invece, devono trasformare il loro apparato radicale, e questo cambiamento comporta uno sforzo energetico notevole tanto che in molti casi può portarle alla morte, inoltre se rimangono tracce di terra tra le radici potrebbero svilupparsi pericolosi marciumi.
Pertanto se desiderate ottenere una pianta da coltivare in idrocoltura utilizzando una coltivata in terra sarà opportuno
-Scegliere piante sane e robuste.
-Togliere la pianta dal vaso.
-Mettere le radici in acqua a temperatura ambiente e cercare di lavarle il più accuratamente possibile, eventualmente lasciandole immerse tutta la notte per cercare di togliere i grumi di terra più tenaci.
-Prendere l’argilla espansa e lavarla accuratamente.
-Mettere la pianta nel vaso apposito e coprire le radici con l’argilla fino a riempimento.
-Mettere il vaso con la pianta nel vaso esterno, nel quale è stato messo il concime apposito.
-Versare acqua fino a che l’indicatore non abbia raggiunto il livello richiesto.
Realizzare una Talea in Acqua
Si taglia un rametto da una pianta sana, lo si mette a radicare in acqua dopo un certo tempo la talea emette radici a questo punto si procede come indicato ai precedenti punti.
Per l’idrocoltura è consigliabile usare come substrato argilla espansa perché offre i seguenti vantaggi
-Leggerezza, il che consente agevoli trasporti anche per grandi fioriere.
-Inalterabilità, cioè grande stabilità di struttura e non si decompone sotto l’azione chimica dei concimi
-Porosità dato dai fori che garantiscono un ideale passaggio dell’aria e dell’acqua che deve salire per capillarità . Per provare se l’argilla a un buon grado di porosità, la si mette in tubo di vetro alto e stretto con un pò d’acqua sul fondo: dopo 24 ore l’acqua deve salire di circa 10 cm.
Addolcire l’Acqua
Se l’acqua è molto “dura” (oltre 10° DH) e si vuole abbassarne il valore per non usare le resine scambiatrici di ioni, si può procedere in diversi modi.
-Si fa bollire l’acqua provocando così la scomposizione del bicarbonato e precipitazione dei carbonati. Si possono usare, per avere più successo delle pasticche apposite per l’addolcimento dell’acqua, poi filtrare.
-Per addolcire l’acqua con la torba, si dovrà stabilire la quantità in base alla durezza, che tanto più è alta tanto più torba si dovrà usare. Come misura pratica per uso casalingo si considerano 10g. di torba per 1 litro d’acqua (per abbassare di 1° DH), si dovrà comunque fare un’altra prova con l’apposita cartina indicatrice per vedere se la durezza è ancora alta. La torba va messa in un sacchetto permeabile (va bene anche un tovagliolo) che verrà tenuto in immersione per 24 ore, questo procedimento si potrà ripetere 2 o 3 volte con la stessa torba, considerando che ogni volta il suo potere diminuisce. Si dovrà badare che la torba che si acquista non sia disacidificata , perché mancherebbero gli acidi umici che sottraggono all’acqua il calcio e il magnesio combinandosi con essi sottoforma di umati di calcio e di magnesio. Essa non potrà così addolcire l’acqua.
-Normalmente l’acqua che usiamo normalmente è calcarea, e con l’uso prolungato potrebbe alterare il pH del terreno delle nostre piante in vaso che generalmente abbisognano di pH 5,5/6,5.
A lungo andare, infatti, il calcio si accumula e il pH nella terra raggiunge livelli tali per cui si possono manifestare clorosi; avremmo perciò cura di annaffiare i nostri vasi con l’acqua leggermente acida, e come fare? dove la prendiamo? semplice!, modifichiamo la nostra comune acqua di rubinetto con un’aggiunta di aceto di vino.
Generalmente la nostra acqua ha un pH intorno a 7,8-8 perciò per portarla a circa 6 bisogna aggiungere 0,2 ml/litro di aceto di vino.
Per una quantità di 10 litri d’acqua dovremmo aggiungere 2 ml di aceto che verrà mescolato bene.
Questo trattamento è consigliato per le piante acidofile.
Concimi per l’Acqua per Idrocoltura
Sono resine che funzionano con scambio di ioni a cui sono stati aggiunti degli elementi nutritivi; insolubili, sono adatte per le piante coltivate in acqua ( idrocoltura ).
Funzionano sostituendo o utilizzando i sali dannosi (magnesio e solfato di calcio ) con sostanze nutritive; scambia cioè cloruro di sodio e carbonato di calcio con nitrato ammonico e solfato di potassio.
Il concime ha due vantaggi, il primo di durare a lungo ( circa 6 mesi ) e il secondo di usare acqua di rubinetto qualunque essa sia perché se fosse dolce la resina non riuscirebbe a svolgere la sua proprietà di scambio.
Non usare perciò mai acqua piovana o distillata. Una avvertenza nell’usarlo è di non lasciare cadere per terra le perline del concime perché renderebbero il pavimento sdrucciolevole.
In commercio vi sono diversi tipi di concimi e tutti funzionanti con lo stesso principio, sarà il vostro tecnico di fiducia che saprà consigliarvi. L’acqua per i rabbocchi dovrà essere a temperatura ambiente.