In questa guida spieghiamo come scegliere il fertilizzante per piante d’appartamento.
Un tempo l’unico fertilizzante utilizzato era lo sterco e si pensava che le piante lo assorbissero dal terreno tale e quale. Solo nel 1823 il chimico tedesco Liebig (inventore del famoso dado) dimostrò che le piante si nutrivano dei sali minerali sviluppati dalla sua putrefazione. Da allora si sono sviluppati concimi basati sul principio dell’alimentazione minerale e appositi fertilizzanti chimici per piante d’appartamento.
Per crescere, le piante necessitano di carbonio, idrogeno e ossigeno, che assorbono direttamente dall’aria e dall’acqua. Ma non basta. Hanno bisogno anche di altri macroelementi: azoto, fosforo, potassio, calcio, magnesio e zolfo, dei quali, come vedremo, i primi tre sono particolarmente importanti. La “dieta” è completata da altri minerali, necessari in quantità minori: boro, rame, ferro, manganese, molibdeno, zinco e cloro. Di norma, la pianta trae questi elementi dal terreno stesso e l’uso di fertilizzanti non sarebbe necessario, ma per le piante di casa, che dispongono della poca terra di un vaso, tale integrazione può risultare utile. E’ ormai assodato che alla base del nutrimento della pianta si pone l’equilibrio tra le quantità di sostanze assorbite. I fertilizzanti presenti sul mercato si propongono di venire incontro alle esigenze delle piante, apportando il nutrimento che l’acqua d’irrigazione e la terra non riescono ad offrire. I prodotti si presentano al consumatore con vari appellativi: liquidi, solidi a concimazione ritardata, in polvere solubile in acqua, concimi fogliari, organici.
Indice
Come Scegliere il Fertilizzante per Piante d’Appartamento
I floricoltori cercano di ottenere dalla pianta il massimo sviluppo possibile, adeguando il fertilizzante alle sue specifiche esigenze. Per il comune utilizzatore che non si occupa di produzioni su vasta scala e di norma possiede un solo esemplare di ciascuna pianta, le esigenze sono differenti: è preferibile trovare un fertilizzante adatto al maggior numero di piante possibili.
Tra i fertilizzanti analizzati non ne abbiamo trovato nessuno che risulti adatto alle “piante verdi” e inadeguato per le “piante da fiore”, o viceversa, come potrebbe far pensare la denominazione inclusa in etichetta. In definitiva, non è necessario tenere in casa due prodotti differenti, dal momento che tutti presentano una formula decisamente universale. Piuttosto, ricordate di rispettare le dosi consigliate ed evitate di eccedere.
Aggiungere nutrimento
L’apporto di nutrimento alla pianta dipende principalmente da tre fattori: la composizione del fertilizzante, la dose o per meglio dire la quantità di fertilizzante che viene aggiunto ogni volta e la frequenza delle applicazioni.
La formula NPK
I principali elementi nutritivi delle piante sono tre: azoto (N), fosforo (P) e potassio (K). Sono presenti in tutti i fertilizzanti in misura variabile ed espressa in percentuale. Ad esempio, in un’etichetta (fig. 3) è possibile trovare tre numeri in serie, tipo 4, 5, 6 che indicano la percentuale rispettivamente di azoto (4%), fosforo (5%) e potassio (6%). Se è presente anche una quarta cifra, vuol dire che vi è un’ulteriore aggiunta di magnesio. I fertilizzanti liquidi che abbiamo preso in considerazione contengono percentuali di elementi nutritivi in rapporto abbastanza equilibrato, ma basse se confrontate con i prodotti utilizzati in agricoltura. In alcuni casi, le etichette dichiarano una presenza di elementi nutritivi diversa da quella reale che abbiamo verificato in laboratorio. Quando le differenze sono superiori a un punto percentuale, il giudizio assegnato non può essere altro che negativo.
Azoto in equilibrio
L’azoto è alla base del nutrimento delle piante e siccome il suo apporto incide molto sulla loro crescita, l’utilizzo che se ne fa dev’essere preciso e attento. Si consiglia una fertilizzazione con azoto compresa tra 50 e 300 ppm (=mg di principio nutritivo contenuti in un litro d’acqua). In tabella la quantità di azoto è espressa in pallini. Prima ancora della quantità è però importante che l’apporto di azoto sia fornito in maniera equilibrata: infatti, questo elemento può presentarsi in forma nitrica, ammoniacale, ureica e organica.
Periodicità e dosaggio
Quello che conta è quanti elementi nutritivi vengono somministrati alla pianta. Esiste inoltre una differenza tra estate e inverno: in quest’ultimo periodo dell’anno le piante hanno meno bisogno di essere concimate. Trovare il giusto equilibrio tra dosi e frequenza è essenziale.
Le dosi e la frequenza suggerite dall’etichetta sono spesso eccessive; se il prodotto viene utilizzato con maggiore parsimonia, i risultati migliorano.
Gli altri principi nutritivi
Oltre ai tre elementi principali, NPK, i fertilizzanti contengono altri principi nutritivi come boro, calcio, ferro, magnesio, sodio, zinco ecc. Solo in alcune etichette abbiamo trovato una dettagliata informazione in tal senso. Anche quando ci sono, la quantità è notevolmente inferiore a quella necessaria in caso di forti carenze; l’effetto che possono produrre in questo caso, pertanto, non dev’essere tenuto in considerazione al momento dell’acquisto. D’altro canto le normali esigenze di oligominerali della pianta sono veramente minime e di norma possono venire soddisfatte dalla stessa terra. Gli oligoelementi contenuti nei prodotti sono in genere sufficienti a mantenere il livello normale della terra, ma in nessun caso possono provocare effetti negativi. Nel caso sia necessario un apporto maggiore di questi principi nutritivi bisognerà comprare un fertilizzante specifico.
Facilità d’uso ed etichette
Abbiamo sottolineato l’importanza dell’esattezza del dosaggio di fertilizzante impiegato. Istruzioni facilmente comprensibili e prodotti facilmente utilizzabili, permettono il raggiungimento di questo scopo.
Per quanto riguarda la facilità d’uso, bisogna tenere in considerazioni diversi aspetti: la presenza di un dosatore con indicazione del volume di liquido versato; i consigli sulla quantità da utilizzare a seconda delle stagioni; la colorazione del liquido; infine l’indicazione delle dosi da impiegare per uno o due litri d’acqua al massimo, per evitare difficili calcoli a chi deve innaffiare solo poche piante.
Secondo la normativa europea, i prodotti di questo tipo devono riportare le seguenti informazioni: identificazione del responsabile della commercializzazione del prodotto; l’indicazione del contenuto e della percentuale dei nutrienti principali (NPK).
Inoltre, l’etichetta deve essere indelebile e non soggetta al logorio del tempo.
Prezzi
Le confezioni dei prodotti sono di formato differente. Per riuscire a fare una comparazione dei prezzi delle diverse marche, insieme al prezzo per confezione bisogna considerare perciò anche il costo mensile del trattamento
Come Utilizzare il Fertilizzante per Piante d’Appartamento
Qualcuno potrebbe pensare che più fertilizzante si utilizza, maggiore è il risultato ottenuto, della serie “male non fa!”. Invece gli eccessi possono danneggiare le piante, ma i pericoli di un uso scorretto non si fermano qui. Eccovi allora alcuni semplici consigli.
Non superate le dosi consigliate. Scegliete solo i prodotti con chiare indicazioni sulle dosi da utilizzare e seguitele correttamente.
Se il prodotto è concentrato, scioglietelo nell’acqua e, in ogni caso, inumidite un po’ il terreno prima di utilizzare il fertilizzante: concimare quando la terra è secca può portare a shock e collassi letali.
Personalizzate l’uso del prodotto. L’impiego di fertilizzanti andrebbe, per quanto possibile, limitato alle piante che ne hanno un effettivo bisogno. Inoltre, le quantità dovrebbero variare a seconda del periodo dell’anno: durante la primavere, la pianta ha maggiore bisogno di nutrimento. Anche in questo caso l’etichetta dovrebbe indicare il dosaggio stagionale.
Conservate con cura i prodotti. I fertilizzanti sono prodotti potenzialmente pericolosi e come tali vanno tenuti fuori dalla portata dei bambini. Vanno conservati nelle confezioni originali, per potere, in caso di necessità, identificare prontamente il contenuto. Evitate di mescolare due prodotti insieme, perché potrebbero verificarsi reazioni chimiche tossiche o nocive.
Usateli con cautela. La tossicità nei confronti dell’uomo si manifesta se il prodotto viene ingerito o messo a contatto con la pelle; pertanto, servitevi di guanti di gomma quando li maneggiate e lavatevi le mani dopo averli utilizzati.
Fertilizzanti per Piante d’Appartamento più Venduti Online
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