Acquistare la Rosa giusta per il posto giusto è relativamente facile, più difficile è acquistare piante di buona qualità. Vediamo perché.
Per iniziare possiamo operare una distinzione in base al tipo di rivenditore. Ci sono garden center, rivendite o semplici supermercati che offrono Rose, ma di solito queste non sono di grande qualità, non se ne conosce nome o provenienza, ed il risultato che ci si può attendere è in genere deludente. Spesso le piante sono conservate in condizioni inadatte e per questo la loro già precaria qualità può venire del tutto pregiudicata. Ci sono invece vivaisti, spesso specializzati, dai quali ci si può -e ci si deve- aspettare una maggiore qualità, anche se a costi superiori. Spesso sono disponibili centinaia e centinaia di varietà nei cataloghi dei produttori più grossi, ma tenete conto che solo una certa percentuale di queste è disponibile in buona quantità. Molte delle varietà più rare o semplicemente meno richieste sono prodotte
in piccoli quantitativi, per cui se volete essere certi di riceverle, fate i vostri ordini molto presto nella stagione, già a Settembre – Ottobre, o, meglio, nell’Estate. Servono 2 anni per completare il ciclo di produzione di una Rosa, pertanto è praticamente impossibile stabilire quale sarà la richiesta sul mercato di ogni singola varietà. Capita perciò spesso che da uno stesso fornitore si possano ricevere Rose riprodotte in diversi vivai. Questo, non è comunque un indice negativo . Se acquistate le vostre Rose per corrispondenza, cercare (e trovare!) il
vivaista di fiducia sarà una vera impresa, ed ogni persona che contatterete per chiedere consiglio vi dirà la sua personale opinione. Fate le vostre scelte tra le molte varietà, trovate chi vi può accontentare, e controllatene la qualità all’arrivo, quindi decidete chi più fa al
caso vostro. Tenete conto di molti fattori, nel fare questo: alcuni vivaisti hanno prezzi alti e costi superiori, ma non battono ciglio se chiedete loro la sostituzione di qualche pianta insoddisfacente o che non ha attecchito, altri hanno prezzi stracciati ma poca scelta, altri ancora una scarsa propensione al rapporto col pubblico.
Qui di seguito illustrerò i criteri generici di valutazione per le Rose a radice nuda, ma ci terrei a fare una piccola premessa che riguarda le piante vendute nelle confezioni di “pronta piantagione”. Può sembrare allettante avere una confezione già pronta per il trapianto, ma dietro si possono nascondere alcune insidie. Non potrete vedere com’è fatto l’apparato radicale delle piante acquistate, e questo è una grave limitazione. Guardando quelle confezioni striminzite non vi chietede dove stanno le radici? Le poverette vengono massacrate e ridotte a moncherini per farle rientrare nel loro pacchetto di pessimo terriccio, e le nostre nuove piante ne risentiranno molto alla ripresa vegetativa. In secondo luogo si tratta sovente di piante di seconda scelta, che non rispettano i criteri minimi per la vendita a radice nuda e sono “recuperate” in questo modo. Inoltre sono più care per il lavoro ed il materiale in più che serve per confezionarle.
Tornando alle nostre Rose a radice nuda, c’è un’ultimo distinguo da fare. E riguarda il fatto che non tutte le Classi e non tutte le varietà hanno lo stesso sviluppo, da giovani, per cui bisogna tenerne conto nel giudicare. Le Cinesi, le Tè, le Noisette, alcune Rose Antiche, sono più piccole di altre, ma raggiungeranno ben presto le dimensioni citate nei cataloghi, se sono sane e la qualità delle loro radici è buona. Altre varietà tendono a ramificare quando sono stabilizzate in giardino, altre ancora sono difficili da riprodurre, per cui potrebbero non corrispondere esattamente al tipo ideale. Ciò nonostante ci sono dei punti fondamentali.
Ogni pianta è formata da un nesto, che altro non è che la varietà coltivata (rami, fiori, foglie), e da un portainnesto, che ne forma l’apparato radicale. Se sulla quantità e consistenza dei rami si possono fare tutte le riserve viste poco sopra, lo stesso non si può dire per i portainnesti, e quindi sulle radici, che rappresentano una fondamentale garanzia sul futuro della nostra pianta. Le radici devono essere sane, ramificate, abbondanti, con poche radici principali grosse e molte radici secondarie più sottili. Le piante con radici fittonanti sono da scartare.
Dobbiamo pensare che i fittoni non hanno alcuna funzionalità nel nutrire la pianta. Servono soltanto ad ancorarla al suolo ed a fornirle nutrimento in terreni particolarmente compatti o aridi. Per avere i migliori risultati, ciò che dobbiamo incoraggiare è una ricca produzione di capillari e radici sottili capaci di promuovere una crescita rigogliosa. Per cui se le piante acquistate hanno fittoni molto sviluppati, questi vanno eliminati o accorciati parecchio, per stimolare la crescita di nuove radici più in alto. La pianta dovrà poi avere almeno 2-4 rami sani, non graffiati, rotti o spezzati, con una bella corteccia integra e turgida, così come le gemme che non dovranno essere in germoglio. Che siano spessi almeno quanto una matita, si dice di solito, ma se è di più, tanto meglio. Vediamo alcuni esempi.
Le immagini soprano mostrano entrambe Rose di ottima qualità, appartenenti a due differenti categorie.
La foto a destra rappresenta una Rosa Antica, la Muscosa “Mme Louis Levêque”, e potete facilmente notare i rami perfetti, equilibrati nella disposizione e di consistenza omogenea: quest’ultimo è un altro elemento importante. Se la forza vegetativa dei rami non è bilanciata, è probabile che i più deboli soccombano al vigore degli altri, così che potreste trovarvi a che fare con piante sbilenche. Tenetene conto soprattutto per le varietà a cespuglio, meno per le Rampicanti Climber e Rambler, per le quali la presenza di rami “oversize” è quasi la norma. L’immagine a
sinistra mostra un’altra pianta di eccellente qualità, praticamente da manuale. Notate soprattutto la distribuzione regolare e bilanciata dei rami, spessi e numerosi, e delle radici, molto folte e sviluppate. La pianta è più grande della precedente, ma si tratta di una vigorosa varietà di Rosa Inglese, “Crown Princess Margareta”. Un fattore molto importante nella determinazione della qualità è dato dall’inserzione dell’apparato radicale rispetto al punto d’innesto: potrete facilmente vedere
dalle immagini che entrambe hanno radici che si dipartono alte, vicino all’inserzione dei rami, e questa è una validissima caratteristica.
Invece le due immagini sopra mostrano due piante da scartare, per due differenti motivi. Nell’immagine a sinistra, una “Gruss an Aachen” un po’ striminzita per essere una Floribunda, per quanto di piccola taglia.
Ma questo non è il motivo principale che dovrebbe farcela rifiutare: guardate le radici, decisamente scarse, e l’inserzione di queste rispetto al punto d’innesto. Sarebbe ancora accettabile se dovessimo piantarla in piena terra, ma pensando di doverla mettere in un vaso, anche come soluzione temporanea in vista di un futuro trapianto? Nella foto a destra possiamo vedere gli effetti di un cattivo stocaggio in vivaio. La pianta era evidentemente tenuta in tagliola, come mostrano le tracce di terra in alto sugli steli, ma in condizioni inadatte.
Le alte temperature ne hanno stimolato il risveglio vegetativo, provocando la formazione, dalle gemme coperte di terra, dei pallidi, fragili germogli chiaramente visibili nell’immagine, una facile preda per il gelo ed uno stress per la pianta, incapace di sostenerne la crescita.