Il seme assume un’importanza enorme nella vita delle piante: rappresenta infatti un organo di « riposo » che permette alla pianta di sopravvivere superando periodi anche lunghi in cui le condizioni ambientali sono difficili (temperature basse e siccità, per esempio). Il seme infatti è uno dei mezzi con cui le piante si possono moltiplicare, dando vita a nuovi esemplari.
Per questa e altre ragioni l’operazione-semina è tra le più importanti del giardinaggio. Ed è determinante. Si può seminare direttamente e definitivamente nella terra, all’aperto, oppure si può seminare provvisoriamente in un semenzaio. È quest’ultimo, un particolare appezzamento di terreno in un angolo del giardino o dell’orto, preparato con determinati accorgimenti e ovviamente riparato dalle avversità atmosferiche. Col semenzaio, in genere si accelera e si assicura la germinazione dei semi e si proteggono le giovani pianticelle nel loro primo periodo di vita.
In ogni caso è sempre molto importante la scelta dei semi che devono essersi normalmente sviluppati sulla pianta e aver compiuto un periodo di post-maturazione; solo così sono immuni da parassiti e funghi. In conclusione dunque l’operazione-semina avrà successo se il seme risponderà a questi requisiti: dovrà essere maturo e ben asciutto; non vecchio, cioè raccolto al massimo da un anno e selezionato a dare esclusivamente la specie desiderata. Prendiamo ora in considerazione i due tipi di semina: all’aperto e in semenzaio.
Indice
Semina all’aperto
La semina in terra si fa dopo aver preparato il terreno; cioè dopo averlo vangato, concimato, rastrellato e cosi via.
Si può seminare a spaglio oppure a fila. Il primo tipo di semina si fa distribuendo i semi in modo uniforme sul terreno. Se questi sono molto piccoli, si mischiano a sabbia molto asciutta e si spargono sul terreno uniti ad essa; si avrà così una semina omogenea. La seminagione a fila si fa con semi più grossi, dopo aver tracciato sul terreno tanti solchetti rettilinei, uno dopo l’altro; nei solchetti vengono messi i semi e, subito dopo si ricoprono con della terra. Depositati i semi, si cercherà di assestare un po’ il terreno, poi si annaffierà leggermente, evitando di smuovere la terra col pericolo di disperdere i semi. Per essere sempre pronti ad affrontare improvvisi cambiamenti atmosferici, sarà bene, al momento della semina, fornirsi di fogli di giornale
o di plastica con cui fare una copertura protettiva d’emergenza in caso di freddo. Si chiama semina » anche la messa a dimora di bulbi, bulbo-tuberi, tuberi e rizomi. Varia, la profondità d’impianto richiesta dalle varie specie anche in base alle loro dimensioni. Ad esempio: il bulbo del giglio e quello del narciso si collocano a 15-20 cm di profondità; quelli del ciclamino e della begonia appena sotto il terreno.
Nelle buchette per la messa a dimora degli organi sotterranei » è bene sempre versare un po’ di acqua affinché le radici si trovino subito a contatto con il terreno molto umido. Le piantine seminate in terra, sia a spaglio che a file o con altre tecniche, crescono sempre in gruppo e dopo un po’ si rende necessaria l’operazione del diradamento. Si fa di solito quando le piantine sono abbastanza cresciute e sviluppate da poter individuare quali sono le più robuste da tenere e quali le debolucce da togliere; tuttavia, anche queste seconde che sono esili solo perché non hanno avuto sufficiente spazio per crescere, potranno essere utilizzate e piantate in altro luogo. Ecco perché prima di iniziare un diradamento sarà bene preparare una cassetta di terra per le piantine estirpate.
Nel semenzaio
La semina nel semenzaio è un po’ più complessa. Riguarda sempre piantine delicate
o piante ornamentali che in giardino hanno bisogno di una perfetta collocazione. Quindi è più facile metterle al posto giusto quando già sono piantine vere e proprie che non quando sono un piccolo seme o una man-ciatina di semi.
I terreni destinati al semenzaio non sono come quelli comuni dell’orto o del giardino; vengono infatti integrati con materiale organico di diverso tipo. Ecco la ricetta per un buon miscuglio: un terzo di terra da giardino; un terzo di terriccio di foglie e di torba; un terzo di sabbia di fiume.
Queste proporzioni possono essere variate tenendo conto che la funzione della sabbia è quella di rendere più impermeabile il miscuglio, mentre il terriccio e la torba gli danno la possibilità di trattenere l’acqua. Per i semenzai si usa spesso anche un substrato artificiale che si chiama vermiculite; è una sostanza porosa, molto indicata per i semi delicati; si usa mischiata a sabbia e torba.
Le cure del semenzaio consistono in annaffiature frequenti fino allo spuntare delle pianticene, evitando però un’umidità eccessiva e soprattutto i ristagni d’acqua.
Si semina nel semenzaio anche per ottenere fioriture precoci oppure per preservare le piantine neonate dai rigori invernali. Se la semina viene fatta in semenzai che si trovano all’aperto sarà bene proteggere con coperture provvisorie le piantine, proprio nel momento più delicato del loro ciclo di sviluppo e, naturalmente, quando si verifichino cattive condizioni di clima. Si lasciano le piantine nel semenzaio sino a quando non abbiano raggiunto un buon sviluppo e siano idonee a vivere fuori.
Non è detto però che per arrivare al « posto definitivo » sia sufficiente un solo trapianto; in certi casi si eseguono anche più trapianti. Perché? Per rinforzare le piantine. Questi trapianti provvisori si chiamano « ripicchiettatura » oppure « rimpielatura ». Sia che si tratti di rimpielatura o di trapianto definitivo, l’operazione è sempre delicata e abbastanza traumatica per le giovani piantine; deve quindi essere fatta con ogni cura.
Si semina in un semenzaio protetto per ottenere fioriture precoci o per evitare alle giovani piantine rigori invernali. Quando queste raggiungono la giusta misura si trapiantano tagliandole con apposite bacchette una delle quali ha un incavo a V per trattenerle.
Tanti fiori e tanti colori
La scelta dei fiori da seminare deve basarsi soprattutto su urlo studiato accostamento dei colori e un programmato succedersi di fioriture. In tal modo il giardinetto domestico non resterà mai sguarnito, privo di verde e di fiori (le tabelle delle pagine seguenti potranno essere utili per la scelta delle piante).
Acquistati i contenitori, si acquisti il terriccio che sarà adeguatamente fertilizzato e alleggerito se cosí è richiesto dal tipo di coltura che si vuole fare. La prima scelta da fare però è quella delle piantine, scegliendo tra varie specie, con il gusto estetico che si impiega nella composizione di un bel mazzo di fiori recisi per il vaso del salotto. L’accostamento di tinte diverse, sempre piacevole a vedersi, risulta di maggiore effetto, quando, ad esempio, un colore domina decisamente sugli altri.
Bisogna inoltre creare una forma movimentata, interessante, con l’accostamento di piantine di altezze diverse.
Bisogna infine, nella scelta dei semi da collocare vicini, tener conto delle esigenze vitali delle piantine che nasceranno da essi; e di conseguenza mettere nello stesso vaso o comunque vicine quelle che vogliono stare al sole e ugualmente vicine quelle che vogliono la mezz’ombra. Non si commetta l’errore di seminare fiori che esigono abbondanti annaffiature vicini ad altri che invece vogliono poca acqua.