Il discorso esposizione per le Hosta è un pò complesso. Intanto sono piante da ombra/mezzo’ombra, quindi se proprio sole deve essere, sole del mattino sia, quando brucia di meno (anche ai fini della buona colorazione di certe varietà, specialmente quelle a foglia gialla). Poche sono quelle che resistono al pieno sole (p.e. io ho la ‘Guacamole’ al sole per quasi tutta la giornata e resiste discretamente fino all’autunno). Per regola diciamo che quelle a foglia gialla sono le più delicate perché si scottano più facilmente al sole così come quelle variegate. Resistono meglio quelle a foglia verde o blu. Ma le regole non sono sempre valide per cui conta molto l’esperienza e comunque se le tenete al sole vanno sempre mantenute umide.
Personalmente, la maggior parte le coltivo con esposizione a nord con ombra della casa da sud/sud-ovest e sono sotto ad una piccola alberatura che non incide con le radici. Questo tipo di esposizione va un po’ a discapito della fioritura per la quale è necessario più sole. Altre Hosta nel giardino di mio padre sono esposte a Sud-Sud/ovest però sono all’ombra di alberelli le cui radici superficiali inibiscono la crescita delle Hosta; in questo caso ho insistito con irrigazione e concimazione e così facendo sono cresciute discretamente anche lì. Bisogna però tenere presente che di norma le Hosta temono molto le radici degli alberi i quali approfittano facilmente delle concimazioni che somministriamo alle nostre Hosta: paradossalmente, più le concimiamo e irrighiamo, più le radici estranee la aggrediscono; è quindi molto importante conoscere gli alberi sotto i quali mettere le hosta, nel senso che alcune piante non hanno radici in superficie o sono meno invadenti rispetto ad altri come: betulle, faggi, prunus (ma non tutti) etc. Anche il tiglio fa radici superficiali, ma non essendo capillari non dovrebbero disturbare le hosta; presso alberi siffatti è dove le Hosta in natura regnano.
Le situazioni di esposizione in un giardino sono infinite, e molto variabili sono anche l’adattabilità delle Hosta che ormai sono a centinaia sul mercato. E’ necessario quindi fare esperienza da se stessi cominciando a comprare, piantare e provare in giro per il giardino, magari iniziando in vaso dove sono un po’ più riparate dalle lumache. In pochi anni avrete bellissimi esemplari pronti per essere divisi e propagati e nel frattempo vi sarete fatti una buona esperienza.
Per quanto riguarda fertilizzazione e irrigazione, io irrigo costantemente (la pianta in genere gode di un ambiente umido ma teme i ristagni d’acqua) e concimo ad intervalli regolari durante la stagione vegetativa (la cornunghia va benissimo, ma puoi usare quello che vuoi, specialmente nella fase di crescita e dopo i primi temporali post-ferragosto): prima non lo facevo che sporadicamente, ma confrontando le foto della scorsa primavera e di questa, penso si possa ben dire che i risultati di costanti cure si vedono molto chiaramente l’anno successivo. Bisogna però fare qualche osservazione: ho un terreno abbastanza fertile di suo, ma più sciolto di quello di Gianni che coltiva le sue Hosta nell’argilla ed ha risultati migliori di me. Probabilmente fertilizzo meno di lui ma irrigo di più perché il mio terreno drena di più; lui fertilizza di più ma irriga un po’ meno perché l’argilla trattiene meglio l’umidità.
Se perciò il tuo terreno è argilloso e non molto fertile, devi intervenire con concimazioni anche invernali lavorando di vanga e cercando col tempo di migliorarne la struttura, e comunque sempre irrigando durante il periodo vegetativo della pianta; allora i risultati verranno.
L’uso dello stallatico va bene, fai però attenzione a non metterlo a contatto con le radici perché spesso le brucia, ci siamo passati tutti ed è l’unico motivo che mi ha fatto perdere delle piante alcuni anni fa.
Bisogna infine precisare che per scoprire il trattamento più adeguato bisogna rifarsi alle esigenze delle specie che hanno originato l’ibrido, non si può parlare di un unico ambiente ideale per tutte le hosta e lo vediamo anche nella diversa tolleranza alla luce solare. Così, ad esempio, nei manuali si dice che la Hosta non sopporta i ristagni d’acqua, ma la verità è: “Quale Hosta?”. A me risulta che il ristagno “le hosta” lo tollerano benissimo, al punto tale che giusto un mese fa ne ho dato un esemplare ad una amica che la proverà, unitamente ad altre piante, come pianta drenante. Infatti possiedo una H.’Reversed’ nella parte più bassa del giardino, a 50 cm da un ugello della irrigazione, dove in inverno c’è acqua quasi costantemente, ma non ha mai avuto problemi!
In natura ci sono hosta diverse nelle più diverse situazioni, al punto tale che alcune, prosperando in terreni acquitrinosi, e quindi con propagazione per semi più difficoltosa, si riproducono anche per stoloni e alcuni ibridi hanno ereditato questa caratteristica. Altre specie invece vivono sui fianchi delle montagne dove piove spesso ma c’è un buon drenaggio, quindi si, in quest’ultimo caso il manuale ha ragione.
Risulta essere vietato zappare dove ci sono le Hosta, in inverno è quasi impossibile riconoscere dove sono collocate a meno che non si metta un bastoncino che segnali la loro posizione. Per abitudine non uso mai la zappa, ma la vanga. Con questa spesso spezzo dei bulbi ma faccio certo meno danni che se usassi la zappa e la uso comunque poco nelle aiuole che so esserne piene.
Indice
Rusticità
Rustica: il bulbo sopravvive anche sotto la neve, rispuntando la stagione successiva.
Propagazione
Per divisione dei bulbilli.
Malattie e parassiti
Le limacce ne sono ghiotte, e lasciate tranquille riducono presto la pianta a uno scolapasta. Avere Hosta sane e floride nel proprio giardino è il risultato di un lavoro costante e meticoloso di tanti anni in cui di notte si è andati a caccia di lumache con una pila elettrica (ma meglio la lanterna), in cui non si è risparmiato il veleno, in cui ci si è umilmente avvalsi della collaborazione di un riccio e/o di un pollo. La perseveranza nella persecuzione delle limacce (ma anche dell’oziorinco) è fondamentale, infatti spesso capita un attacco improvviso e inaspettato (”…chissà come ha fatto ad arrivare lì la lumaca paracadutista”) e allora non puoi startene con le mani in mano solo perchè quel giorno hai lavorato tanto e sei particolarmente stanco: appena scorgi un morso su una foglia occorre prontamente provvedere col veleno: se rimandi di una sola notte rischi di farti rovinare la pianta.
Ma, come al solito, meglio prevenire che curare: se ti è possibile prova a pacciamare il terreno circostante le piante, non risolve ma aiuta (pare infatti che alle lumache non piaccia camminare su terreni appuntiti), o prova pure ad isolare le Hosta in qualche maniera per evitare l’arrivo delle lumache dall’esterno; il mio giardino per esempio confina con la strada su due lati e col muro di casa sul terzo lato, per cui sono avvantaggiato; se hai dei cespugli in prossimità stai attento perché le lumache si rifugiano in mezzo ai rami.
All’estero pur di coltivare le hosta, gli appassionati creano ambientazioni senza l’uso di alberi e grossi arbusti proprio per evitare le radici e le lumache; per creare ombra costruiscono degli alti pergolati e delle reti ombreggianti cercando comunque di creare un ambiente piacevole e naturale.
Domande frequenti
Come mai la mia Hosta ‘June’ non cresce
‘June’ è una di quelle Hosta a crescita veloce come la ‘Halcion’; è molto strano che non sia cresciuta. Consiglio anche a te di espiantarla e metterla in vaso, magari in mezzo al terriccio che userai aggiungi una bella manciata di cornunghia, poi quando sarà cresciuta rimettila nel terreno, meglio se in un altro posto perché sicuramente dov’è ora c’è qualcosa che non va. Se adesso sta nei pressi di qualche albero, non mi stupirei se togliendola tu trovassi un bell’ammasso di radici che se la pappano.
La mia Hosta diventa ogni anno più debole e inconsistente
Purtroppo il regredire di un’hosta col passare degli anni capita spesso se non la si coltiva in condizioni ideali e quasi sempre ciò è dovuto alle radici degli alberi che la esauriscono. Mi è successo nel giardino di mio suocero sotto un faggio Atropurpureo: il 1° e 2° anno dopo l’impianto erano bellissime, poi un po’ alla volta hanno cominciato a calare di volume fino a che non ho deciso di togliere quelle restanti: erano rimaste praticamente quasi senza radici. Nonostante le continue irrigazioni loro non riuscivano ad alimentarsi, arrivava prima il faggio.
Come contrastare un eccessivo inaridimento foliare
Innaffiando, innaffiando, innaffiando, e anche pacciamando. La pacciamatura la si può mettere anche solo nel terreno immediatamente prossimo alla pianta, a mo’ di salvagente.
Quando si dà acqua alle hosta, spruzzarla abbondantemente sulle foglie è come lavare le orecchie a chi ci chiede da bere: meglio dirigere il getto sul piede della pianta.
Non mi alletta l’idea di andar di notte a caccia di lumache con una pistola in una mano e la bottiglia di veleno nell’altra. Esistono altri rimedi
Si, il classico è
La trappola con la birra: attirate dall’odore vi cadono dentro e affogano.
Un utente del forum ha suggerito di mettere un vaso di plastica senza fondo alla base (una volta cresciute le foglie lo nascondono) e anche questo pare essere un altro deterrente.
La signora del vivaio vicino casa mia mi ha spiegato il metodo che loro usano e che io non ho mai seguito: troppo cruento per me: il frullato di lumache: ”… si prende una bottiglia, si mettono dentro alcune lumache di quelle senza guscio, si riempe di acqua calda e si sbatte il tutto sino a che le suddette non si sono sciolte, poi si utilizza l’acqua per bagnare tutto intorno la pianta e per un pò, probabilmente respinte dall’odore, non si faranno vedere”. Sembra truce ma dopotutto non è molto diverso dall’utilizzo della birra oppure dal veleno o dal sale.
Infine, il più radicale: spostare le piante in vaso, avendo cura di spargere cenere di legna sulla superficie della terra nel vaso. Questo però non risolve il problema ma soltanto l’attenua, perchè qualcuna arriva ugualmente alle foglie. Ad ogni modo per quanto riguarda questo genere di piante la coltivazione in vaso è la soluzione più adeguata non tanto per le lumache quanto perché detestano la competizione e nel giro di pochi anni è facile che regrediscano fin quasi a scomparire.