In questa guida spieghiamo come coltivare l’alloro. La pianta di alloro è un arbusto aromatico perenne, appartenente alla famiglia delle Lauraceae, che è dioico, cioè che presenta sia piante con fiori maschili che piante con fiori femminili, soltanto quelli femminili, però, sono in grado di produrre i frutti, che sono costituiti da delle bacche di forma ovale, le quali possiedono un seme.
La pianta di alloro può raggiungere un’altezza di 10 metri e cresce in maniera spontanea e in grande quantità in Italia, specialmente nelle zone del centro sud. Le foglie d’alloro vengono utilizzate sopratutto per aromatizzare i cibi, come i secondi, cioè la carne, il pesce, le verdure, per conferire gusto all’acqua bollita, agli alimenti privi di particolare sapore, per produrre i decotti, i liquori e anche per allontanare le fastidiose tarme dai mobili in legno.
Vediamo nel dettaglio come coltivare l’alloro. Il clima italiano e mediterraneo è perfetto per la coltivazione e la crescita di questa pianta. Si tratta di un arbusto molto resistente, che però teme particolarmente le gelate durante l’inverno, per questo motivo deve essere posto in luoghi abbastanza riparati.
Il terreno non deve essere trattato e concimato con particolare cura, ma può essere ricco di ghiaia, di sabbia, di torba, di argilla e di varie sostanze organiche, che garantiscono il drenaggio, molto importante in quanto evita i ristagni causati dalle abbondanti innaffiature, e la corretta areazione della terra.
I semi di alloro, acquistati presso negozi specializzati in giardinaggio, in botanica e in prodotti per la cura della casa, vanno messi nella terra del semenzaio durante il periodo della stagione primaverile dopo essere stati privati del loro rivestimento. Questo va rimosso mediante la procedura dell’ebollizione e della messa in ammollo per almeno un giorno.
Dopo circa due anni, le piante più robuste possono essere piantate nella loro dimora definitiva.
Nel caso in cui non si voglia attendere tutto questo tempo, è possibile acquistare direttamente presso i vivai delle piccole piantine, da mettere a dimora nel terreno definitivo, senza che prima passino attraverso il semenzaio.
Se si desidera ottenere i frutti, bisogna, come scritto in precedenza, coltivare unicamente le piante femminili, se si vogliono le foglie e anche le bacche, invece, è necessario seminare piante di entrambi i tipi.
Dopo la semina in terreno aperto, bisogna procedere con puntuali concimazioni, che vanno compiute ogni tre mesi, queste devono essere effettuate con concime liquido a base di azoto, che va diluito nell’acqua, si può creare un impasto da inserire in un innaffiatoio, e che viene spruzzato, per procedere in maniera più precisa.
Le innaffiature di questa pianta non devono essere abbondanti, ma molto puntuali e sopratutto precise in modo da evitare fastidiosi ristagni idrici e la conseguente insorgenza di dannose cocciniglie per la pianta, non esiste una regola sui tempi delle innaffiature, bisogna aggiungere l’acqua ogni volta che si nota che il terreno è particolarmente secco e asciutto.
La pianta resiste e necessita di interventi di potatura, che la rendano più vigorosa e sviluppata, e di rimozione delle piante infestanti, che potrebbero contrastare lo spazio di crescita dell’alloro.
Le foglie possono essere raccolte durante ogni periodo dell’anno, perché sono utili sia quando sono verdi che quando diventano marroni e secche, per facilitare l’essiccazione all’interno dei barattoli, mentre le bacche solo durante la stagione autunnale, quando hanno raggiunto il colore nero e la completa maturazione.
La pianta d’alloro può essere coltivata anche in vaso, questo deve avere un diametro di circa 60 centimetri e va collocato in una zona molto protetta del terrazzo o del balcone, in modo da non subire il forte vento, le gelate invernali o il caldo afoso.
Anche questo terreno va concimato mediante l’utilizzo di ghiaia, sabbia, torba, concime naturale e altri, a seconda delle esigenze e delle disponibilità.
Nel caso in cui si voglia coltivare sia piante femminili che maschili, queste andrebbero poste nello stesso vaso, che deve possedere quindi un diametro maggiore di 60 centimetri.
Per quanto riguarda la potatura, le innaffiature e le successive concimazioni, valgono le medesime regole che per la coltivazione in piena terra indicate in precedenza.