La collocazione di un albero, grande o piccolo che sia, deve sempre essere fatta con la massima cura. L’acquisto si fa di solito tra ottobre e marzo; ma se gli alberi arrivano durante un periodo di gelo o di pioggia, che rende impossibile la loro messa a dimora, si potranno tranquillamente lasciare nel loro imballaggio. Non verranno danneggiati, a patto che vengano messi in luogo riparato dal gelo, con le radici ricoperte di paglia o di tela di sacco.
Può darsi che, al momento dell’impianto, tolti dall’imballaggio, ci si accorga che parte delle radici sono disseccate. Che fare? Basterà porle per un paio d’ore in una vasca con acqua fredda in modo da far riprendere alle radici secche parte del loro turgore. Se invece al momento dell’impianto si scopre che il terreno è ancora gelato o che la temperatura non promette niente di buono, sarà prudente scavare nel terreno una specie di trincea nella quale gli alberi o gli arbusti pronti da piantare verranno provvisoriamente collocati. Per le piante più piccole, in condizioni analoghe, ecco una soluzione temporanea: si scava un solco a V profondo una ventina di centimetri e in questo solco si collocano le radici delle piante che saranno sistemate inclinate e verranno quindi ricoperte di sabbia mista a terra, da premere poi con i piedi. Naturalmente, per questa operazione si scelga un posto riparato dal vento gelido. Intorno alle piantine cosí sistemate sarà bene piantare solidamente qualche picchetto al quale si attaccheranno i rami terminali dell’alberello affinché non poggino sul terreno gelato.
Se la stagione è ad andamento normale, il mese più adatto per l’impianto di alberi o di arbusti a foglia caduca è febbraio.
Dato che la pianta dovrà stare per molti anni sempre allo stesso posto, è necessario che sia stata preventivamente studiata la sua sistemazione: clima, terreno ed esposizione infatti sono i tre fattori che condizionano la scelta di un albero.
Per l’impianto di alberi alti si dovrà scavare nel terreno una buca quadrata di un metro di lato; per le piante arbustive basteranno invece 80 cm di Iato e 40 cm di profondità. Lo scavo dovrà essere fatto in anticipo (due settimane circa) per consentire una perfetta aerazione degli strati inferiori del terreno.
È importante che sul fondo della buca vi sia un buon drenaggio che permetta lo smaltimento dell’acqua nei giorni di pioggia. Lo si può formare con uno strato di sassi e di cocci. Se il terreno non è pianeggiante, ma ha una certa pendenza, sarà bene prolungare il drenaggio con uno scolo verso valle, anch’esso dotato di sassi e cocci; cosí l’acqua potrà defluire più facilmente. Ricordate: questa operazione è particolarmente indispensabile se il terreno è argilloso, cioè se tende a trattenere l’acqua.
Fatto il drenaggio, si colmerà la buca, sino a metà, con terra concimata e sfatticcio di letame a cui sarà aggiunto anche un po’ di concime minerale completo. Attenzione a non usare letame fresco; potrebbe, con le sue fermentazioni, provocare un dannoso marciume alle radici.
Messa a dimora della pianta
Ora occupiamoci della pianta prima di sistemarla definitivamente; vediamo soprattutto le sue radici. Bisognerà togliere quelle marcite o secche e « inzaffardare » le altre. Inzaffardare, significa immergerle in una miscela di argilla e letame; quello strato colloidale che le ricoprirà servirà a facilitare, sotto terra, l’emissione di nuove piccole radici e quindi promuoverà un rapido ambientamento e una buona ripresa della pianta. Sistemate le radici, ora si ponga la pianta nella buca, sopra la terra fertilizzata. Si badi che sia ben diritta, quindi si aggiunga altra terra, quella normale da giardino, comprimendola via via con i piedi e radunandola a monticello intorno al colletto della pianta. Se l’albero ha un fusto esile rispetto alla chioma, si consiglia di fissarlo con una legatura a triangolo; cioè si sistemano tre tenditori che partono dal fusto dell’albero e vanno a fissarsi a terra ai vertici di un ideale triangolo, bloccati da tre fermi.
Nei giorni che seguiranno, la pianta dovrà assestarsi nel terreno e lo farà abbassandosi di alcuni centimetri. Bisogna tener conto di questo fatto e fare in modo che il colletto della pianta sia sempre un poco più alto rispetto al terreno; un’altezza di almeno 10 cm circa.
Generalmente un albero (o un arbusto) dopo essere messo a dimora, viene potato. La maggior parte degli arbusti, una volta piantati, non esige particolari cure, oltre naturalmente quelle generiche. Quando invece si tratta di alberi, bisognerà esaminare di tanto in tanto i legacci con i quali sono stati fissati al tutore; fate attenzione che
non stringano troppo la pianta, che rischierebbe dannose strozzature. Se dovesse venire un forte vento, osservate come essa reagisce e si comporta; se è il caso mettetele vicino un altro tutore.
Altro compito importante: estirpate regolarmente le erbe infestanti che crescono intorno all’albero appena piantato; attenti, quindi. che il cerchio di terra smossa che c’è intorno a lui non si riempia subito di erba. Stendete perciò intorno alla base dell’albero uno strato di letame ben maturo o di torba o di strame o di paglia; cosi il terreno si mantiene umido e l’erba non vi allignerà.
E l’annaffiatura? Anche nel caso di alberi appena piantati, l’annaffiatura è molto importante; specie se la stagione è piuttosto secca e la pioggia tarda a venire. Annaffiate quindi abbondantemente alberi o arbusti appena piantati e regolarmente. Se c’è sole, se c’è vento, anche due-tre volte alla settimana, cercando di spruzzare anche la chioma (però solo nelle ore non di sole). Se l’epoca più adatta per piantare è l’inizio della primavera, il momento giusto per trapiantare è l’autunno.
Se il terreno è argilloso, cioè trattiene l’acqua, è necessario drenarlo e lo si fa mettendo sul fondo uno strato di sassi o di cocci attraverso i quali l’acqua potrà lluire. Se il terreno è in pendenza si potranno inserire nel terreno dei canaletti per facilitare la fuoriuscita dell’acqua.