In questa guida spieghiamo come e quando potare il ciliegio.
Probabilmente non esiste in natura un albero più poetico del ciliegio. Contribuisce alla sua bellezza delicata e sensibile una fioritura fatta di petali dai colori tenui e delicati. A questa bellezza tutta orientale, però, corrisponde anche una cattiva risposta a tutti gli interventi di potatura, sia per quanto riguarda la produzione che la cicatrizzazione dei tagli. Questo significa che, rispetto a altri tipi di alberi, nel suo caso si deve prestare più attenzione per calibrare nel modo giusto il nostro intervento. In modo particolare, il tipo di potatura da applicare dipende molto dall’età del ciliegio stesso. Così, nei primi anni si applica la così detta potatura di formazione o allevamento, mentre, quando il ciliegio diventa adulto, si passa a quella di mantenimento o produzione.
Iniziamo a vedere cosa si intende per potatura di formazione e, soprattutto, come applicarla nel modo migliore sul giovane. Questo tipo di intervento caratterizza i primi anni della pianta visto che ha lo scopo di definire la struttura stessa dell’albero. Per ottenere l’effetto migliore sul ciliegio, ricordate sempre di intervenire in questo senso nel periodo vegetativo, ossia fine primavera e inizio estate. La stagione calda è da preferire a quella fredda visto che in questo periodo i tagli riescono a cicatrizzare meglio e più velocemente.
Chiarito questo punto, andiamo a vedere come agire nell’arco di tre anni. Nel primo vengono tolti tutti i fiori presenti e si accorciano i rami periferici. Considerate che il ciliegio dolce comincia a fruttificare verso il quinto anno. Nel secondo anno, invece, si comincia a agire sui rami centrali al di sotto della prima gemma. Mentre i rami che sono stati potati sono cimati. Terminiamo con il terzo e il quarto anno, in cui vengono potati leggermente ancora i rami guida, mentre quelli periferici si accorciano.
Nel caso, invece, il vostro ciliegio sia più maturo, è il caso di intervenire con la potatura di produzione. Questa deve essere eseguita a fine estate, ossia quando la pianta ha finito il ciclo produttivo. Nel caso abbiate a che fare con una pianta particolarmente sfruttata e che mostra segnali di stanchezza, considerate che è possibile effettuare anche una seconda potatura nella stagione invernale, tra fine gennaio e febbraio. Questo intervento, infatti, dovrebbe aiutare a rinnovare e rinvigorire la produzione della parte vegetativa. Il consiglio, in questo caso, però è di considerare sempre il clima invernale della zona in cui vi trovate. Questo significa che, se prevedete temperature troppo basse o delle gelate improvvise, è consigliabile aspettare che il momento critico sia passato. In caso contrario, infatti, si rischierebbe di esporre la propria pianta a troppi rischi.
Ricapitolando, dunque, la stagione migliore per la potatura di produzione può essere considerata quella che coincide con la fine dell’inverno o dell’estate. Questo significa che, a differenza di quanto avviene per i primi anni, questo tipo di potatura deve essere assolutamente evitata durante il periodo vegetativo, per non coincidere con la fase di germogliazione, fioritura e fruttificazione. Per portare a termine un lavoro perfetto e produttivo, però, è fondamentale utilizzare un taglio preciso. In questo caso si deve applicare il così detto taglio di ritorno. In questo modo, infatti, si evita il rischio di creare dei monconi. Inoltre non si deve mai dimenticare un fatto fondamentale accennato all’inizio di questa guida, ossia che il ciliegio non apprezza in modo particolare la potatura e, soprattutto, non reagisce a questa in modo particolare dal punto di vista produttivo e vegetativo.
Nel caso vogliate agire sulle parti più anziane della pianta, ricordate dei intervenire sempre con una certa delicatezza. Nel particolare devono essere eliminati solamente i rami secchi ed evidentemente deboli, si procede, poi, al diradamento dei rami che si intrecciano troppo all’interno della chioma evitando alla luce di attraversare tutta la pianta e, per finire, si devono accorciare alcuni rami per far in modo che la vegetazione sia mantenuta bassa, facilitando anche il raccolto. Per finire, poi, alcune precisazioni, soprattutto sul taglio. Fate molto attenzione a praticarlo in un punto in cui è presente una diramazione, visto che prenderà il posto del ramo tolto. Inoltre non devono essere toccati i rami più consistenti. Inoltre, ricordate sempre di curare le ferite da taglio con un mastice cicatrizzante. In questo modo, infatti, si evita la perdita di gomma, che andrebbe a indebolire l’albero. Per non parlare del fatto, poi, che in questo modo si evitano infezioni e parassiti, che potrebbero essere particolarmente fastidiosi per la salute del vostro ciliegio. Per lo stesso motivo, è sempre necessario praticare un taglio inclinato, capace di proteggere la ferita da eventuali danni portati dalle piogge. Chiudiamo invitando a lavorare curando sempre la massima igiene degli strumenti utilizzati e, soprattutto, l’affilatura delle lame.