In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli utili su come coltivare il ciliegio.
Il ciliegio è una pianta di origine asiatica e risulta essere molto diffuso che anche nel continente europeo. Le principali specie di ciliegio sono due, il Prunus avium, il ciliegio dolce e il Prunus cerasus, noto anche come ciliegio acido. Entrambe le specie si suddividono in ulteriori categorie, il ciliegio dolce si può dividere in duracine e tenerine, mentre il ciliegio acido forma altre tre categorie che sono le amarene, le visciole e le marasche. Le prime vengono utilizzate solitamente per la produzione di succhi e sciroppi, mentre le seconde possono essere consumate fresche oppure utilizzate per produrre marmellata, mentre le ultime sono utilizzate nell’industria dei liquori.
La specie più diffusa nel nostro Paese è il Prunus avium, che viene coltivato soprattutto in Campania, Emilia Romagna, Puglia e Veneto, ma altre specie coltivate sono Early Lory, Giorgia, Adriana, Van e Ferrovia. Il ciliegio è una pianta molto versatile e viene coltivato anche in Paesi dal clima piuttosto rigido.Il ciliegio è un albero molto longevo, può raggiungere anche i 30 metri di altezza e presenta, nella fioritura, fiori di un delicato colore rosa a mazzetti di tre o quattro.
Per quanto riguarda il clima, questa pianta non ha esigenze particolari, anche se predilige quelli temperati e non troppo piovosi. Non gradisce la siccità e le temperature troppo alte e, come detto in precedenza, resiste invece molto bene al freddo. Il terreno migliore per la coltivazione del ciliegio è un suolo a impasto medio misto a letame, torba, sabbia e ghiaia, elementi indispensabili per assicurare alla pianta un drenaggio buono e evitare i ristagni idrici che il ciliegio non sopporta.
Prima di impiantare il ciliegio, è necessario preparare il terreno con largo anticipo, lavorandolo per bene per accogliere al meglio la pianta. Per quanto riguarda la messa a dimora, è possibile comprare piante di ciliegio da piantare a partire dal mese di ottobre fino alla fine del mese di aprile. La buca deve essere profonda almeno 60 cm e larga circa un metro e deve essere libera da sassi e radici. Solo dopo si potrà quindi adagiare la pianta del ciliegio. Dopo avere riempito la buca con la terra, è possibile innaffiare leggermente la pianta. Se necessario, installare un tutore che accompagnerà la pianta nelle prime fasi di crescita.
Molte varietà di ciliegio dolce si distinguono per essere autoincompatibili, questo significa che, nella maggioranza dei casi, occorre piantare circa due o tre piante vicine di varietà diversa. Se non si dispone di spazio sufficiente, e si vuole permettere un’impollinazione ugualmente efficace, si può collocare nei pressi dell’albero, nel momento in cui avviene la fioritura, un ramo tagliato che sia già giunto a fioritura, ma che sia di una varietà diversa rispetto a quella piantata. Per quanto riguarda la concimazione, i primi anni è consigliabile evitare interventi in questo senso. Una volta che il ciliegio inizierà la produzione dei frutti, si potrà concimare la pianta dopo ogni raccolto utilizzando un fertilizzante ricco di azoto. Risulta essere consigliabile utilizzare un concime a lenta cessione.
Il ciliegio si riproduce per seme e per innesto. Per seme, ovviamente troviamo la messa a dimora, mentre per quanto riguarda i portainnesti, ve ne sono cinque: si parte dal Franco di ciliegio dolce, particolarmente sensibile al calcare, alla siccità e alla stanchezza del terreno, Colt, un ibrido che si distingue per avere una resistenza decisamente superiore al calcare ed alla stanchezza del terreno, Magaleppo, ricavato dal Prunus mahaleb, particolarmente adatto per i luoghi caldi. Il portainnesti maggiormente utilizzato dai vivaisti è sicuramente il franco, in grado di garantire un ottimo sviluppo alla pianta e dare sicura produzione in circa otto anni. Franco è un portainnesto che predilige tutti i terreni estremamente profondi e drenanti. Anche Malebbo è un portainnesto largamente utilizzato, preferito spesso perché si adegua molto bene ai terreni poveri, secchi e sassosi.
Le irrigazione devono essere regolari ma mai abbondanti, con una frequenza di circa due giorni, e bisogna favorire sempre il drenaggio dell’acqua. Le operazioni di potatura riguardano soprattutto l’eliminazione di rami vecchi e danneggiati, da tagliare alla base con taglio netto e obliquo, da eseguire con cesoie affilate e disinfettate. Dopo aver eseguito il taglio, fare attenzione a disinfettare anche la cicatrice sul ramo.
Sono tante le malattie che possono attaccare la pianta di ciliegio, provocate da insetti tra cui la cocciniglie e gli afidi. Quelle che però teme sono soprattutto le cosiddette mosche delle ciliegie, che vanno a deporre le uova all’interno dei frutti, le larve consumano la polpa succosa nel momento in cui le uova si schiudono. Un rimedio efficace sono gli insetticidi che allontanano i parassiti dal ciliegio.
I frutti del ciliegio si possono raccogliere quando giungono a maturazione, ovvero quando sono di un rosso vivo e lucido. Il mese di Giugno è quello più comune per la raccolta.