Il passaggio dalla forma base ottenuta nella fase di creazione, all’aspetto maturo ed esteticamente gradevole lo si raggiunge non solo grazie alle cure di mantenimento, ma anche attraverso l’applicazione regolare e creativa delle varie tecniche bonsaistiche.
L’importanza della potatura, che può essere considerata come una delle tecniche più rilevanti dell’arte bonsai, sta nell’esigenza di mantenere l’albero di dimensioni ridotte, conferendogli allo stesso tempo una forma naturale. Un altro aspetto che rende indispensabile questa operazione è la necessità di mantenere sana la parte aerea del vegetale. Essenzialmente la potatura consente di modificare la forma di crescita di un albero. Come le altre tecniche di modellatura, permette al bonsaista di adattare un albero praticamente a qualsiasi forma. Riassumendo, le funzioni della potatura sono quindi
-mantenere l’albero di dimensioni ridotte;
-eliminare i rami superflui per ottenere un aspetto sano, naturale ed esteticamente migliore;
-aumentare la ramificazione;
-regolare la distribuzione di vigoria nelle diverse zone dell’albero.
Mentre la prima, la terza e la quarta funzione non richiedono particolari spiegazioni, è bene sviluppare e approfondire il secondo punto. Il bonsai deve possedere un aspetto naturale, che suggerisca all’osservatore la forma spontanea di crescita dell’albero. Per quanto creare un bonsai non significhi necessariamente produrre una copia fedele dell’albero in natura, certo l’osservazione delle forme, costituisce un importante ed imprescindibile metodo pedagogico per la formazione di modelli di base, per la sagomatura di tronco, rami e foglie (silhouette). Si possono distinguere essenzialmente tre tipi di potatura: drastica, di formazione, leggera.
Indice
Potatura drastica
Risulta essere molto utilizzata nel caso in cui l’unica parte interessante della pianta risieda nella base. Come indica il nome stesso, si tratta di un’operazione traumatica per l’albero, per cui nel praticarla, è bene adottare ogni tipo di precauzione. Se si opera su una conifera, è necessario lasciare un ramo in vegetazione sotto il taglio, perché questo garantisce la sopravvivenza della pianta: se non si mantiene un ramo vivo che assorba linfa, l’albero potrebbe morire. Il taglio può essere effettuato in due momenti: in un primo tempo si lascia un moncone e successivamente lo si elimina, avendo cura di rifinire la ferita. Al termine dell’intervento è assolutamente indispensabile applicare mastice cicatrizzante su quest’ultima.
Con la maggioranza delle caducifoglie, invece, non è necessario lasciare un ramo o germoglio sotto il taglio, ad esclusione di quelle che sono soggette al ritiro di linfa, come il Melograno ed il Carpino. In queste specie infatti è sempre consigliabile lasciare un grosso ramo sotto il taglio. Il periodo ideale per intervenire sulle conifere è l’inverno, mentre per le specie a foglia caduca è prima del risveglio vegetativo.
Potatura di formazione
Si utilizza anche come tecnica di modellatura e, in questo caso, viene definita “lasciar crescere e tagliare”. In sostanza sostituisce l’avvolgimento del filo totalmente o parzialmente e consiste nel creare curve sul tronco, selezionando le gemme che crescono nelle direzioni utili allo scopo. Questo procedimento si applica soprattutto alle specie a foglia caduca molto vigorose, come Olmi, Aceri, Meli, Melograni, ecc. È particolarmente efficace se si lascia sviluppare un ramo guida che accelererà la crescita e permetterà quindi ai rami di ingrossarsi più rapidamente. Per abbreviare il più possibile il processo di lavorazione, gli alberi possono essere piantati in piena terra o in vasi di coltivazione molto grossi: maggiore sarà la crescita, più volte si poterà nello stesso anno; col passare del tempo, l’albero risponderà sempre meglio ai tagli, dando luogo a nuove ed immediate germogliazioni.
Potatura leggera
Si utilizza per correggere lo sviluppo degli alberi. Affinché un albero cresca sano, la regola generale da rispettare è che tutti i rami ed i germogli ricevano luce. Per tale motivo si potano tutti i rami ed i germogli che crescono direttamente verso l’alto o verso il basso, quelli che si sviluppano verso l’interno e quelli che si incrociano con altri. Nonostante i risultati non saranno immediatamente visibili, seguendo queste indicazioni, col tempo si otterrà una silhouette triangolare, più ampia alla base e più stretta all’apice.
Questo genere di potatura si divide a sua volta in due tipi, in base al periodo nel quale viene effettuata. Se si esegue in inverno, viene detta potatura di sfoltimento e riguarda rami e germogli già lignificati. Se si opera durante il periodo di crescita, è denominata pinzatura e riguarda rami verdi o semi-maturi dello stesso anno.
Taglio di branche e rami
Le finalità della potatura si perseguono attraverso molteplici operazioni:
Asportazione di branche – L’eliminazione è necessaria per diradare le numerose branche formatesi spontaneamente e per favorire una buona illuminazione di tutte le parti della chioma. Si interviene dopo un certo periodo di tempo, quando la pianta ha incominciato a produrre. Questa operazione si fa, generalmente, durante il periodo di riposo, avendo cura di tagliare la branca fino alla base senza lasciare alcun moncone, per facilitare la cicatrizzazione della ferita
è corretto il primo. ( tranne per le conifere, tasso, ginepro, pino, rosmarino, mirto, abete,cipresso ecc.ecc. In questi casi si deve lasciare un moncone che verrà successivamente lavorato a jin oppure verrà asportato in un secondo momento.) Accorciamento delle branche o ” taglio di ritorno ” – Viene indicato con questo termine l’accorciamento delle branche o del tronco sopra l’ inserzione di un ramo che sostituisce la cima asportata. Questo taglio serve per contenere la vegetazione entro le misure desiderate.
Taglio di rami – Si esegue di preferenza nel periodo di riposo con lo scopo di alleggerire la pianta di una certa percentuale di gemme a fiore e consentire ai rami non potati di usufruire di più aria e luce. Il taglio si esegue immediatamente l’inserzione dei rami sul tronco o sulle branche.
Accorciamento dei rami – Il taglio di accorciamento si esegue immediatamente sopra una gemma a legno o mista, preferibilmente durante il riposo, ma in alcuni casi durante l’ estate.
La spuntatura fatta durante il riposo della pianta ha un effetto diverso a seconda che si tratti di una specie acrotone ( piante i cui rami tendono naturalmente a sviluppare più vegetazione nella parte distale ) o di specie basitone ( lo sviluppo della vegetazione è maggiore nella parte basale dei rami ).
Per quel che riguarda in particolare la potatura dei rami di un bonsai:
Il taglio concavo è il metodo migliore perchè la cicatrice guarisca in modo veloce, mentre il taglio netto guarisce più lentamente.
I rami non vanno tagliati con taglio verticale perchè la cicatrizzazione è lenta, ma vanno tagliati diagonalmente con verso obliquo in alto: così la cicatrice guarirà più velocemente.
Non effettuare il taglio verso il basso perchè è errato Se vi sono due rami posti alla stessa altezza, sovrapposti o giustapposti tagliarne uno a filo del tronco. Eliminare quelli laterali che salgono e discendono in verticale o che accavallano molto il tronco Il taglio deve esser sempre netto o leggermente concavo Usate per questa operazione l’ apposita pinza a sezione concava.