In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli utili su come coltivare gli agretti.
Non è raro scoprire nella sezione ortofrutticola di un supermercato dei prodotti dall’utilizzo poco noto. Il più delle volte si tratta di verdure di uso quotidiano nelle cucine del passato ma che, con il tempo, hanno perso terreno. Tra questi troviamo gli agretti, che, grazie anche alle sempre più numerose trasmissioni di cucina, sono tornati a fare parlare come alimento molto facile da preparare. A questo punto, riprendendo le buone abitudini del passato e imparando dagli antichi, che ne facevano un largo consumo, vediamo quali tecniche utilizzare per potere avere una scorta personale di agretti da coltivare nel proprio orto o, addirittura, in vaso. Pensare a una produzione casalinga, infatti, può avere la sua utilità, visto che non sempre i supermercati e i negozi sono forniti di questa verdura.
Prima di andare a indagare sui segreti della coltivazione, però, vediamo di conoscere qualche cosa di più sulla natura degli agretti. Iniziamo proprio dal suo nome scientifico, ossia Salsola soda. Questa è caratterizzata da dimensioni piuttosto contenute. Tradotto in cifre, vuol dire che la pianta non si eleva oltre i 70 cm. A caratterizzare la sua utilità in campo culinario, però, sono soprattutto le sue foglie lunghe e strette. La pianta ha trovato il suo luogo naturale proprio nella zona Mediterranea e qui, per molti secoli, è diventata uno degli alimenti di punta della nostra cucina tradizionale, oltre a essere utilizzata come fonte da cui estrarre carbonato di sodio.
Stabilita la zona migliore per la sua coltivazione, è molto facile capire anche quale clima è ottimale per la crescita e la coltivazione dell’agretto. Preferendo tutte le zone che si affacciano sul Mediterraneo, questa pianta sembra trovarsi a suo agio con climi temperati caratterizzati da una buona esposizione al sole e temperature non troppo fredde. Inoltre, essendo una pianta molto rustica e, quindi, anche piuttosto forte, gli agretti riescono ad adattarsi senza troppi problemi anche a dei terreni ricchi di sale. Per questo motivo non è insolito trovare la loro presenza spontanea lungo le coste o, addirittura, sulle spiagge.
Continuando a parlare di terreno, però, possiamo dire che la configurazione ideale è caratterizzata da un insieme morbido, drenato bene e poco ricco di sostanze nutritive. Inoltre, trattandosi di una pianta spontanea, non richiede nemmeno delle particolari tecniche di concimazione. Anche se, per una coltivazione casalinga è possibile utilizzare il compost per rafforzare il terreno scelto. Per quanto riguarda l’elemento acqua, poi, anche in questo caso bisogna procedere senza esagerare tenendo presente sempre il livello di aridità del terreno. Potremmo dire che, durante il periodo primaverile, sono più che sufficienti i vari fenomeni atmosferici per garantire la giusta dose di acqua. Per quanto riguarda l’estate, invece, bisogna prestare più attenzione, soprattutto se la stagione si presenta molto secca.
Come abbiamo detto all’inizio di questa guida, è possibile coltivare l’agretto a livello casalingo sia nell’orto che in vaso. La prima possibilità sarebbe la migliore, visto che questa pianta appassisce presto dopo essere stata tagliata e si avrebbe bisogno di un’estensione piuttosto grande per garantire una buona scorta. Comunque sia, se abitate in città e non avete la possibilità di dilettarvi con un terreno vostro, sappiate che gli agretti crescono senza molti problemi anche in vaso. Ora vi spieghiamo cosa fare proprio per portare a buon fine questo tipo di coltivazione. Per prima cosa è necessario porre molta attenzione alla giusta preparazione del vaso, visto che dovrà accogliere e proteggere nel migliore dei modi la vostra pianta. Quindi, sul fondo ponete un letto di cocci e ghiaia. Questo, ad esempio, rende migliore il deflusso dell’acqua e garantisce che il terreno sia più drenato. Il resto del vaso, poi, deve essere riempito con del terriccio morbido e filtrante. Ricordate, però, di non appesantirlo troppo e inutilmente con del compost.
A questo punto, preparato il vaso o il terreno, si deve eseguire la semina. Si tratta effettivamente della modalità più utilizzata, anche se in commercio è possibile trovare già delle piantine da trasferire verso la fine dell’autunno. Comunque sia, tornando ai semi da mettere a dimora, ricordiamo che il periodo migliore è tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Si inizia con a spaglio e poi si procede con il diradamento, a mano a mano che compaiono i primi germogli. Ricordate che è consigliabile lasciare dai 15 ai 20 cm tra una pianta e l’altra. La raccolta avverrà un mese dopo, ossia quando i vostri agretti avranno raggiunto un’altezza di 15 o 20 cm. Si sconsiglia di attendere troppo. Infatti, la pianta tende a ramificare molto velocemente e rendere i fusti più legnosi. Ovviamente, arrivati a quel punto, non è più possibile utilizzarli per la nostra cucina. Quindi, calendario alla mano e non perdete l’attimo fuggente.
Coltivare gli agretti è quindi piuttosto semplice.