In questa guida spieghiamo come coltivare gli anacardi.
A livello nutrizionale gli anacardi si sono fatti conoscere per il loro grande valore. In effetti, numeri alla mano, non potrebbe essere diversamente, visto che per 100 grammi di questo frutto si calcolano 553 calorie, 18,22 grammi di proteine 30, 10 grammi di carboidrati e, per finire, 43,85 g di grassi. Come se non bastassero questi dati, poi, si devono anche elencare i maggiori micronutrienti contenuti nel prodotto, ci si riferisce a manganese, fosforo e magnesio. A questo punto, dunque, vale la pena impegnarsi nella coltivazione di questa pianta sempreverde i cui frutti sono in grado di apportare tante proprietà all’interno della nostra alimentazione.
Prima di vedere da vicino quali sono le tecniche necessarie per fare sviluppare al meglio la propria pianta, è il caso di fare qualche piccola precisazione. Iniziamo proprio dal nome che, spesso e volentieri, viene utilizzato in modo errato. In sostanza, invece di anacardo, come comunemente e erroneamente viene chiamato da tutti, il giusto nome di questo sempreverde è anacardio. Stabilita la presenza di questa piccola e fondamentale vocale, continuiamo con le origini dell’albero, che proviene direttamente dalle zone tropicali. Il frutto, poi, è chiamato mela di anacardio, mentre il seme, ossia quello che noi consumiamo comunemente, viene definito anacardo.
Dal punto di vista strutturale la pianta può crescere fino a raggiungere i 14 metri di altezza. Nonostante questa possibilità, però, sono particolarmente diffuse le coltivazioni nane. In questo caso, però, non ci si deve aspettare una pianta facilmente a portata di mano, visto che si raggiunge comunque l’altezza di 6 metri. Oltre a occupare meno spazio, questa tipologia di anacardio è particolarmente apprezzato soprattutto per quanto riguarda la produzione, più numerosa e importante rispetto a quella dimostrata da quelle più alte. A questo punto, dunque, considerate le dimensioni effettive, non si può fare altro che parlare di vero e proprio albero e non di semplice pianta.
Vediamo come riconoscere dal suo aspetto un albero di anacardio. L’elemento inconfondibile è il tronco dalla forma irregolare. Per quanto riguarda le foglie, poi, sono disposte a spirale e sono caratterizzate da una tessitura coriacea. La loro forma è ellittica e possono raggiungere la lunghezza che varia dai 2 ai 15 cm. Per quanto riguarda i fiori, sono strutturati in pannocchie dove ogni elemento è piccolo e pallido. Nel corso della sua evoluzione, poi, subisce anche una variazione cromatica, passando da un verde iniziale a un rosso intenso. Per finire questa descrizione, poi, non bisogna dimenticare che il fiore è composto di cinque petali particolarmente sottili e a punta.
Trattandosi di una pianta tropicale che, in modo particolare, trova il suo luogo ideale nel nord est del Brasile, teme particolarmente i climi più rigidi e non ha nessuna possibilità di resistere al gelo. Nonostante questa delicatezza, però, sembra che la pianta sia riuscita a adattarsi a diverse zone climatiche. Per rendere più forte questa pianta, per esempio, è utilizzata la tecnica dell’innesto. Risulta essere vero, però, che questa pratica è utilizzata soprattutto per migliorare e rendere più intensa la produzione dell’anacardio.
La pianta di anacardi in terreni di tipo prevalentemente sabbioso che devono poi essere irrigate abbondantemente. L’innaffiatura deve infatti, avvenire regolarmente a fronte di un preventivo ottimo drenaggio, che si può ottenere con dello stallatico, ma anche con alcune foglie decomposte.
Per quanto riguarda, poi, il consumo del frutto, a essere utilizzato in modo esclusivo è il seme, mentre la polpa, anche se particolarmente succosa e saporita, non è conosciuta. Per fare un esempio, tra i prodotti realizzati con i semi, è possibile trovare il burro di anacardi che sta sostituendo il più conosciuto, almeno per il mamento, prodotto realizzato con le arachidi. Nei paesi, poi, dai quali provengono queste piante, si produce anche una specie particolare di formaggio in cui l’anacardio assume un ruolo fondamentale.
Come abbiamo accennato, però, non si dovrebbe utilizzare solamente il seme. Anche la mela, con la sua polpa chiara e una buccia gialla può avere diverse applicazioni. In modo particolare, grazie a una dolcezza naturale, può essere scelta per la realizzazione di molti dolci, confetture e liquori.
A questo punto, dunque, vediamo perché la polpa della mela di anacardio ancora non è arrivata sui nostri mercati. Molto dipende dalla struttura stessa della buccia. Questa, infatti, è molto sottile e esile, il che vuol dire che il frutto non è particolarmente adatto per il trasporto.
In America Latina sono particolarmente famosi e apprezzati alcuni drink con base di polpa di mela d’anacardio. Il gusto si avvicina molto a quello del mango ed è anche particolarmente rinfrescante. Per caratterizzare ancora di più la bevanda, poi, vengono aggiunti anche del pepe verde grezzo, qualche goccia di succo di agrumi. In genere si tratta di pompelmo.