In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli utili su come coltivare i ceci.
La pianta del cece è un arbusto molto resistente, in grado di adattarsi anche a terreni poveri e aridi. Risulta essere un vegetale rustico, che non ha bisogno di essere irrigato continuamente, visto che riesce a resistere anche in climi molto aridi, teme soltanto la forte umidità, e per questo durante la sua coltivazione bisogna tenere sotto controllo i ristagni idrici, che potrebbero causare l’insorgenza della rabbia, una malattia crittogamica che tende a ingiallire la pianta e che può essere contrastata con il rame; o di malattie fungine come il Fusarium, il Verticillium, o la Rhizoctonia.
Questa pianta produce un legume, il cece appunto, molto saporito e sostanzioso. Si tratta di un frutto originario dell’Asia, che possiede numerose sostanze, come le proteine, le fibre alimentari, le ceneri, gli aminoacidi, i grassi, gli zuccheri, i carboidrati, minerali come il potassio, il calcio, il fosforo, il magnesio, il sodio, il ferro, lo zinco, il rame, il manganese, il molibdeno e il selenio, e vitamine come la vitamina A, le vitamine B1, B2, B3, B5, B6, la vitamina C, e le vitamine E, K e J.
La pianta del cece è una leguminosa annuale, la quale tende a svilupparsi in maniera indeterminata. Questo arbusto giunge a altezze di circa mezzo metro e sviluppa una chioma colma di rami, su cui nascono fiori e foglie. Il vegetale in questione è capace di autofecondare i propri fiori, consentendo la nascita di legumi dotati di un unico seme oppure di due.
Risulta essere consigliato coltivare questo legume nel caso in cui si disponga di un terreno molto arido e profondo, visto che, grazie alla grande dimensione delle radici e alla profondità che riescono a raggiungere, non teme assolutamente la siccità e può essere trascurato per varie settimane sopratutto durante i periodi di maturità della pianta.
Prima di procedere con la semina della pianta del cece, bisogna assicurarsi che il terreno non sia troppo fertile o eccessivamente argilloso. La terra infatti deve essere molto compatta, anche sassosa, ma mai calcarea e salina, in quanto i frutti ottenuti potrebbero risultare troppo duri anche dopo l’ebollizione in pentola e dopo la cottura.
Il terreno va preparato, nutrito con del fosforo, del potassio e dell’azoto, materiali che riescono a evitare adeguatamente i ristagni idrici, non serve aggiungere particolari fertilizzanti e il letame, per i motivi già esposti in precedenza. Per favorire il drenaggio del terreno, le zolle possono essere smosse e vangate con una zappa, nel caso in cui non si potesse farlo, la pianta non ne risulterebbe assolutamente compromessa, in quanto il cece è in grado di lavorare la terra in maniera autonoma grazie al suo sviluppato apparato radicale.
Per quanto riguarda invece il clima, questa pianta richiede circa 10 gradi per potere effettuare la germinazione. Bisogna assolutamente evitare di esporre la pianta a gelate e a temperature troppo basse, nonostante questa riesca egregiamente a resistere con temperature di poco inferiori allo 0. I semi di questo arbusto possono anche essere interrati in terreni di montagna a una altezza massima di 2200 metri.
La semina va realizzata nel periodo che intercorre tra febbraio e marzo, alla fine dell’inverno. Bisogna scavare delle buche profonde circa 3 o 4 centimetri e distanti tra loro circa 40 centimetri, per poi procedere interrando i semi e coprendoli con un sottile strato di terra.
Nel periodo precedente all’apparizione del primo fiore, bisogna effettuare un’opera di rincalzatura e poi una di sarchiatura per smuovere il terreno, consentendogli di rimanere drenato e per rimuovere le erbe infestanti, che potrebbero compromettere lo stato della pianta.
La raccolta dei ceci va realizzata estirpando le piante e lasciandole al sole per seccare in maniera naturale, durante questo periodo bisogna riporre particolare attenzione ai ceci, che potrebbero essere attaccati dal tonchio, un insetto che tende a danneggiarli irreversibilmente. I ceci vanno prelevati intorno ai mesi di giugno e di luglio, quando è possibile notare la presenza di baccelli particolarmente secchi e quasi ingialliti.
I ceci possono essere coltivati con altre piante, in quanto riescono a apportare importanti benefici a numerosi arbusti, grazie alla capacità naturale di smuovere il terreno e di mantenerlo arieggiato per mezzo delle folte e sviluppate radici di cui sono dotati.