In questa guida spieghiamo come coltivare gli aranci.
Nei lunghi pomeriggi di lavoro o nelle mattine in cui non sembrano esserci molte energie a disposizione, l’arancio rappresenta uno degli alimenti più piacevoli da mangiare, oltre che essere un albero particolarmente bello e profumato da avere nel proprio giardino. Come tutte le colture, però, necessità di cure e azioni precise per poter crescere al meglio e dare i propri frutti. Come per qualsiasi altra pianta, gli elementi fondamentali da considerare con particolare attenzione sono il tipo di terreno, l’esposizione, soprattutto la quantità d’irrigazione necessaria per non rischiare che tutto si secchi o che la pianta cresca poco vigorosa e con frutti scarsi.
Stabiliti questi punti, però, cerchiamo di dare alcune notizie preliminari su questa pianta specifica. Iniziamo con il dire che ci troviamo di fronte ad un agrume ibrido, proveniente, probabilmente dalla Cina e, ormai, trapiantata in qualsiasi zona determinata dal clima mite. Per quanto riguarda la sua coltivazione in Europa, questa si deve in modo particolare all’antica Grecia che, poi, le espanse soprattutto in Sicilia. Non è un caso, dunque, che questa regione sia ancora oggi tra i maggiori produttori di arance. Anche se, poi, la diffusione nel resto del mondo si deve soprattutto alle attività commerciali dei portoghesi. Stabiliti questi pochi punti storici, passiamo agli elementi tecnici che caratterizzano questa particolare coltura.
Un albero di arance è di altezza media, il che significa, in termini di numeri, che può aggirarsi senza problema intorno ai 7 o 10 metri di altezza. Il tutto, poi, arricchito da una fitta chioma di colore verde scuro e intenso e dalla forma ovale. Per quanto riguarda i frutti, poi, questi sbocciano in primavera, sono di colore bianco e particolarmente profumati. Forse, proprio per queste caratteristiche e per il periodo di fioritura, li abbiamo visti ornare ed essere protagonisti molto spesso anche dei bouquet delle spose primaverili.
Anche i frutti dell’arancio hanno un qualcosa di romantico. Questi maturano prevalentemente nel mese di novembre, ma è possibile trovare anche delle qualità tardive che, sbocciando con un certo ritardo permettono di avere frutti anche fino a maggio inoltrato. Il frutto, poi, è tondeggiante e caratterizzato da una buccia porosa e da un brillante arancio tendente, in alcuni casi, anche al rosso. Questo perché, solamente in Italia, si coltivano almeno una quarantina di qualità diverse di arance. La varietà più comune e più utilizzata è, senza alcun dubbio, l’arancio dolce. Questo, in modo particolare, viene coltivato in Sicilia, Puglia, Calabria e Liguria. Presenta una chioma molto folta e ogni 5 o 7 anni deve essere svecchiato per evitare proprio che cresca troppo e le sue dimensioni diventino ingestibili. Ricordiamo, inoltre, che trattandosi di un ibrido, non è possibile ottenere un albero di arancio attraverso i semi dei suoi frutti. Il risultato, infatti, sarebbe solo un albero che non riesce a produrre frutti. Questo significa che, per avere una buona quantità di piante di questo tipo, bisogna agire attraverso l’innesto.
Tra le altre qualità, poi, c’è anche quella dell’arancio amaro. In questo caso la differenza maggiore rispetto alla pianta di cui abbiamo appena parlato, sta proprio nel sapore del frutto e nella presenza di alcune spine disseminate lungo il tronco. Questo tipo di arance sono utilizzati soprattutto per estrarre l’olio essenziale dalla buccia da impiegare in varie lavorazioni. Inoltre, si tratta di una specie molto resistente, per questo è utilizzato come elemento d’innesto con l’arancio dolce. Detto questo, però, vediamo come coltivare nella pratica un arancio.
Per prima cosa diciamo che questo tipo di agrumi, come tutti gli altri, sembrano avere trovato il loro luogo naturale nelle zone con un clima mite e temperato. Questo, in sostanza, significa avere degli inverni non troppo freddi e delle estati calde. Inoltre, tra la fine dell’inverno e l’inizio dell’estate, queste piante vivono un periodo di semi riposo in cui è possibile svolgere alcuni lavori di manutenzione come, per esempio, nuovi innesti e potature. Nonostante la loro apparenza, però, bisogna ricordare che ci si trova di fronte a delle piante delicate. Il che significa che devono essere posizionate in un luogo soleggiato per fare in modo che, soprattutto durante l’inverno, la temperatura non scenda mai sotto 4 o 5 gradi. Un pericolo, infatti, può essere rappresentato dalle gelate, soprattutto se tardive. A causa loro la pianta può perdere tutti i fiori. Sempre per quanto riguarda le condizioni meteorologiche, l’arancio non gradisce il vento in nessuna stagione, quindi si consiglia di posizionarla in un versante particolarmente riparato. Le radici, per finire, tendendo a non andare in profondità. Con questo si vuole mettere in evidenza la necessità di coprire durante l’inverno, oltre alla pianta, anche la parte del terreno intorno al fusto. Continuando a parlare di terreno, il più adatto per questo tipo di coltura è, senza dubbio, quello sciolto e ben drenato. Molto importanti, poi, sono le innaffiature che, soprattutto nei periodi estivi devono essere frequenti per evitare di lasciare il terreno secco troppo a lungo. Per finire, parlando di fertilizzazione, questa avviene ogni 4 mesi attraverso del concime granulare da mettere alla base della pianta.