La pianta di coriandolo è altrettanto nota con il nome di prezzemolo cinese e corrisponde al nome scientifico di Coriandrum Sativum. Il coriandolo rientra nella categoria delle erbacee appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, la stessa famiglia della quale fanno parte anche la pianta del prezzemolo e del finocchio.
Il coriandolo trova le sue origini nelle ampie zone del Mediterraneo, nonostante sia utilizzato in Oriente a sostituzione del nostro prezzemolo. La sua storia risale ai tempi dell’impero egizio e in epoca romana. Da entrambi i popoli, infatti, il coriandolo era ampiamente utilizzato per le sue proprietà aromatiche. La pianta del coriandolo si presenta come una massa particolarmente compressa, un fusto molto eretto al quale si accompagna una parte composta di rami sottili. L’altezza del coriandolo può anche superare i 50 centimetri.
I fiori del coriandolo si presentano di piccolissime dimensioni dal colore delicato tra il bianco e il rosa. La fioritura si concentra nella stagione estiva. I frutti della pianta di coriandolo sono costituiti da piccoli semi, particolarmente usati per le preparazioni culinarie come spezia. Essi sono di un colore giallino e possiedono un sapore molto forte, particolare ma allo stesso tempo accompagnato con leggere note dolciastre, quasi a ricordare il sapore dei nostri limoni.
Esistono numerose specie e varianti della pianta di coriandolo, ma nel complesso quasi tutte, seppure in misura differente, non amano essere esposte a climi molto freddi. In genere, sono le specie che possiedono un seme più piccolo che sopportano meglio le basse temperature. Il clima ideale per la coltivazione del coriandolo è quello temperato fresco o caldo, laddove le minime non scendono mai al di sotto dello zero. Allo stesso tempo, amano essere poste in una posizione soleggiata, soprattutto se chi coltiva questa pianta mira a un’abbondante raccolta di semini.
Il coriandolo è una pianta di natura rustica, essa si adatta piuttosto bene ai diversi terreni, sempre che essi siano non pesanti, molto fertili e opportunamente ben drenati. Per la semina del coriandolo è consigliabile scegliere il mese di aprile o maggio, periodo in cui è difficile si presentino forti gelate. La semina va compiuta interrando i semini nel vaso o in piena terra, ossia nella dimora definitiva della pianta. Essi vanno ricoperti con uno strato di terreno dello spessore di circa 3 centimetri. Considerando l’altezza dei 50 centimetri ai quali la pianta può arrivare, i semini vanno posizionati ad una distanza dal filare di 40 centimetri, dove i filari vanno apposti ad una distanza tra loro di almeno 70 centimetri.
Due settimane dopo la semina, vedremo spuntare i primissimi germogli. Se essi sono troppi per lo spazio che abbiamo riservato loro, è possibile eliminare le piantine più deboli e sottili. Per quanto riguarda l’annaffiatura, essa deve andare a integrare quella già compiuta dall’acqua piovana. Pertanto, non è possibile indicare una frequenza standard poiché essa è strettamente dipendente dal clima in cui la pianta di coriandolo cresce.
Nel complesso, in inverno è sufficiente l’acqua piovana, in estate in media può essere necessario annaffiare la pianta una o due volte ogni sette giorni. Data la rusticità e l’odore poco gradevole della pianta di coriandolo, essa difficilmente è attaccata da afidi e parassiti animali. Per la conservazione dei semi e delle foglie della pianta è necessario procedere come segue, recidere le ombrelle in piena estate, prima che abbiamo completato la loro maturazione, esporle in un luogo asciutto e ventilato dopo averle raccolte in piccoli fasci.
A seguito dell’essiccazione, basta scuotere i fascetti e raccogliere i semi da conservare in contenitori di vetro asciutti e igienizzati. Anche le foglie possono essere conservate, esse vanno surgelate oppure essiccate secondo la stessa modalità dei semi.