In questa guida spieghiamo come coltivare il mandorlo.
Originario del Medio Oriente, il mandorlo è un albero da frutto tipico dell’area del Mediterraneo, è una pianta perenne dai tipici fiori che annunciano gradevolmente l’arrivo della primavera. Per la coltivazione si prediligono le zone calde e nel nostro paese infatti cresce principalmente in Puglia e in Sicilia.
Il mandorlo si nota soprattutto quando è in fiore, ovvero nei mesi che vanno da gennaio a marzo. Il suo aspetto non è appariscente, nonostante l’altezza che può raggiungere anche dodici metri. Il suo fogliame è rado e le radici sono abbastanza ramificate. Il tronco ha un colore bruno rossiccio, molto rugoso e si distingue per i tagli verticali. La chioma ricorda quella del salice, mentre le foglie e i fiori somigliano a quelli del pesco. Il fiore, bello e delicato, ha una corolla di petali bianchi o rosati. Il frutto ottenuto nella raccolta, che avviene tra settembre e ottobre a seconda delle varietà, è una drupa ovoidale schiacciata ai lati, che contiene all’interno del guscio le mandorle, frutto che si caratterizza per un eccellente valore nutritivo, contenente pochi zuccheri. La mandorla è inoltre largamente impiegata nell’industria dolciaria e in quella cosmetica per il suo particolare apporto vitaminico.
Anche se si adatta bene alle temperature del Sud Italia, il mandorlo non soffre neanche le temperature rigide, anche fino ai 25 gradi sotto zero, che non disturbano la pianta se si trova in periodo di riposo vegetativo. Risulta essere chiaro che la posizione migliore da scegliere per piantarlo è quella soleggiata, ma per la loro straordinaria adattabilità crescono perfettamente anche fino a 1200 metri. Un esempio sono le coltivazioni presente sulle alture dell’Abruzzo e delle Marche, dove crescono rigogliosi i mandorli. Il periodo preferito per piantare il mandorlo è l’autunno o l’inverno. Fate attenzione a scegliere terreni asciutti, drenati bene ma profondi, così da permettere alle radici di svilupparsi. La pianta di mandorlo non ha bisogno di grandi attenzioni, ma se volete che cresca rigogliosa dovete potarla e concimarla con una certa regolarità.
La potatura della pianta dovete effettuarla durante il riposo vegetativo, quindi in inverno, anche se d’estate potete privarla di alcuni rami secchi. Togliete i rami per una lunghezza di circa 20 centimetri, senza recidere troppo, così da fare una potatura leggera.
Aggiungete al substrato del fertilizzante a base di azoto e, dopo il periodo di riposo vegetativo, distribuite sul terreno del letame o del fertilizzante a lenta cessione. Questi piccoli accorgimenti aiuteranno la fioritura. Ricordatevi di mantenere il terreno umido e annaffiate con regolarità evitando i ristagni d’acqua che potrebbero far marcire le radici.
Le varietà di mandorlo sono migliaia e scegliere è davvero difficile. Tra le varietà più note e di ottima coltivazione vi è la Supernova, questo tipo di mandorlo è derivato da un’antica varietà, ha fioritura tardiva, fruttifica presto e dà ottimi frutti dal guscio a volte duro, semiduro o tenero. Anche la varietà a buccia rossa, originaria di Sulmona, è una pianta molto apprezzata, dolce di grande produzione. Del Sud Italia è la mandorla tenerina, il cui guscio si schiaccia proprio con le dita, mentre molto diffusa è la mandorla dolce di Barisciano, molto dolce e diffusa nella gastronomia locale.
Per quanto riguarda la raccolta, il periodo dipende dalla varietà ma risulta essere compreso tra settembre e ottobre. La raccolta deve essere effettuata quando le drupe pelosette diventano brune e iniziano l’apertura.
Coltivare il mandarlo risulta essere quindi piuttosto semplice.