In questa guida spieghiamo come coltivare il pepe.
In effetti, in un periodo in spesso si consiglia di sostituire i condimenti più pesanti con degli aromi naturali e la cucina etnica è entrata, ormai, a pieno diritto anche nella quotidianità dei fornelli di molti, è pressoché impossibile trovare una ricetta che faccia a meno del pepe nero. Per questo motivo, dunque, andremo a vedere più da vicino i passaggi, nemmeno troppo complicati, della sua produzione. Iniziamo con il dire che ci troviamo di fronte a un’attività quasi regale, visto che il pepe nero è considerato proprio il re di tutte le spezie. Il titolo, probabilmente, deriva dalle molte applicazioni previste e, forse, per le sue origini esotiche.
La spezia in questione, infatti, è ricavata da una pianta tropicale facilmente rintracciabile e coltivabile in molte zone del sud est asiatico. Questo primo elemento, oltre a dare una nota di colore, svela molto anche delle caratteristiche ottimali richieste dal pepe nero perché possa crescere ed essere coltivato al meglio. In parole povere, il termine tropicale coincide con un clima temperato e, in modo particolare, con una temperatura che oscilla dai 20 a 25 gradi massimo. Se, poi, questo non avviene in modo naturale, allora è possibile far riferimento a alcune tecniche particolari per ricreare le condizioni ottimali e, così, organizzare una coltivazione anche nei periodi meno caldi dell’anno.
Una soluzione efficace, ad esempio, potrebbe essere l’utilizzo della grow box. Per i meno esperti, si tratta di una serra in miniatura. Questa ha il vantaggio di potere essere sistemata facilmente in casa, permettendo di avere la propria scorta di pepe nero sempre fresco anche, come abbiamo detto in precedenza, nei periodi in cui il clima è meno favorevole alle sue richieste di calore. A questo punto, però, sorge una domanda legittima, ossia come si svolge, in pratica, il funzionamento della grow box. Molto semplicemente si utilizzano delle lampade, il cui compito è di mantenere il livello della temperatura interna sempre alto e costante. Inoltre ricordiamo che questa tecnica è perfetta anche per la crescita di altre piante freddolose come, per esempio, il peperoncino. Stabilito questo, andiamo a vedere, nella pratica, quali passaggi seguire per coltivare il pepe nero in casa.
Prima di tutto, una volta acquistati i semi, questi devono essere posizionati all’interno di un po’ di ovatta, che sarà sistemata in un contenitore apposito. Fatto questo, ricordatevi di bagnare il tutto con dell’acqua e di ricoprire con dell’altra ovatta. A questo punto è arrivato il momento di sistemare questa specie di nido umido in un luogo caldo, sotto una temperatura che varia dai 15 ai 20 gradi. Tenete presente un particolare, però. Affinché i vostri semi germoglino, dovete ricordarvi di mantenere l’ovatta sempre umida. Per questo motivo vi consigliamo di bagnarla ogni volta la sentite asciutta al tatto. Se seguirete questo piccolo passaggio, dopo solo due settimane vedrete i vostri semi germogliare.
Prima di poterli trapiantare in un vaso, però, questi germogli dovranno essere alti almeno sei centimetri mentre, per quanto riguarda il terreno scelto, dovrà avere un ph compreso tra i 5,5 e i 6,5. Ovviamente, poi, si dovrà provvedere ad aggiungere varie sostanze organiche. A questo punto il più è stato fatto. Ricordate solamente che la pianta del pepe può raggiungere fino ai sei metri di altezza. Questo vuol dire che, a un certo punto, avrete bisogno di un posto abbastanza ampio dove collocarla per permettere di ottenere ben cinque raccolti l’anno. Per terminare, un piccolo consiglio proprio riguardo al raccolto. Per quanto riguarda il pepe nero, questo deve avvenire quando le bacche sono ancora acerbe, ossia di un colore giallo verde. Dopo dovrete farle essiccare per alcuni giorni al sole per poter aprirle e avere a disposizione i granuli che, a quel punto, saranno diventati neri.