In questa guida spieghiamo come coltivare la camelia.
La camelia ha origine nell’estremo oriente e include centinaia di migliaia di esemplari, diffusi in tutta Italia, celebri e rinomate sono le camelie dei giardini di Villa Taranto, sul lago Maggiore. In Occidente, la pianta è conosciuta soprattutto per i fiori, ma nei luoghi di origine, la Cina e il Giappone, la camelia è un magnifico albero ramificato, dal legno durissimo, che può raggiungere i dieci metri di altezza. Le foglie sono lucide e di colore verde brillante, i fiori possono essere semplici, doppi, a begonia o ad anemone, e sbocciano sulle piante di un anno, in una vastissima gamma cromatica, dal bianco, al rosa, al rosso, al viola, dovuta alla continua selezione applicata dai coltivatori.
La camelia è una pianta relativamente facile da coltivare, e si adatta anche alla coltivazione in vaso, cresce bene in una zona di penombra, evitando l’esposizione diretta ai raggi del sole, e predilige un terreno acido e drenato bene, infatti si sviluppa facilmente nelle zone ricche di materiale vulcanico. Al terriccio si può mescolare una certa quantità di concime organico, foglie, torba, aghi di pino, corteccia e compost. Se il clima non è molto rigido, la pianta resiste bene tutto l’anno, tuttavia, quando è coltivata in vaso, è consigliabile collocarla in una serra o in un altro ambiente riparato, almeno nel periodo in cui le temperature si avvicinano allo zero.
Nella stagione più calda, la camelia richiede un’irrigazione sufficiente a lasciare il terreno sempre leggermente umido, evitando comunque i ristagni d’acqua e verificando che vi sia un corretto drenaggio. Risulta essere preferibile, almeno due o tre volte la settimana, innaffiare la pianta a pioggia per lavare le foglie, nelle prime ore del mattino o dopo il tramonto, e mai sotto i raggi del sole. Nei mesi più freddi, tra un’irrigazione e l’altra è necessario attendere che il terreno si asciughi. La camelia richiede una concimazione regolare, da primavera al tardo autunno, utilizzando un fertilizzante ricco di azoto, fosforo e potassio.
La camelia da coltivare in giardino o in vaso può essere acquistata in un vivaio qualificato, già pronta per essere messa a dimora, chiedendo consiglio riguardo alla qualità ideale, e la moltiplicazione della pianta avviene per seme, talea, propaggine e margotta. La semina si utilizza per ottenere nuove specie, visto che non è dato di sapere se verrà riprodotta la pianta madre, i semi si raccolgono in autunno, ad avvenuta maturazione delle capsule, devono essere interrati, prima che induriscano, in terreno acido con temperatura intorno ai 20 gradi, la pianta inizierà a fiorire dopo il quarto anno. La talea viene effettuata in estate, interrando in un vaso con torba e sabbia un segmento di ramo di una quindicina di centimetri, con qualche foglia all’apice, le radici si formeranno entro un periodo di circa 3 mesi. La propaggine avviene interrando una parte di ramo e lasciandone uscire l’estremità, la parte interrata viene incisa per favorire la formazione delle radici, e l’estremità esterna fissata ad un sostegno: entro un paio d’anni il ramo avrà sviluppato le proprie radici e si staccherà dalla pianta madre. La margotta consiste nell’avvolgere un ramo, preventivamente tagliato, in un involucro di plastica pieno di terriccio, per favorire la formazione delle radici, da tagliare successivamente e rinvasare ad avvenuto sviluppo.
La potatura della camelia è un’operazione importantissima, visto che la piante libere tendono ad espandersi in maniera disordinata. A fioritura terminata, è necessario tagliare i rami secchi o non sviluppati per favorire la circolazione dell’aria, ed effettuare una cimatura sui rami più alti per permettere alla pianta di svilupparsi in ampiezza. La fioritura della camelia è di solito piuttosto abbondante, ma se diviene troppo ricca in confronto al volume della pianta, è necessario intervenire per diradare i fiori, mantenendo solo quelli di dimensione maggiore.
La camelia è soggetta a problematiche connesse alla carenza o all’eccesso di elementi nutrizionali, così come alla presenza di funghi e parassiti, è necessario individuare con precisione il problema, per rimediare con efficacia. Le foglie fragili e molto chiare sono dovute a mancanza di azoto, se si staccano facilmente la causa è una carenza di fosforo, mentre i fiori poco colorati sono il sintomo di una carenza di potassio. Al contrario, i fiori lenti ad aprirsi denotano azoto in eccesso. Se la pianta tende ad ingiallire, in genere la causa è il terreno troppo calcareo, che dovrebbe essere sostituito, aggiungendo un fertilizzante a base di ferro. Una temperatura non adeguata, uno squilibrio idrico e la luce scarsa provocano la caduta delle gemme e macchie scure sui petali: è necessario esaminare con attenzione il microclima, l’ambiente e le condizioni in cui la pianta si trova, per poi agire di conseguenza con una soluzione mirata. Caduta delle foglie e marciture sono legate alla presenza di funghi e all’eccesso di umidità, inoltre, talvolta la pianta viene attaccata da cocciniglie e ragnetti rossi, che devono essere trattati con un prodotto antiparassitario adeguato.