In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli utili su come coltivare la soia.
La soia è una pianta, la cui durata è solitamente annuale, che produce dei germogli, dai quale vengono ricavati alcuni semi commestibili, che sono utilizzati per scopi industriali e che vengono venduti sul mercato. La soia serve a produrre olio vegetale, farine e latticini da consumare in sostituzione ai prodotti animali, si tratta di uno degli ingredienti principali della dieta vegetariana e risulta essere consumato sempre più frequentemente.
Questa pianta può raggiungere anche sei metri di altezza, e ciò dipende naturalmente dal tipo di terreno in cui viene coltivata e dalle condizioni climatiche, che possono agevolarla o meno. Il baccello, invece, di solito è lungo due centimetri e, quando raggiunge queste dimensioni, di solito in piena estate, viene raccolto per essere consumato. I fiori prodotti dalla pianta della soia sono invece piccoli e dotati di una colorazione che varia dal bianco, al rosa, al viola.
I semi di soia si possono comprare facilmente presso rivenditori specializzati come negozi di giardinaggio oppure presso vivai. Si tratta di una pianta che non necessita di particolari condizioni climatiche, ma tende a non resistere alle gelate invernali e ai periodi in cui le temperature scendono troppo sotto lo zero. Bisogna, per questo motivo, piantare i semi intorno al periodo di aprile o comunque al termine del freddo più importante, e scegliere una zona di terreno che venga illuminata dai raggi del sole per almeno otto ore al giorno.
Il terreno va preparato con cura, aggiungendo un paio di centimetri di compost organico, e poi mescolandolo con particolare attenzione, per renderlo morbido e più fertile. In seguito vanno effettuate le buche, profonde circa 2 cm e distanti l’una dall’altra almeno 5 centimetri, per fare in modo che la pianta di soia possa crescere senza ostacoli.
Dopo avere portato a termine la semina, bisogna compattare il suolo con l’acqua, per eliminare le eventuali sacche d’aria, che possono fare penetrare in profondità l’umidità e di conseguenza danneggiare le radici della pianta. Per quanto riguarda la innaffiature successive, queste devono essere effettuate ogni settimana e puntualmente, a esse deve essere rivolta particolare attenzione sopratutto nei periodi estivi e di maggiore siccità, durante i quali si può anche aumentare sia la quantità di acqua che il numero di giorni in cui praticare le innaffiature, sempre che siano distanti tra loro, per consentire al terreno di asciugarsi e per evitare i ristagni.
I ristagni e l’umidità possono causare, infatti, l’insorgenza di fastidiose e dannose malattie fungine, che potrebbero compromettere irreversibilmente la salute della pianta, nel caso in cui queste si presentino, bisogna utilizzare dei prodotti antifungini. Per prevenirle, invece, è consigliabile assicurarsi di drenare bene il terreno, praticando delle concimazioni periodiche durante l’anno ed evitando di spruzzare l’acqua direttamente sul fogliame.
Quando, dopo quasi un anno dalla semina, i baccelli sono pronti per essere raccolti, assumono una colorazione tendente al giallo, questi vanno recisi, sgusciati e privati dei semi, i quali devono essere lavati e conservati in un luogo molto fresco, come prt esempio il frigorifero fino al momento in cui vengono consumati.