L’avocado è un frutto estremamente duttile dalle proprietà benefiche. Nella nostra guida scopriremo come coltivare l’avocado in vaso o piena terra, vi spiegheremo la semina e la messa a dimora della pianta con un approfondimento particolare all’innaffiatura, alla potatura e, infine, alla raccolta del frutto ormai maturo.
L’avocado è un albero originario dell’America centrale e meridionale. Si è poi diffuso anche in Italia dove viene molto utilizzato in cucina. L’avocado viene usato anche in cosmetica poichè dai suoi semi vengono estratti vari tipi di olio dalle proprietà benefiche per la pelle e i capelli.
L’albero dell’avocado cresce bene in zone dal clima temperato, soleggiato e dalle temperature abbastanza elevate. Questa pianta non sopporta il freddo, le gelate e non deve essere esposta a venti troppo forti. Risulta essere chiaro, dunque, che bisognerà piantare l’avocado in zone molto riparate.
Il terreno per piantare l’avocado dovrà essere composto da sabbia e ghiaia mescolato a concime organico. Mai piantare l’avocado in terreni argillosi: in questo modo, infatti, l’acqua stagnerà nel terreno pregiudicando la crescita delle radici.
Innanzitutto, sarà necessario procurarsi i semi dell’avocado, in questo caso basta recuperare i noccioli del frutto che normalmente non vengono consumati.
Prima di essere piantato, il seme dell’avocado va immerso per metà in un bicchiere contenente acqua facendo bene attenzione a rivolgere in alto la parte più stretta del seme. Quest’ultimo, inoltre, non deve toccare il fondo del bicchiere. Potete aiutarvi usando uno stuzzicadenti o dei sostegni in plastica.
Dopo circa due mesi, faranno capolino le prime radici. La piantina è pronta per essere messa a dimora in un vaso che avrete riempito con terreno leggero. La piantina di avocado, almeno nel primo periodo, va innaffiata frequentemente ma non in maniera abbondante. Dopo circa un anno è possibile spostare la piantina e metterla a dimora in giardino o in un vaso più grande.
In questa seconda fase, il terreno va irrigato abbondantemente, specialmente nei mesi estivi. Bisogna però prestare molta attenzione al marciume radicale: se il terreno non è ben drenato, se ci sono troppi ristagni di acqua, la pianta potrebbe avere problemi.
Il terreno va concimato nei mesi di aprile fino a giugno. La concimazione va ripetuta ogni anno. Trascorsi tre anni dalla messa a dimora, sarà possibile potare i rami della pianta di avocado. Dovrà dunque essere effettuata una prima potatura di formazione, necessaria per dare alla pianta la forma desiderata. Tale intervento serve a stimolare la produzione dei rami secondari della pianta, è su questi rami, infatti, che cresceranno i frutti dell’avocado. Attenzione, perché l’intervento di potatura dovrà essere effettuato usando cesoie affilate e disinfettate. Particolare attenzione deve essere prestata al taglio dei rami, esso dovrà essere obliquo, in modo da non lasciare filamenti di rami sui tronchi della pianta. Tali filamenti, infatti, potrebbero attirare insetti dannosi per la pianta.
I frutti dell’albero di avocado maturano da giugno fino a ottobre. Prima della raccolta dell’avocado, sarà necessario controllare che il frutto sia giunto a maturazione. All’uopo vi consigliamo di effettuare una leggera pressione con le dita sul frutto, se sulla buccia si forma un piccolo avvallamento, allora l’avocado può essere colto e consumato.
La pianta dell’avocado teme molto le mosche della frutta, questi insetti devono essere subito eliminati con antiparassitari specifici.
La pianta dell’avocado può essere coltivata anche in vaso. Risulta essere necessario però munirsi di un vaso abbastanza grande. Sono da preferirsi i vasi in terracotta, più porosi, che permettono al terreno e alle radici di respirare meglio.
Per quanto riguarda le pratiche colturali, l’irrigazione, la concimazione e la raccolta, valgono le stesse regole specificate per la coltivazione della pianta in terra.