La rosa è una pianta che da sempre affascina l’uomo, dotata di numerose proprietà, è possibile coltivarla a qualsiasi latitudine, in Italia, visto che si adatta bene anche al freddo.
Quello che teme, invece, è il calore e l’ umido, per questo è bene piantarla in un luogo a mezza ombra e verificare che il terreno sia drenato bene.
Il terreno ideale per coltivare la rosa è drenato bene, sabbioso o addirittura con ghiaia. Risulta essere importante preparare il terreno l’inverno prima di mettere a dimora le rose con una operazione di vangatura, profonda almeno 30 centimetri, con successiva concimazione del terreno stesso per mezzo di concime organico quale letame o compost.
Le rose si possono mettere a dimora già a fine autunno, se le temperature del luogo in cui ci si trova non sono particolarmente rigide durante l’inverno, oppure a fine inverno. Si possono acquistare le rose direttamente presso i negozi specializzati e piantarle dopo avere ripulito la piantina da rame secche, foglie e radici, per mezzo di una forbice che si avrà l’accortezza di disinfettare prima dell’uso. I tagli che eventualmente si dovessero effettuare sulla pianta, inoltre, dovranno essere obliqui.
La pianta andrà quindi posta in un’apposita buca scavata nel terreno, e ricoperta con terreno. Infine si provvederà all’innaffiatura, facendo attenzione però a non inzuppare il terreno stesso. Nel caso viviate in zone ventose o la pianta sia particolarmente esile, può essere necessario rafforzare le rose per mezzo di un tutore.
Durante il periodo vegetativo, poi, si provvederà a innaffiare le rose al mattino, eseguendo una nuova innaffiatura prima che il terreno si secchi completamente. Particolarmente nel caso si viva in zone in cui la temperatura è rigida, si provvederà anche alla pacciamatura, tecnica questa che permetterà alle piante infestanti di non crescere e al contempo manterrà le radici protette dal gelo. Per pacciamatura, infatti, si intende il ricoprire il terreno adiacente la rosa con corteccia, rametti e paglia.
Va prestata molta attenzione alla potatura delle rose, questa avviene sempre per mezzo di tagli obliqui e disinfettando le forbici prima dell’uso. Si deve effettuare una prima potatura a fine inverno, quando è finito il periodo delle gelate, in modo da preparare la pianta per il prossimo periodo vegetativo. Durante l’anno, poi, si prosegue con operazioni di potatura selettiva, effettuando la cimatura dei cespugli di rosa. In questo modo si stimolerà la produzione di nuove gemme, dalle quali si svilupperanno poi le rose.
Avendo concimato il terreno prima della prima piantumazione, per i primi due anni non sarà necessario provvedere con ulteriori concimazioni. Successivamente, dopo il secondo anno, si potrà concimare il terreno aggiungendo concimi naturali oppure con concimi minerali ricchi in potassio e azoto.
Abbiamo detto in apertura che le rose temono i ristagni d’acqua. Nel caso infatti di un cattivo drenaggio dell’acqua dal terreno, così come nel caso si lasci il terreno troppo umido, dando quindi troppa acqua alle piante, è possibile le stesse sviluppino diversi tipi di problemi
Nel caso succeda questo si dovrà reagire rimuovendo i rami per mezzo della potatura e eliminando le cause, ovvero togliendo l’eccesso d’acqua. Qualora questo non fosse sufficiente, si dovrà intervenire con appositi trattamenti antifungini.
Quanto agli insetti, invece, è possibile le rose vengano attaccate da coleotteri, cocciniglia e afidi, i quali possono colpire sia i petali che le foglie e che vanno eliminati per mezzo di appositi antiparassitari.
Nel caso infine si volesse coltivare in vaso le rose, si dovrà sempre fare attenzione che non vi sia ristagno d’acqua, creando un apposito strato drenante in fondo al vaso, e si dovranno porre le rose in un zona riparata dal vento e illuminata direttamente dal sole per almeno cinque ore al giorno. Risulta essere preferibile il vaso sia in terracotta, per consentire alle radici di traspirare.
Coltivare le rose è quindi piuttosto semplice.