In questa guida spieghiamo come e quando potare i gerani.
Quando il tempo comincia a migliorare e il sole preannuncia l’arrivo della primavera, immediatamente nasce la voglia di abbellire il proprio balcone o giardino con delle piante. Nonostante il piacere di inserire nuovi elementi, però, è particolarmente gratificante assistere anche al risvegliarsi di vecchie piante che, stagione dopo stagione, ripropongono sempre la bellezza dei loro fiori. Perché questo accada, però, è necessario che, durante tutto l’arco dell’anno si sia provveduto ad avere buona attenzione per loro, rispettando i tempi vegetativi e di fioritura. In questa guida, in particolare, ci si riferisce ai gerani, che sono tra le piante più presenti sui balconi e nei giardini di molte case. A loro favore gioca soprattutto la resistenza al clima e, particolare non meno importante, la grande varietà tra cui potere scegliere per colore e tipologia del fiore.
Altro aspetto positivo, poi, è anche l’economicità della pianta, soprattutto se acquistata nel giusto periodo stagionale in un vivaio. In questo modo, infatti, è possibile godere di una vista multicolore e dal profumo piacevole senza spendere una fortuna. Perché tutto questo sia possibile, però, è consigliabile conoscere le necessità del geranio e, in modo particolare, le tecniche di potatura in grado di rendere la pianta sempre più forte e capace di mostrare tutta la sua bellezza con l’arrivo della fioritura. Se, dunque, state pensando di rinnovare il vostro giardino con dei vasi di gerani o volete capire dove avete sbagliato fino ad ora, iniziamo con il mettere in chiaro alcuni elementi fondamentali.
Il primo è rappresentato dalla cadenza temporale della potatura. Questa, infatti, non può certo essere effettuata indistintamente in qualsiasi momento dell’anno, rischiando di andare a compromettere seriamente la pianta e la sua capacità di produrre fiori. Per quanto riguarda i gerani, sono previsti due interventi di potatura, quello primaverile e quello autunnale. La prima, volta soprattutto ad eliminare i fiori secchi, ha lo scopo di migliorare la fioritura, mentre la seconda ha lo scopo di rinnovare la parte esterna della pianta stessa.
Per rendere più completa l’informazione, è chiarire che questa regola non si applica necessariamente a qualsiasi tipologia di geranio e per tutte le zone geografiche in cui ci si trova. Per questo, al momento dell’acquisto, è sempre bene informarsi sulle caratteristiche della pianta e delle sue necessità specifiche, tenendo presente anche il clima specifico della zona.
Fatto questo chiarimento, vediamo quando procedere con la potatura dei gerani per garantire alla pianta le migliori possibilità di crescita e sviluppo. Iniziamo con il considerare le zone fredde del Nord Italia. In questo caso specifico i gerani vengono potati una decina di giorni prima di essere messi al riparo dal freddo invernale. In questo caso, con potatura si intende l’eliminazione dei rami più grossi e legnosi della pianta. Se, però, ci si trova in una zona dal clima mite, l’intervento può essere eseguito alla fine dell’inverno. Stabilito questo, è il caso di ricordare che anche per i gerani collocati all’esterno questo tipo di potatura può essere eseguita tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno.
Anche per quanto riguarda la potatura primaverile, sicuramente più leggera della prima, bisogna fare una distinzione per zone e, soprattutto, per clima. Questo significa che, nelle zone del Sud, dove le temperature sono decisamente più miti e la primavera si fa sentire con un certo anticipo, è possibile intervenire tra la fine di febbraio e marzo. Per quanto riguarda, invece, le zone del Nord, tutto deve essere spostato verso la fine di marzo e l’inizio di aprile per evitare il pericolo rappresentato dalle ultime gelate.
Concludiamo la guida mettendo in evidenza anche la possibilità di provvedere a potature collegate a eventi eccezionali. Uno di questi potrebbe essere una forte ondata di calore. In questo caso si deve agire andando ad alleggerire la parte esterna della pianta in modo da ridurre la quantità di calore che la pianta è costretta ad assorbire durante il giorno.