Il kiwi è una pianta originaria dell’area mediterranea e mediorientale, molto diffusa anche in Occidente in merito ai suoi frutti gustosi e ricchi di vitamine e alla possibilità di realizzare bellissimi pergolati, grazie al portamento rampicante, ideali per decorare giardini, porticati e terrazzi.
Chi avesse intenzione di coltivare il kiwi deve tenere conto che si tratta di una pianta dioica, ovvero per produrre i frutti, è necessaria la presenza sia di piante maschili che femminili. La fioritura del kiwi avviene in tarda primavera o inizio estate e risulta essere molto abbondante, l’impollinazione si verifica in genere per via naturale, attraverso l’opera delle api.
In natura i tralci di kiwi si sviluppano molto e possono raggiungere anche una lunghezza di 9 o 10 metri, ma le tecniche di coltivazione prevedono che vengano ridimensionati, per evitarne l’eccessivo sviluppo e la conseguente formazione di grovigli. La potatura delle piante di kiwi è quindi necessaria sia per le piccole coltivazioni effettuate a scopo decorativo che per le grosse produzioni di frutti. Con la potatura la pianta si rinvigorisce, conserva un’ottima salute e offre una resa migliore per quanto riguarda la produzione di infiorescenze e frutti.
Il portamento rampicante della pianta permette diverse modalità di coltivazione, tuttavia la più diffusa è quella della pergola, con l’installazione di una struttura a pali a sostegno dei filari che ospiteranno le ramificazioni, gli stessi supporti utilizzati per la vite vanno benissimo. La potatura della pianta è quindi di importanza fondamentale per la realizzazione di una struttura regolare e proporzionata. La potatura detta di formazione viene effettuata proprio con l’intento di ottenere la biforcazione dei rami necessaria a formare il pergolato. Deve avvenire nei primi due anni dopo la messa a dimora delle piante, e consiste nell’eliminazione dei germogli che partono dal tronco, al fine di ottenere la biforcazione delle ramificazioni principali.
Le piante maschili devono essere potate dopo la fioritura, in modo tale da mantenere solo i germogli destinati alla successiva produzione di fiori. In questo periodo non sono necessari altri interventi di potatura. Infatti, nei primi anni di coltivazione la pianta non è produttiva ma è molto rigogliosa, e deve essere adeguatamente controllata.
Quando la pianta del kiwi diventa produttiva, è necessario intervenire con la potatura nella stagione invernale o due volte l’anno, in inverno e a primavera inoltrata. Gli interventi di potatura prevedono l’eliminazione completa di quei rami che, nella stagione precedente, hanno prodotto i frutti, in modo tale da lasciare spazio a nuovi germogli produttivi. Il periodo esatto per la potatura invernale si verifica quando la temperatura non scende più sotto lo zero, ma comunque prima che le piante siano uscite completamente dal riposo vegetativo. Non si tratta di un’operazione molto facile da eseguire, occorre lavorare con pazienza, visto che i rami tendono ad aggrovigliarsi e, prima di tagliarli, è necessario districarli con attenzione. Anche i rami vecchi di alcuni anni devono essere rimossi mentre i più giovani, sui quali avverrà la fruttificazione, necessitano di una cimatura, lasciando intatte una quindicina di gemme.
La potatura di rinnovo delle piante di kiwi consiste nella rimozione periodica dei rami che hanno già fruttificato. Di solito viene effettuata al secondo o terzo anno di fruttificazione, quando i frutti iniziano ad essere scarsi e di piccole dimensioni. Viene eseguita sia sulle piante maschili che femminili e comprende anche la rimozione dei rami troppo deboli e non produttivi.
La potatura verde del kiwi, ovvero gli interventi di potatura praticati durante la fase vegetativa della pianta, avviene in piena estate, ed è finalizzata alla rimozione dei tralci e dei germogli danneggiati o secchi e dell’eccessiva quantità di tralci che impedisce all’aria e alla luce di penetrare tra il fogliame. Questo intervento è necessario per migliorare la qualità e le dimensioni dei frutti, occorre però prestare attenzione a non eliminare i germogli che nella stagione successiva saranno produttivi. La potatura verde prevede l’eliminazione delle foglie in eccesso vicine ai frutti, dei succhioni che partono dal tronco e dalle branche principali, e non producono frutti, e dei polloni sviluppatisi alla base del tronco, visto che la tecnica di coltivazione del kiwi prevede un unico fusto principale.
Le piante di genere maschile devono essere liberate dalle foglie che ostacolano il passaggio della luce, per mantenere la pianta ben ossigenata e favorire lo sviluppo dei fiori nella stagione successiva. Questo intervento è importante anche per prevenire l’attacco di parassiti e funghi, che tendono a svilupparsi a causa delle scarsa luce e del conseguente ristagno d’acqua tra le foglie.
Per mantenere la pianta del kiwi in buono stato è opportuno evitare potature troppo drastiche, che potrebbero causare lo sviluppo irregolare della chioma, rendendola intricata e priva di aria e luce, oltre a determinare una produzione di frutti di bassa qualità. Specialmente nelle piante piuttosto deboli, la potatura dei succhioni sviluppatisi dal tronco può essere limitata, mantenendo quelli che si rivelano adatti a sostituire le branchie principali, ormai divenute improduttive.