In questa guida spieghiamo come e quando potare il melograno.
Il melograno è uno dei frutti autunnali esteticamente più attraenti. Con la sua forma tonda e il colore rosso vermiglio dei frutti interni, rappresenta un pomo degno di essere dipinto e ritratto. Non è raro, infatti, ritrovarlo in molte opere del passato. Solo da alcuni anni, però, oltre alla sua bellezza sono state apprezzate anche le sue proprietà nutritive. Se siete decisi a godere dei suo vantaggi a tutti i costi e avete piantato nel vostro giardino un melograno, allora è bene che sappiate il modo migliore per prendervi cura di lui attraverso la potatura.
Iniziamo con il dire che, per quanto riguarda questa pianta in particolare, non si tratta di una missione impossibile o di un’attività troppo complessa. Ovviamente i meno esperti potrebbero trovarsi di fronte a dei dubbi, rischiando di fare la scelta sbagliata che, in questo caso potrebbe identificarsi sia con il tagliare poco che troppo. Per chiarire ogni tipo di dubbio, iniziamo con lo specificare quanto sia necessaria una buona potatura per la crescita e l’evoluzione della pianta stessa. Attraverso questo tipo di intervento esterno, infatti si alleggerisce il melograno di elementi improduttivi che potrebbero togliere energia utile ad altri rami, oltre a creare il giusto equilibrio di spazio per far in modo che la luce e il calore filtri in modo omogeneo attraverso l’intera chioma. Chiudiamo, poi, con delle motivazioni puramente estetiche. Effettivamente il melograno è una pianta di formazione cespugliosa, questo vuol dire che si devono adoperare le cesoie con costanza e intelligenza per ottenere una forma piacevole all’occhio.
Detto questo, dunque, vediamo in quale preciso periodo dell’anno è opportuno agire. Considerato che il fine è rendere la pianta il più possibile produttiva di frutti anno dopo anno, si consiglia di rispettare il periodo di riposodel melograno. Questo significa che si dovrà potare il melograno orientativamente tra ottobre e novembre, ossia alla fine del raccolto, oppure tra febbraio e marzo quando la pianta sta per tornare al suo splendore per prepararsi alla nuova stagione. Per quanto riguarda i melograni più giovani, però, è preferibile intervenire sempre alla fine dell’inverno. Altrettanto importante, però, è capire quale tecnica utilizzare per compiere la potatura senza compiere degli errori magari inconsapevoli e grossolani. Necessario, dunque, è seguire delle regole base. La prima considera la precisione e la pulizia del taglio, che deve essere sempre netto. In questo modo, infatti, si protegge la corteccia e si evitano anche fastidiose infezioni. Inoltre, i tagli vanno effettuati sempre sui rami principali per controllarne la crescita, e su quelli secondari, che contribuiscono a dare alla chioma del vostro melograno una forma simmetrica.
Stabilite queste poche regole orientative, viene posta una domanda più che legittima, se non addirittura fondamentale, quella relativa a cosa deve essere tagliato. Come abbiamo detto in precedenza, il melograno ha una natura cespugliosa. In termini tecnici questo comporta la formazione di un numero consistente di polloni che si trovano alla base della pianta stessa. Inoltre, lo scopo di una buona potatura è quello di incrementare la fruttificazione ma anche quello di costruire una forma ordinata. Per ottenere questi due risultati, dunque, si deve operare una potatura precisa che non vada a incrementare la produzione vegetativa rispetto a quella fruttifica. Per non rischiare di sbagliare, dunque, si consiglia di prendere in considerazione sempre due o tre rami principali. Questi vanno sfoltiti per far in modo che il calore e la luce penetri all’interno di tutta la pianta. Gli elementi più deboli e sottili, invece, vanno rimossi senza problemi. Tornando ai rami più forti, poi, considerate che questi andranno a formare la struttura stessa della pianta e dovranno anche essere tagliati in cima. Considerate, infatti, che solitamente il melograno fruttifica sui rami che si trovano ai lati. Così, accorciando i rami portanti, si andrà a favorire la formazione di altri elementi a produzione fruttifera. Ovviamente, per quanto riguarda i rami secchi, morti o rotti devono essere eliminati.
Come potete vedere non sono molte le azioni da compiere sul proprio melograno. Se poi si compiono con gli attrezzi migliori e più sicuri, il compito risulterà ancora più semplice. In modo particolare ci riferiamo a forbici, che servono per recidere i rami più piccoli, le cesoie a manico lungo, con cui si raggiungono le parti più alte e complesse e il segaccio, con cui sono eliminati i rami più spessi. Chiudiamo questa guida con dei piccoli consigli utili rendere maggiormente produttivo il proprio intervento. Iniziamo dal problema tagli. Questi devono essere effettuati di circa 45 gradi per evitare che l’acqua, scorrendo lungo la parte recisa possa portare a marcire il ramo stesso. Il secondo consiglio, invece, riguarda gli strumenti. Nel caso abbiate più di una pianta, ricordate sempre di pulire e disinfettare con la candeggina tutto ciò che avete utilizzato. In questo modo mettete al sicuro altri alberi da eventuali infezioni.
Seguendo le indicazioni è quindi possibile potare il melograno.