In questa guida spieghiamo come fare la coltivazione del melograno.
Di origini orientali, il melograno è una pianta arbustiva presente nel bacino del mediterraneo, e in Italia in particolare, ormai da millenni. Nota come melograno, melagrana o con il nome scientifico di Punica Granatum, è una pianta che apprezza il sole e il calore, ma si adatta anche a climi temperati, comunque mai troppo rigidi.
Si tratta di una pianta arbustiva che può essere coltivata sia sul terrazzo, in vaso, che nel giardino, quindi piantandola nel terreno. Nel caso in cui caso si scelga questa seconda soluzione si dovrà considerare però il fatto che, se si vive in climi rigidi, durante l’inverno dovrà essere riparata dal freddo e dal gelo e sarà bene piantarla in un luogo esposto al sole in modo che possa usufruire delle poche ore di luce invernale per riscaldarsi anche nei mesi freddi.
Essendo una pianta che apprezza il sole e il caldo, non ha bisogno di annaffiatura, ovviamente qualora la si pianti in giardino, l’acqua piovana sarà più che sufficiente per le esigenze della pianta. Se piantata in vaso, invece, si dovrà annaffiarla con costanza ma evitando il ristagno di acqua.
Per una buona crescita dell’apparato radicale è preferibile un terreno soffice e per un’adeguata proliferazione della pianta sarebbe opportuno un ph attorno a 7.5/8. Questa pianta, infatti, ama i terreni alcalini e calcarei. Tuttavia, se possedete una differente composizione del terreno, basterà mescolare della calce. La concimazione potrà essere effettuata con un fertilizzante a lenta cessione oppure, per chi preferisse una soluzione naturale, con stallatico maturo o anche con compost naturale, utilizzato semplicemente per arricchire il terreno.
Per chi non possedesse dei semi di melograno già pronti all’uso, non è necessario acquistarne, ma basterà utilizzare quelli presenti nei frutti di melograno da mangiare. Una volta presi i semi, cioè i chicchi del melograno ripuliti della parte bianca, si possono piantare così come stanno e giacciono. Diversamente è possibile velocizzare il procedimento rimuovendo la parte rossa del seme e pulendo lo stesso con acqua corrente. fatto questo va lasciato riposare un paio di giorni e quindi piantato in un semenzaio o in un vasetto adibito a semenzaio.
Il periodo migliore per piantare il melograno è l’inizio della primavera, dopo gli ultimi giorni freddi.
Nell’arco di circa 40 giorni noterete spuntare i germogli di melograno che, una volta cresciuti, andranno rimossi dal semenzaio e piantati subito in un nuovo vaso. Questo anche qualora poi si volesse piantare l’albero melograno così ottenuto nel giardino.
Il melograno fiorisce all’inizio dell’estate con caratteristici fiori a forma tubolare e di colore rosso. I frutti, invece, costituiti da grandi bacche ripiene di semi, maturano a fine autunno.
Il frutto del melograno è utile per svariate finalità, in quanto commestibile si usa per la consumazione semplice ma anche per creare sciroppi, marmellate, succhi di frutta. Ha anche un alto valore decorativo e ben si presta ad essere impiegato per creare centrotavola e composizioni di natura morta, essendo un frutto che resiste molto a lungo nel tempo.
Si tratta di una pianta semplice da gestire, facendo attenzione a non lasciare depositi di acqua, se coltivata in vaso, oppure a piantarla in una zona con terreno drenante, non necessita di particolari attenzioni. Nel caso venisse attaccata da cocciniglie o afidi, è sufficiente rivolgersi a un negozio specializzato per trovare molti prodotti pronti all’uso. Se invece venisse lasciata in acquitrini, allora tenderà a sviluppare funghi e malattie fungine in genere, che saranno piuttosto difficili da eliminare.
Oltre alla riproduzione del melograno con l’uso dei semi, che abbiamo già illustrato, è possibile utilizzare il metodo della talea, ovvero tagliare porzioni di ramo dalla pianta madre e piantarle, al termine dell’inverno, nel terreno in modo che i nuovi rametti possano sviluppare un autonomo apparato radicale.
Coltivare il melograno è quindi piuttosto semplice.