In questa guida spieghiamo come e quando seminare le arachidi.
Oltre ad essere gustose, le arachidi sono anche piuttosto facili da coltivare.
Se l’idea di coltivare arachidi nel tuo orto ti piace ma non sai da che parte cominciare, non devi fare altro che seguire i consigli che ti forniamo di seguito, spiegandoti come e quando è meglio seminare le arachidi, dal periodo più propizio al tipo di terreno ideale.
Fai come ti diciamo e in breve tempo, con la minima fatica, avrai in casa arachidi buone e genuine da mangiare in ogni momento della giornata e, in particolare, come piacevole snack quando la fame si fa sentire.
Prima di iniziare, devi sapere che le arachidi, così come qualsiasi ortaggio o frutto o legume in fondo, prediligono un determinato tipo di clima ed anche di terreno. Il clima ideale è quello caldo temperato e non molto umido, mentre il terreno giusto è sabbioso oppure di medio impasto tendente allo sciolto, con poco calcare, permeabile, drenato bene e ricco di sostanze organiche e nutrienti che serviranno a fare crescere le piantine e ad avere un raccolto soddisfacente.
Fosforo e potassio sono gli elementi di cui le arachidi hanno maggiore bisogno, 100 o 160 Kg per ettaro il primo, 100 o 150 Kg per ettaro il secondo.
Visto che l’arachide riesce ad utilizzare l’azoto che si trova nell’aria, questo elemento va somministrato solo in caso di terreni davvero molto poveri in questo senso.
L’arachide si riproduce per seme.
La semina deve essere effettuata nel periodo dell’anno compreso tra Aprile e Maggio, quindi in piena primavera, a mano oppure a macchina, a file o a postarelle, adagiando il seme nel terreno ad una profondità di circa 3 o 5 centimetri.
Le file o le postarelle devono essere distanti 50 o 80 centimetri e su di esse i semi devono essere distanti 20 o 30 centimetri, così da ottenere circa 5 o 10 piante per ogni metro quadro.
Veniamo alla frequenza delle irrigazioni.
Se il terreno è secco è bene intervenire subito dopo la semina. Se occorre bisogna annaffiare anche durante il ciclo colturale, moderare le annaffiature durante la fioritura e infine sospenderle del tutto prima della raccolta.
Anche nel caso delle arachidi, operazioni come le scerbature e le sarchiature sono indispensabili per arieggiare il terreno e per mantenerlo pulito dalle piante infestanti che, a volte, possono persino compromettere l’esito della coltura.
La raccolta delle arachidi si può effettuare sia manualmente che meccanicamente e deve avvenire quando le foglie appaiono molto ingiallite e i legumi si distaccano molto facilmente, in genere a distanza di circa 5 o 6 mesi dalla semina, quindi nel periodo fra Settembre ed Ottobre.
La raccolta si fa estirpando le piante che poi, riunite e legate in fasci, vanno lasciate ad asciugare in locali ariosi e ben ventilati, in seguito si provvede al distacco dei baccelli e alla loro ripulitura dai residui di terriccio.
Per quanto riguarda la quantità di arachidi che è possibile ottenere, essa va da 15 a 35 q di semi per ogni ettaro coltivato.
Veniamo alla conservazione, dopo averw essiccato le arachidi a 0 o 2 gradi e 60 o 70% U.R., esse possono conservarsi in ottimo stato per circa 8 o 10 mesi al massimo. Tuttavia se l’atmosfera è controllata, la conservazione può superare abbondantemente un anno.
Come potete vedere la semina delle arachidi non comporta particolari difficoltà e pertanto non richiede specifiche abilità nel campo del giardinaggio e della coltivazione; attenetevi a queste semplici istruzioni ed otterrete un raccolto che vi darà grandi soddisfazioni con il minimo sforzo e la minima spesa.