La pianta delle arachidi appartiene alla famiglia delle leguminose. Risulta essere molto semplice da coltivare sia in orto che in vaso e produce frutti deliziosi. Le arachidi, una volta raccolte, possono essere tostate, mangiate come aperitivo oppure possono essere consumate frullate come burro di arachidi. In passato questa frutta secca era molto coltivata in Italia. Oggi, invece, le arachidi sono coltivate maggiormente all’estero, nei paesi del terzo Mondo e sono molto usate per la produzione dell’olio di semi.
La pianta delle arachidi è molto simile a quella dei ceci, essa raggiunge un’altezza di circa 30 cm. Risulta essere una pianta che, per crescere e prosperare, prende azoto dall’atmosfera e lo fissa nel terreno. Per questo motivo, può essere inserita nella rotazione delle colture di un orto sinergico, arricchisce, infatti, il terreno.
Questa pianta gradisce un terreno a medio impasto, abbastanza sciolto ma comunque drenato bene, teme, infatti, il ristagno idrico. La pianta di arachidi ama un clima mite e temperato, teme le temperature al di sotto dei 16 gradi. Per questo motivo è preferibile iniziare la semina in primavera, quando di notte le temperature non scendono troppo. Se si vuole iniziare la coltivazione prima, è consigliabile seminarla in semenzaio al chiuso, sul finire dell’inverno. Quando poi la temperatura sarà più calda, la si potrà trapiantare in esterno. Per la coltivazione dell’arachide, in ogni caso, cerchiamo una zona ben riparata dai venti ed esposta al sole.
Per iniziare a coltivare le arachidi, è necessario collocare i semi nel terreno. I semi potranno essere acquistati nei negozi di alimentari. Attenzione, non vanno piantati i semi tostati. Il seme deve essere piantato con la pellicina rossa intatta. Bisogna lasciare una distanza di circa 15 cm tra le piantine. Tra una fila di piante e un’altra è necessario lasciare almeno 40 cm. Se volete anticipare la raccolta dei frutti, meglio iniziare la semina a febbraio, in vasetti riparati bene. Quando le piantine saranno nate, potete trapiantarle in orto nei mesi di marzo e aprile.
L’arachide emette fiori gialli a grappoli: questi fiori, una volta fecondati, si conficcano nella terra. A 7 o 8 cm di profondità danno vita al baccello. Per accelerare la crescita del frutto, possiamo rincalzare la pianta quando sarà terminata la fioritura. Dovremo prima assicurarci che l’impollinazione sia già avvenuta.
Tendenzialmente, non è molto difficile coltivare le piante di arachide. Dopo avere seminato e rincalzato il terreno qualche volta, bisogna stare attenti all’irrigazione, controllare e eliminare le erbacce e fare in modo che gli afidi non attacchino la pianta.
Le arachidi tollerano bene la siccità ma, durante la loro coltivazione, è necessario irrigarle spesso ma senza esagerare per non creare ristagni idrici. Quando la pianta sta maturando, poi, bisognerà sospendere l’irrigazione per evitare che le noccioline possano avere problemi.
Questa pianta teme molto le malattie crittogamiche. Esse andranno evitate preparando il terreno al meglio, evitando i ristagni di acqua. Teme molto gli afidi (come l’afide nero dei legumi) ed il ragnetto rosso: le piantine possono essere difese con rimedi naturali come il macerato d’aglio e il macerato di ortica.
Le arachidi possono essere raccolte nei mesi di settembre e ottobre. Normalmente dalla semina passano circa cento giorni. Per capire se i frutti sono maturi, bisogna guardare le foglie più grandi: se sono gialle, potremo raccogliere le arachidi. Per raccogliere i frutti è necessario strappare le piante dal terreno per poter estrarre i baccelli. Per capire se i frutti sono maturi e possono essere raccolti, bisogna controllare le foglie più grandi: se sono gialle, allora si può iniziare la raccolta.