In questa guida spieghiamo come potare il melo.
Come spesso accade, soprattutto con le attività riguardanti il giardinaggio e l’agricoltura, è più facile a dirsi che a farsi. Il fatto è che, avendo a che fare con un elemento naturale, non bisogna dimenticare che è necessario seguire alcune tempistiche precise, oltre che conoscere alla perfezione delle pratiche fondamentali per la crescita e lo sviluppo migliore della pianta. Una di queste è la potatura. Per questo motivo, dunque, nella guida cercheremo di sintetizzare nel modo più chiaro possibile i passi fondamentali per avere la propria dose di mele.
Iniziamo con il capire esattamente lo scopo della potatura per quanto riguarda lo sviluppo della vostra pianta. Questa serve, in particolare, per creare la struttura dell’albero, massimizzare la produzione e creare un giusto equilibrio tra fogliame e frutto. Nel caso del melo, poi, molto dipende dall’età della pianta, visto che in base a questa si dovrà scegliere tra diversi tipi di potatura come formazione o allevamento, produzione o mantenimento. Iniziamo dalla potatura di allevamento che, come potrebbe essere facilmente deducibile dal suo nome, segue la pianta soprattutto nei primi anni. Questa tecnica, infatti, ha lo scopo di definire la struttura dell’albero che, a seconda delle diverse esigenze, può essere a fuso, a branca orizzontale o a spalliera. Questa si applica soprattutto quando non c’è molto spazio da sfruttare, oppure si devono fare i conti con muri o recinti a cui fare appoggiare il melo. Per quanto riguarda il periodo migliore, questo cade esattamente tra la fine di agosto e l’inizio dell’autunno. Dal punto di vista tecnico, tutto può essere effettuato attraverso due passaggi. Nel primo si deve procedere all’eliminazione di tutto ciò che eccede e non permette la giusta crescita della pianta e del frutto. Stiamo parlando, in modo particolare, dei succhioni, dei polloni e dei rami secchi o spezzati. Il secondo passo, invece, prevede la diradazione. Per prima cosa bisogna agire sui rami laterali, poi è necessario accorciare i rami a legno con tre o quattro gemme. In questo caso si agisce con un taglio netto a un’altezza che permette di ottenere la forma che si desidera. Considerate che, come conseguenza del taglio, nella stagione vegetativa successiva, l’albero produrrà un nuovo numero di rami. Tra questi bisogna lasciare solamente quelli che contribuiranno a creare la forma desiderata, mentre tutti gli altri devono essere eliminati. Si continua a trattare il melo in questo modo negli anni e nelle stagioni successive, almeno fino a quando non si ottiene la struttura desiderata.
Altrettanto importante è la potatura di produzione. Questa, infatti, andrà a incidere proprio sulla produzione della pianta interessata, che si ottiene mantenendo un giusto equilibrio tra vegetazione e frutti. Considerate, però, che per quanto riguarda il melo solitamente è più che sufficiente la potatura di mantenimento della stagione invernale. Questa si deve praticare durante la fine del riposo vegetativo, ossia tra fine febbraio e inizio marzo. Comunque sia, considerate che il melo fruttifica soprattutto sui rami secchi, il che significa che la potatura di produzione deve essere praticata in modo contenuto. Per quanto riguarda la tecnica da applicare, anche in questo caso bisogna procedere in due passi. I primi a essere tagliati devono essere i rami che sono stati danneggiati dalle gelate invernali. Fatto questo, si deve procedere nei confronti dei rami secchi o danneggiati, oppure quelli che hanno presentato un andamento irregolare.
L’azione di pulitura è terminata. Comunque sia, però, non dimenticate di abbinare anche una rotazione di interventi di svecchiamento per quanto riguarda i rami fruttiferi troppo vecchi. Per finire, solo nel caso in cui il melo presenti un eccesso di vegetazione, allora è possibile intervenire anche durante i mesi estivi. Tutto questo per ristabilire, come abbiamo detto in precedenza, il rapporto con la produzione. In modo particolare è necessario andare a eliminare i succhioni, gli elementi che, più di qualsiasi altro, condizionano il tipo di produzione della vostra pianta.
Chiudiamo questa guida con una distinzione molto importante per non causare danni. Fondamentale, infatti, è comprendere la differenza tra le gemme da legno e le gemme da fiore. Le prime hanno una forma appuntita e daranno vita a dei rami con solo fogliame, mentre le seconde presentano una forma più tozza e produrranno rami con soli fiori. Tra di loro, poi, si inserisce anche un terzo tipo che, per quanto riguarda la forma è intermedia e può dare vita sia a un ramo con vegetazione che a uno con fiori. Queste distinzioni sono molto importanti soprattutto per quanto riguarda la potatura primaverile, periodo in cui sarà fondamentale stabilire quali elementi sono produttivi.