In questa guida spieghiamo come potare il fico.
Tra i frutti più gustosi ci sono, senza alcun dubbio, i fichi, e non fa alcuna differenza che questi siano estivi o settembrini. In entrambi i casi arricchiscono le tavole con un gusto unico e con le foglie dell’albero dalla forma inconfondibile. Per non parlare, poi, delle confetture e marmellate che possono essere preparate e messe in dispensa in previsione di un freddo inverno. A questo punto, dunque, con l’acquolina in bocca, possiamo anche accarezzare il sogno di coltivare un fico nel proprio giardino, sempre che si abbia lo spazio giusto per farlo. Ovviamente, piantare e fare crescere un albero non è certo un gioco da ragazzi e si devono avere delle conoscenze maggiori rispetto a quelle di una semplice attività di giardinaggio. Se, però, nonostante questo, non volete rinunciare in nessun modo alla prospettiva di avere il vostro fico personale, allora con quest’articolo proviamo a mettere in evidenza dei punti fondamentali da seguire per realizzare una perfetta potatura.
Per prima cosa, però, iniziamo dalla messa a dimora. Il periodo giusto coincide con la fine dell’inverno e inizio primavera. Il primo intervento di potatura, invece, deve essere effettuato a distanza di pochi giorni. In questo caso, però, si tratta della così detta potatura di formazione, dopo la quale la chioma è lasciata libera di formarsi senza alcun successivo intervento da parte dell’uomo. Vediamo cosa si intende con questa definizione particolare. Presto detto. La potatura di formazione è quella che ha lo scopo di regolare la forma, spesso e volentieri ornamentale, della pianta. Per quanto riguarda, poi, gli alberi da frutto, il suo scopo non è esclusivamente l’aspetto estetico, ma influisce in modo evidente anche sulla produzione, migliorandola sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Molto semplicemente, regolando la forma della chioma ed anche la sua densità, si offre alla luce e ai raggi del sole di filtrare attraverso tutti i rami allo stesso modo.
Dal punto di vista pratico, poi, si devono seguire dei passi precisi. Prima di tutto si deve conoscere piuttosto bene la natura della pianta e le sue modalità di sviluppo, in modo tale da conferire la forma più giusta proprio attraverso la potatura. Tenuto conto di tutto questo, poi, si deve procedere con il taglio dei rami che sporgono in modo disordinato, creando disordine e danneggiando anche la parte funzionale dell’albero stesso. Come passo successivo, poi, è devono essere tagliati tutti i rami secchi, danneggiati e malati. Per quanto riguarda quelli più deboli, devono essere accorciati per rafforzarli. Per finire, poi, è necessario diradare alcuni rami nella parte interna per lasciare, come abbiamo accennato in precedenza, che la luce filtri attraverso tutta la chioma. Terminiamo con una puntualizzazione necessaria, i tagli devono essere praticati in modo netto attraverso delle cesoie dalla lama ben affilata. Tutto questo è necessario per evitare che la corteccia si sfilacci.
Fatto questo primo intervento, che caratterizza soprattutto i primi anni di una pianta, dopo si deve passare con la potatura di produzione, che coincide con la stagione invernale. Grazie a questo intervento si vanno a eliminare o ad accorciare i rami troppo lunghi, soprattutto se crescono verso l’alto o l’interno. Anche in questo modo si procede a un alleggerimento generale, offrendo più aria e luce. Nello stesso momento sono recisi anche i polloni, che si trovano solitamente ai piedi della vostra pianta, e i rami secchi, spezzati o danneggiati, senza dimenticare quelli gelati. Non bisogna dimenticare, infatti, che il fico è particolarmente delicato alle gelate, che mal sopporto, soprattutto quelle tardive. Altro elemento da considerare, prima di intervenire con la potatura, sono le tempistiche della fruttificazione. Alcune piante di fico, infatti, fruttificano una sola volta l’anno, ossia a fine estate, mentre altre hanno una doppia fruttificazione, a inizio estate e a settembre.
La prima avviene principalmente sulle gemme apicali, ossia quelle dell’anno precedente, mentre la seconda interessa i rami giovani. Da questo si deduca anche l’intensità con la quale effettuare la potatura di produzione. In sostanza, su un fico che fruttifica due volte l’anno, l’intervento sarà più leggero o intenso secondo che si desideri favorire la prima o la seconda fruttificazione. Chiudiamo, poi, con la potatura di mantenimento. In questo caso non si andrà a condizionare in nessun modo la produzione della vostra pianta, ma si provvederà esclusivamente a mantenere quasi intatta e invariata la forma della chioma. Ossia compatta, arieggiata e ordinata, provvedendo anche a un certo svecchiamento. In questo caso, dunque, si andranno a eliminare, molto semplicemente, i rami troppo vecchi che saranno rimpiazzati da quelli più nuovi e giovani.
A questo punto, per concludere questa piccola guida, facciamo una rapida carrellata sugli attrezzi da utilizzare. Per prima cosa bisogna munirsi di un paio di guanti da giardinaggio, uno scaletto e non possono mancare cesoie, forbici e seghetto. Chiude il tutto una crema cicatrizzante con la quale proteggere i rami all’altezza del taglio.