In questa guida spieghiamo come coltivare il melo.
Robusto e dalle dimensioni medio grandi, il melo è in grado di raggiungere anche i 10 metri di altezza. Le caratteristiche principali che lo distinguono sono un apparato radicale superficiale, la forma eretta, la chioma a forma di globo e la corteccia liscia, le foglie sono verdi, sono distribuite in maniera uniforme lungo il ramo e hanno forma ovale e appuntita. I fiori hanno cinque petali di colore bianco rosato e si presentano a mazzetti. La fioritura avviene nel mese di aprile e può variare di alcuni giorni a seconda dell’annata, mentre i frutti sono diversi per forma e colore, a seconda della specie coltivata.
In Italia la produzione delle mele è concentrata nelle regioni settentrionali, soprattutto in Trentino Alto Adige, in Emilia Romagna e nel Veneto. In minore quantità si coltiva anche in Piemonte, Lombardia e Campania.
Il melo presenta radici striscianti e poco profonde. Il fusto è collegato alla radice tramite il colletto che è la zona di tronco situata a fior di terra. Al fusto sono collegate le branche che costituiscono lo scheletro della chioma. Infine, alle branche sono collegati i rami, che sono la sede sostanziale della fruttificazione. Il melo è caratterizzato da una chioma espansa e da una corteccia liscia di color cenere.
La notevole resistenza al freddo consente al melo un’area di diffusione assai vasta e la sua coltivazione può interessare anche le zone più settentrionali, giungendo, nelle vallate alpine, fino ai 1.000 metri di altitudine. In Italia è coltivato in tutte le regioni, ma è negli ambienti più freschi e nelle zone pedemontane che trova la sua migliore collocazione, dal momento che qui si sviluppano le caratteristiche organolettiche di maggior pregio.
Per quanto si riferisce al terreno, il melo può essere considerato come il meno esigente fra tutti gli alberi da frutto, tuttavia predilige terreni senza ristagni idrici, sufficientemente dotati di humus , richiede inoltre una discreta quantità di calcio.
Le foglie sono alternate sui rami, hanno una forma ovale con il margine seghettato. Nella pagina superiore sono di colore verde scuro, mentre, in quella inferiore sono biancastre e pelose.
Per ottenere i migliori risultati dalla coltivazione del melo occorre mettere a dimora gli astoni durante la stagione invernale oppure in quella primaverile. Preparare con un certo anticipo il terreno e fertilizzarlo con concime organico. Piantare dunque le piante a distanza di quattro metri l’una dall’altra in una zona ben esposta alla luce del sole. Negli anni successivi, soprattutto dopo il terzo anno d’impianto, è necessario concimare il melo nel periodo dopo la fioritura e durante l’autunno. Utilizzare soprattutto composti che contengono azoto e potassio, oltre che magnesio e calcio.
La pianta di melo non richiede irrigazioni abbondanti ma è opportuno che siano frequenti, soprattutto nel primo anno e in modo particolare d’estate. Un mese prima della raccolta però le irrigazioni devono essere sospese. La potatura va effettuata subito dopo l’anno successivo alla messa a dimora con questo procedimento, potare i nuovi rami cresciuti durante l’estate a 30 cm così da permettere ai rami principali di ramificare, e al tempo stesso tagliare quelli che si incrociano all’interno della cima. In questo modo, la fruttificazione avviene naturalmente. Per un’ottima potatura, dunque, occorre fare conservare alla pianta una forma armoniosa, aerata e regolare, si deve procedere con il togliere i rami secchi, quelli che si incrociano nella ramatura e tagliare i rami lunghi che escono oltre la sagoma. Risulta essere consigliabile fare questa operazione durante il riposo vegetativo, escluso i periodi di gelo. Negli anni successivi si possono potare i prolungamenti lunghi 40 o 50 cm per rendere visibili gli organi di fruttificazione, magari fino all’altezza di 2 metri. Risulta essere possibile potare le ramificazioni secondarie con il principio del taglio a 3 gemme.
La cascola di giugno è un fenomeno fisiologico del melo che comporta la caduta , proprio a giugno,dei piccoli frutti . Questo fenomeno è dovuto principalmente ad una autoregolazione dell’equilibrio ormonale della pianta che elimina i frutti mal riusciti o male impollinati. Se la cascola di giugno è abbondante, potranno esserci dei notevoli cali della produzione.
Per una buona manutenzione del melo è possibile fare un trattamento preventivo alla poltiglia bordolese, ideale a fine inverno e anche dopo la fioritura, per evitare lo sviluppo di problemi. Infatti, a volte i pidocchi si raggruppano sui nuovi germogli in primavera, provocando un rallentamento della crescita. Trattare il melo con alcuni trattamenti antiparassitari evita che i frutti possono essere colpiti dalla carpocapsa, le sue larve distruggono il cuore del frutto e la raccolta si può considerare perduta. Altre malattie che possono colpire il melo sono l’oidio, la cocciniglia di San José, il ragno rosso dei fruttiferi, il rodilegno rosso, la mosca mediterranea della frutta e altri ancora. Anche durante l’estate si possono utilizzare trattamenti insetticidi per proteggere i frutti dagli attacchi, ma si può anche trattare il terreno con un’aggiunta di concime organico in autunno, e poi in primavera con un concime speciale per alberi da frutto. Questi trattamenti si possono ripetere ogni anno.
Il periodo della raccolta delle mele va dalla seconda metà di luglio fino a ottobre, a seconda delle varietà. Per le varietà estive, che comprendono gruppo Gala, ark Gold, Gravenstein, Summerfree, il periodo di raccolta è fra luglio e settembre, mentre per le varietà autunno invernali, ovvero Granny Smith, gruppo Renette, Annurca, Red delicious, Golden delicious, Gold Rush, Rome Beauty, Imperatore, Jonathan, Gloster, Elstar, Idared, Crimson Crisp, Fuji, il periodo di raccolta è fra settembre e ottobre.
Vi sono alcuni tipi di mele che si possono conservare per lunghi periodi e si mantengono perfetti, tra queste varietà vi sono la Gold Rush, la Summerfree e la Crimson Crisp. Queste tre varietà di mele resistono senza difficoltà alla ticchiolatura, una malattia causata dal fungo Venturia inaequalis e che attacca il melo, si possono anche coltivare negli orti domestici. In commercio si trovano anche varietà ornamentali di melo da coltivare in vaso, dalla fioritura abbondante e dai frutti piccoli. Queste varietà maturano nel mese di ottobre.