In questa guida spieghiamo come coltivare i cetrioli.
Ogni singola donna che almeno una volta ha deciso di sottoporsi a un regime alimentare per ritrovare la forma perduta o per mantenerne una il più a lungo possibile, conosce perfettamente le doti e le qualità del cetriolo. In effetti, questo ortaggio particolare, popola da sempre i ripiani dei frigoriferi femminili, arricchendo fresche insalate estive o trasformandosi in un contorno veloce da realizzare e leggero da consumare. A questo punto, dunque, è chiaro che in molti potrebbero essere interessati a conoscere i segreti che si nascondono dietro la coltivazione del cetriolo. Anche se, inutile dirlo, è molto più comodo acquistarlo dal fruttivendolo di fiducia e nel supermercato vicino casa.
Nel caso, però, siate appassionati di agricoltura, potreste essere tentati dalla sfida di una produzione in proprio, tanto per avere la materia prima sempre a portata di mano o, per meglio dire, di orto. Per prima cosa, però, dovete prendere una decisione, ossia comprendere quale uso volete fare di questo ortaggio. Si tratta di un passaggio importante, visto che esistono diverse qualità di cetriolo. Dato per scontato che abbiate un’idea chiara sui vostri gusti e sul modo in cui volete applicare l’ortaggio in questione, iniziamo con il dire che, per ottenere un risultato buono, si devono utilizzare temperature piuttosto elevate. Con questo ci si riferisce, nello specifico, a dei numeri chiaramente al di sopra dei dieci gradi. Questo elemento dipende molto dalle origini sub tropicali dell’alimento in questione. Quindi, volendo essere precisi, la temperatura migliore, anzi ideale, si aggira intorno ai 24 o 27 gradi.
L’altro elemento importante per la crescita del cetriolo è la giusta irrigazione, rappresentata dalla somministrazione di molta acqua. Il rischio, in caso contrario, sarebbero ortaggi di piccole dimensioni e, soprattutto, amari. Il che significa avere prodotto un alimento immangiabile e inutilizzabile a livelli alimentari. Così, sempre parlando di cifre, possiamo dire che questa coltivazione ha bisogno di 2,3 litri al giorno circa. A questo punto, però, è arrivato il momento di utilizzare due termini che potrebbero risultare misteriosi per molti. Si tratta di pacciamatura e tutori. Non temete, però, adesso proveremo a fugare tutti i dubbi. Con pacciamatura si intende una pratica particolarmente indicata per il buono sviluppo dei cetrioli. Nello specifico separa il frutto dal contatto diretto con la terra. In questo modo si evita il proliferare di piante infestanti e si mantiene una buona umidità del terreno, in modo particolare nei mesi più caldi e afosi. Per quanto riguarda i tutori, invece, possono essere di vari tipi. Per esempio possono essere rami secchi, paletti o reti di plastica. L’elemento veramente importante è che siano alti 1 o 1,5 m. La loro funzione è di rendere più regolare la crescita della pianta e di difenderla anche dalla presenza di piante infestanti. Inoltre facilita alcuni interventi successivi come la raccolta.
Prima di arrivare a questo punto, però, bisogna intervenire con un passo fondamentale, ossia la semina. Vediamo cosa si deve fare per ottenere i risultati migliori. Per prima cosa bisogna chiarire che la semina deve essere effettuata in un periodo particolare e preciso, ossia tra il mese di aprile e quello di giugno. In questo modo, infatti, lo sviluppo della pianta avverrà nel pieno dell’estate, usufruendo del massimo calore che cui, come abbiamo già visto, ha bisogno. Detto questo, poi, il metodo migliore da applicare è quello a postarelle, posizionate in modo equidistanti tra di loro e delle dimensioni di 20X20X20 cm. Per quanto riguarda la tecnica, poi, le postarelle devono essere riempite per due terzi da letame o da compost, mentre il resto da terriccio o da fertilizzanti di origine minerale. Creato questo insieme perfetto, è la volta di inserire al suo interno quattro semi, posti tutti a giusta distanza di qualche centimetro tra loro. Terminata anche questa fase, è arrivato il momento di ricoprire il tutto con del terriccio ben pressato.
Ovviamente, per fare in modo che i propri cetrioli crescano nel migliore dei modi, è bene provvedere alla cimatura delle piante, visto che questa tecnica favorisce l’emissione dei getti laterali dove si trovano più fiori femminili. A questo punto, dunque, siamo arrivati al momento tanto atteso, ossia quello dove si riceverà il frutto di tanto lavoro, ossia la raccolta. Questa si esegue dopo tre mesi dalla semina, il che coincide, più o meno, con la fine dell’estate e l’inizio della stagione fredda poco adatta per lo sviluppo di quest’ortaggio. Fate attenzione a un particolare, però, il frutto deve essere raccolto ancora immaturo e deve presentare una buccia di un colore verde squillante. Per quanto riguarda, poi, le colture definite da pieno campo, queste raggiungono la maturazione verso giugno o luglio, con una resa che si aggira intorno ai tre quintali ogni 100 mq, più o meno. Per quanto riguarda, invece, le coltivazioni protette, i numeri aumentano notevolmente, arrivando a otto e dodici quintali per ogni 100 mq.
Coltivare i cetrioli è quindi piuttosto semplice.