Lo zenzero è una pianta originaria dell’India, che può essere coltivata anche alle nostre latitudini, seppure con qualche accortezza. Si tratta di una pianta conosciuta fino dall’antichità e che ha caratteristiche molto interessanti.
Dal punto di vista culinario, lo zenzero viene impiegato come spezia alimentare, particolarmente in Cina e in India da millenni.
Lo zenzero, fino dai tempi dei greci e romani, in Europa, ma da ben prima in India e Cina, veniva usato come rimedio contro la nausea, in effetti questa pianta agisce sul sistema digestivo regolando l’attività peristaltica, ovvero favorendo il passaggio del cibo nel tratto intestinale.
Inoltre lo zenzero è in grado di accrescere la flora batterica, combattendo così problemi come la stipsi. Infine lo zenzero si distingue per l’azione anti infiammatoria, sia contro le infiammazioni articolari che ossee, e per la capacità di combattere gli stati febbrili. Si dimostra dunque ottimo per trattare influenza e sindromi da raffreddamento.
Dopo questa rapida panoramica sulle proprietà dello zenzero, passiamo a parlare della sua coltivazione. Trattandosi di una pianta che preferisce il clima caldo umido, va calcolato che si sviluppa meglio dove appunto trova un clima tropicale o sub tropicale, caratterizzato da alta umidità e temperature elevate.
Risulta essere per questo che non si consiglia la coltivazione dello zenzero nelle zone in cui le temperature scendono sotto i 15 gradi centigradi, a basse temperature, infatti, la crescita dello zenzero si arresta.
Va tenuto a mente il fatto che sole diretto, così come vento e terreno secco danneggiano la pianta, è dunque preferibile posizionare lo zenzero in una zona a mezza ombra, ma comunque luminosa. Il fatto che la siccità danneggi la pianta, non significa questa ami il ristagno di acqua, al contrario questi producono marciume al rizoma.
Risulta essere dunque opportuno il terreno nel quale si innesta lo zenzero sia drenato bene e soffice. Un terreno troppo compatto, infatti, renderebbe difficile la crescita dello zenzero. Per avere un’abbondante produzione è bene fertilizzare il terreno con materia organica matura. Vanno evitati infine i terreni calcarei, che non sono adatti allo zenzero.
Le annaffiature non devono essere eccessive e abbondanti, lo zenzero va annaffiato ogni volta che il terreno risulta essere secco, proprio per evitare il marciume del rizoma.
Per moltiplicare lo zenzero, così come per impiantarlo la prima volta, serve un pezzo di rizoma di una pianta che abbia almeno tre anni di età e che presenti già degli accenni di gemme, dai quali poi andrà a germogliare lo zenzero.
I rizomi vanno dunque lasciati a bagno la notte prima dell’impianto e dunque piantati l’indomani scavando buche della profondità di circa 5 centimetri e avendo attenzione che le gemme guardino verso l’alto.
Da quanto detto finora si comprende come la coltivazione dello zenzero difficilmente possa avvenire in giardino o nell’orto, se non in alcune zone meridionali, tuttavia rimane possibile la sua coltivazione in vaso, tenendolo in casa, in locali riscaldati durante l’inverno. Lo zenzero è infatti una pianta anche piacevole da vedere, dall’aspetto simile a una canna.
Se il periodo migliore per iniziare la coltivazione dello zenzero è la primavera, la raccolta avviene generalmente tra gennaio e febbraio, da piante che possiedano almeno sei mesi di vita.
Tanto più la pianta sarà anziana, tanto più il gusto dello zenzero diventa forte e pungente: a seconda dunque delle pietanze che si andranno a preparare si potrà scegliere di usare la radice di una pianta più o meno adulta.