In questa guida spieghiamo come e quando potare il limone.
Se dopo una vacanza sulla Costiera Amalfitana vi siete appassionati al profumo inebriante dei suoi limoni cedrati tanto da volere riproporre l’incanto sul vostro terrazzo o, nei casi più fortunati, in un giardino, questa guida potrebbe essere di vostro interesse. Lo scopo, infatti, è quello di andare a indagare e chiarire i metodi per potare una pianta che, essendo particolarmente ornamentale e profumata, ha bisogno di attenzioni particolari. Non bisogna dimenticare, infatti, che lo stato di un albero, in modo particolare uno preposto alla produzione di frutti, dipende direttamente anche dall’intervento non invasivo dell’uomo. In questo senso, dunque, la concimazione, l’innaffiatura e, soprattutto, l’alleggerimento delle fronde, possono essere considerati dei fattori predominanti per ottenere un frutto dalle dimensioni medie e, soprattutto, succoso.
Specificato questo, dunque, andiamo a vedere nel dettaglio come agire nel migliore dei modi sul vostro limone per compiere la potatura con un fai da te efficace, ma che non vada a rovinare l’albero. Dovete tenere in conto che questa operazione è sempre molto delicata e necessita di alcuni passaggi fondamentali, oltre che di una cadenza precisa per rispettare il processo di crescita della pianta stessa.
La potatura ha uno scopo doppio. Da una parte agisce sul lato estetico, impedendo alle fronde del limone di appesantirsi troppo o di crescere in modo selvaggio. In secondo luogo, poi, eliminando i rami meno produttivi, si lascia più spazio a quelli più propensi al frutto, offrendo anche una migliore esposizione alla luce e al calore necessario per la produzione stagionale. A questo punto, dunque, armatevi di guanti da lavoro e da forbici per iniziare il vostro lavoro da giardinaggio, sempre che vi troviate nella stagione giusta per farlo.
Un particolare importante da ricordare, infatti, riguarda proprio la tempistica della potatura. Come avviene per altre, piante, infatti, anche il limone ha la sua stagione preferita adibita all’alleggerimento. Con questa si intende la primavera o la fine dell’estate. Come si può dedurre facilmente da questi due periodi, si preferiscono delle condizioni atmosferiche in cui non si presentano temperature troppo calde o troppo fredde. Questo, essenzialmente, per evitare di bruciare la pianta o per sottoporla a degli sbalzi climatici. Inoltre, si sconsiglia di procedere alla potatura nel momento in cui i frutti del limone sono ancora piccoli e verdi. In questo caso, infatti, si andrebbe a bloccare lo stato di crescita e maturazione. Per quanto, poi, riguarda gli strumenti adatti, è opportuno munirsi, come abbiamo detto, di forbici da giardino, utilizzabili per i rami più piccoli, la cesoia per quelli caratterizzati da un diametro più grande, nello specifico fino a 3 cm, e, per finire, la sega, da utilizzare per i rami più impegnativi. Non dovete dimenticare, inoltre, anche lo svettatoi, utile per quelli posti più in alto.
A questo punto, se vi trovate nel periodo giusto e con tutti gli attrezzi a disposizione, è il momento di capire esattamente quali tecniche utilizzare per potare il vostro limone. Prima di procedere a utilizzare forbici o cesoie, è necessario tenere a mente diverse varianti e casistiche. Iniziamo con un intervento puramente estetico. In questo caso, ad esempio, si deve tenere in considerazione la struttura naturale acquisita dall’albero durante la sua crescita. Stabilito questo, però, devono essere eliminati i rami secchi o spezzati, quelli tendono troppo verso l’alto o verso il basso per facilitare la raccolta e, ovviamente, i rami senza frutti. In gergo tecnico si tratta dei succhioni, che spuntano verso la periferia della chioma stessa. La loro eliminazione, come abbiamo accennato all’inizio di quest’articolo serve soprattutto per dare maggior aria e luce ai rami produttori.
Nel caso, invece, la potatura abbia delle motivazioni volte alla produzione, dovete tener conto soprattutto dell’età della vostra pianta. Su di un limone giovane, infatti, si può agire un modo più vigoroso, visto che reagisce con una vegetazione rigogliosa e anticipa la produzione. Parlando con più precisione, considerate che il limone produce i primi frutti dopo quattro o sei anni dalla piantagione. Se, invece, la pianta è adulta, allora bisogna agire con maggiore delicatezza e cautela. In modo particolare l’attenzione della potatura deve essere diretta verso la parte interna della chioma.
In questo punto, in modo particolare, devono essere individuati e eliminati i rami esauriti per permettere la formazione di nuovi. Questo vuol dire, dal punto di vista strettamente tecnico, individuare le branche principali, eliminare le periferiche per poi lasciarne almeno tre. Per i giardinieri meno esperti, queste branche si sviluppano in modo simmetrico rispetto al tronco. Nel caso, poi, di una pianta in vaso, tenete presente che la sua manutenzione sarà meno complessa . In questo caso, infatti, sarà più che sufficiente eliminare i polloni e accorciare i rami che hanno un andamento irregolare. Per finire, poi, una semplice e importante accortezza. Sarebbe meglio trattare i tagli più consistenti con un mastice apposito. Questo tipo d’intervento, in fatti, aiuta a proteggere la pianta dall’attacco dei parassiti.
Potare il limone è quindi piuttosto semplice.