La tecnica della pacciamatura consiste nel ricoprire il terreno con materiale di origine organica o sintetica. Gli scopi sono molteplici, innanzitutto quello di rendere il suolo più umido in modo da evitare le frequenti irrigazioni a vantaggio di un risparmio idrico, la possibilità di evitare la crescita di erbe infestanti, fornire al terreno elementi micro e macronutrienti, rendendolo più morbido e evitandone l’erosione. Infine, con la pacciamatura si proteggono le piante da alcuni tipi di parassiti, evitando di ricorrere ad agenti antiparassitari. In inverno, inoltre, la pacciamatura aiuta le piante perenni o i piccoli arbusti a ripararsi dal freddo e dalle piogge troppo abbondanti, evitando che il gelo penetri nelle radici.
La pacciamatura, in genere, viene fatta almeno due volte l’anno, i periodi maggiormente indicati sono la stagione primaverile e quella invernale.
In commercio esistono diversi materiali sintetici adatti alla pacciamatura, ma anche l’erba del prato o la paglia sono ottime da utilizzare, si inizia con un primo strato, molto sottile, di erba e un secondo di paglia. Risulta essere possibile servirsi anche di materiali come il compost, le foglie secche, i trucioli di legno, la segatura e persino i cartoni, a patto che non siano colorati. Di recente, sono stati immessi sul mercato anche prodotti alternativi, la fibra di cocco sminuzzata o i gusci del cacao, materiali di scarto, o anche sassi di vetro colorato e pietre dure che danno al giardino un aspetto migliore.
In genere, i vari passi da seguire per una pacciamatura perfetta sono molto semplici, prima di tutto, sarà necessario estirpare le erbacce fino dalla radice e ripulire la superficie con un rastrello, poi si dovranno eliminare i sassi e le zolle di terra eccessivamente aride, così da rendere il terreno più morbido, si passerà poi alla concimazione e infine si stenderà un primo strato di materiale fresco e poi uno di materiale organico secco, quindi foglie, trucioli e paglia.
Recentemente, tra i metodi di pacciamatura più utilizzati troviamo quello con telo pacciamante. Tale tecnica consiste nello stendere un telo scuro, fatto di materiale traspirante, sulla zona da pacciamare e forarlo in corrispondenza delle piante che fuoriusciranno dal telo stesso, che verrà fissato con dei picchetti o delle pietre piuttosto grandi. Sul telo, successivamente, verrà posto del materiale di diverso tipo: corteccia, lapillo vulcanico, ciottoli o sassi. La presenza del telo impedirà ai raggi del sole di raggiungere il terreno e far crescere le erbacce, nonostante permetta al suolo di respirare. Un possibile svantaggio nell’utilizzo dei teli, è rappresentato dal loro costo, spesso eccessivamente alto. C’è da dire, tuttavia, che essi possono essere riutilizzati per lunghi periodi di tempo.
Ancora, è necessario parlare della pacciamatura biodegradabile, una tecnica che negli ultimi anni ha riscontrato ampi consensi visto il crescente interesse per la coltivazione biologica. In realtà, si tratta di una semplice pacciamatura, fatta però con materiali biodegradabili, sia quelli a degradazione rapida, sia quelli a degradazione lenta. Per materiali biodegradabili, ci si riferisce a quelli naturali, paglia, erba, foglie secche, elencati precedentemente. Nello specifico, la paglia è utile per dare freschezza al terreno e persino sostanze nutritive come fosforo e potassio, sebbene non abbia una buona durata, a differenza della corteccia, di pino, di pino francese, di larice e portoghese. Risulta essere possibile servirsi persino dei fondi di caffè, anche questi posti sulla superficie delle zone da pacciamare.
La tecnica con telo pacciamante è considerata la più adatta per le piante degli orti o dei vivai, mentre la pacciamatura in cui si utilizzano materiali organici o inorganici è maggiormente indicata per i giardini. Va ricordato che la pacciamatura va eseguita seguendo le giuste modalità o potrebbe favorire lo sviluppo di marciumi.
La pacciamatura è quindi semplice.