L’ulivo è una pianta sempreverde che ha origine in Medio Oriente, ma la cui coltivazione è molto diffusa nelle zone bagnate dal mar Mediterraneo. Risulta essere dotata di un rigido arbusto e può raggiungere fino ai due metri di altezza.
Il frutto, l’oliva, viene impiegato in cucina come contorno o in forma di olio, dopo la spremitura, e anche in cosmesi, per la produzione di oli, creme, profumi e detergenti.
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Le condizioni climatiche in cui bisogna coltivare l’olivo
Essendo una pianta che nasce lungo le coste del Mediterraneo, la sua crescita è sicuramente favorita dal clima mite e non troppo umido, dove sono quasi assenti gli sbalzi termici e naturalmente le temperature troppo fredde o sotto gli zero gradi. Sono adatte, invece, le zone particolarmente ventose vicino al mare o in collina, continuamente esposte ai raggi solari, di cui l’ulivo ha un essenziale bisogno.
Come preparare il terreno e seminare la pianta dell’olivo
L’olivo è una pianta che necessita di essere coltivata in un terreno particolarmente argilloso, anche se riesce a adattarsi a altri tipo di terra, ma mai a quelli troppo duri o eccessivamente ricchi di calcio. Il terreno va privato di erbacce e altre piante, e successivamente va smosso e livellato. Intorno al periodo che intercorre tra maggio e giugno, quando il clima è più caldo, la terra va ammorbidita, per fare in modo che giunga a una consistenza ideale per la semina.
Per questa pratica, si possono utilizzare le vangatrici meccaniche, sopratutto se il terreno è molto grande, se invece è di dimensioni ridotte, è sufficiente la vanga a mano, si devono creare delle buche profonde circa un metro e larghe un metro e cinquanta centimetri, che offrano tutto lo spazio necessario per la crescita delle giovani radici. Successivamente il terreno deve essere concimato con prodotti minerali a base di fosforo e potassio, che possono essere acquistati in tutti i negozi specializzati in giardinaggio. Dopo la semina, le buche vanno coperte abbondantemente con altra terra.
Verso la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, è possibile piantare gli alberi cresciuti allo stadio di piantone, ricoprendo le radici con un terreno concimato con letame e con cenere.
Quindi si può procedere con l’abbondante innaffiatura, che deve essere comunque sporadica, in quanto l’olivo reagisce bene in clima di siccità, alla fine di ogni innaffiatura bisogna controllare bene che il terreno abbia assorbito tutta l’acqua, per fare in modo da evitareil ristagno, che può creare problemi alla pianta. Tra i problemi che possono colpire l’olivo, vi sono la rogna e la fumaggine, mentre tra i funghi parassiti, che possono nascere sulla pianta stessa, vi sono i muschi e i licheni, che vanno puntualmente rimossi, ogni volta compaiano. La pianta può essere anche colpita da insetti come la mosca dell’olivo e la tignola, per evitare gli attacchi, la si può proteggere con un prodotto costituito da solfato di rame e da calce, acquistabile nei migliori negozi specializzati.
Dopo un mese circa, appaiono i primi germogli, che possono essere potati dopo tre settimane.
Come e quando effettuare la raccolta delle olive
La raccolta delle olive si può praticare in ogni periodo dell’anno, in base alla zona e al clima in cui si è scelto di coltivare la pianta. Il periodo migliore è sicuramente quello che va dalla fine dell’autunno all’inizio dell’inverno, cioè intorno ai mesi di novembre e di dicembre.
Esistono vari tipi di olive, e vengono messe in commercio sia quelle verdi, cioè raccolte prima della maturazione, che quelle nere, per le quali si deve attendere che i frutti siano maturi, le prime hanno un sapore abbastanza dolce, hanno una consistenza più dura, e sono quelle che più frequentemente vengono spremute, messe sotto aceto e utilizzate per insalate, quelle nere, invece, sono molto più amare e hanno una consistenza più morbida, vengono messe spesso con il sale grosso, per fare in modo che lo assimilino completamente, e sono quelle che vengono più utilizzate per il condimento della pizza.
Una sola pianta di olivo ha la capacità di produrre dai 15 kg ai 25 kg di olive ogni anno. Per portare a termine la raccolta in maniera egregia, si può utilizzare il metodo della brucatura a mano, il quale consiste nel raccogliere manualmente le olive, scartando quelle che non si sono sviluppate nella maniera corretta, questa pratica è diffusa, nonostante sia la più complicata e la più stancante per l’uomo, un altro metodo è quello che consiste nel raccogliere le olive solo quando cadute, quindi direttamente dal terreno, questa pratica è adatta a chi desidera le olive nere, poi vi è la pratica della pettinatura, cioè del passare un rastrello di legno sulle fronde, affinché si raccolgano le olive che al passaggio cadono dall’albero.