In questa guida spieghiamo come e quando potare gli ulivi.
Dal punto di vista strettamente agricolo, questo albero è alla base della società contadina passata e presente, essendo il diretto produttore di uno degli alimenti principali della nostra cucina, l’olio. Dunque, per chiunque si dedichi alla coltivazione dell’ulivo, procedere con alcune azioni dalla cadenza stagionale è fondamentale. Una di queste, per esempio, è la potatura che, forse, rappresenta l’intervento più delicato e potenzialmente pericoloso per la pianta. Se fatto nel migliore dei modi, infatti, garantisce possibilità di una produzione maggiore. In caso contrario, invece, potrebbe portare anche a una diminuzione delle olive.
Detto questo, dunque, vediamo come portare a termine nel migliore dei modi questa operazione. Iniziamo con il dire che un particolare importante, che bisogna tenere sempre in considerazione, è la frequenza degli interventi. Si consiglia, infatti, di procedere alla potatura degli ulivi a anni alterni. Questo per un motivo preciso. L’ulivo, infatti, è una pianta soggetta all’alternanza, ossia produce frutti ogni due anni. Inoltre, la potatura sarà più o meno intensa secondo la fertilità del terreno. Ma, fondamentalmente, vediamo per quale motivo si deve agire in questo modo sulla pianta. Considerate che lo sfoltimento permette alla luce di filtrare in profondità, oltre a fare circolare meglio l’aria attraverso la pianta. Tutto ciò, come risulta essere facile dedurre, dona maggiore forza alla pianta.
Un altro elemento da considerare per ottenere l’effetto migliore e non esporre la pianta agli attacchi delle intemperie è l’individuazione del periodo migliore per intervenire. Normalmente la potatura avviene durante i mesi invernali, immediatamente dopo il raccolto delle olive. Alcuni, però, la eseguono praticamente in contemporanea, iniziando a fine ottobre e procedendo fino a gennaio. In questo modo l’attenzione di potatura è diretta soprattutto verso gli alberi destinati alla legna, ossia quelli che non sono più produttivi. In questo modo si offre maggiore spazio e luce, come abbiamo detto prima, agli elementi più giovani o di ultima generazione. Prima di prendere qualsiasi decisione, però, bisogna ricordare che l’ulivo, nonostante sia una pianta particolarmente adattabile, soffre di elementi atmosferici precisi come, per esempio le gelate e le temperature sotto zero. Si tratta, ovviamente, di situazioni imprevedibili e che non possono essere previste. Per questo motivo alcuni coltivatori hanno preso l’abitudine di portare a termine la potatura all’inizio della primavera, proprio per non correre rischi. In effetti, la pianta potata è più esposta e, quindi, maggiormente soggetta a essere bruciata dal freddo.
Qualunque sia la stagione che scegliete per agire, ricordate che la potatura dell’ulivo è un’operazione comunque molto delicata che esige abilità e conoscenza. Oltre, naturalmente agli attrezzi giusti. Questi, in particolare, sono rappresentati dalla scala, lo svettatoio per raggiungere i rami più alti, la cesoia, le forbici per i rami sottili e il seghetto manuale o ad aria compressa per lavorare su quelli con diametro maggiore. Ottenuti tutti gli strumenti necessari, è arrivato il momento di concentrarci sulla tecnica. Per prima cosa si deve procedere a eliminare tutti i rami secchi, spezzati o comunque colpiti da qualche patologia. Si tratta, infatti, di presenza del tutto inutile visto che non hanno alcuna possibilità di produrre il frutto della pianta. In base dalla grandezza del ramo stesso, ossia alla circonferenza del diametro, dovrete scegliere lo strumento giusto da usare. Qualunque esso sia, comunque, ricordate che il taglio deve essere netto eseguito radente il tronco.
Quando, però, ci si trova di fronte ad un albero con l’intenzione di potare, i dubbi maggiori riguardano il punto da dove iniziare e si spostano, poi, su cosa tagliare e cosa tenere. Per offrire un maggiore orientamento, iniziamo con il dire che i rami destinati alla produzione solitamente si estendono verso l’esterno. Questo significa che le cesoie dovranno intervenire soprattutto nei confronti dei succhioni, ossia quella vegetazione che si trova al centro della chioma e che si sviluppa in altezza. Inoltre devono essere eliminate anche le branchette produttive esauste. Con questa definizione si intendono tutti i rami che sono poco alimentati dalla pianta o che si trovano in una zona d’ombra. Il che vuol dire che sono più piccoli. Il passo successivo, poi, è quello di sfoltire l’interno della chioma. Questo tipo di azione, come abbiamo più volte stabilito e chiarito, serve per far passare più liberamente la luce e l’aria attraverso tutta la pianta. Così si dovrebbe ottenere uno sviluppo uniforme.
Per finire, poi, si procede a eliminare anche dei rami che sono troppo in alto per garantire una raccolta e un lavoro in sicurezza. Infatti non bisogna mai dimenticare di svolgere questo lavoro in compagnia di altre persone per offrire o avere soccorso immediato in caso di problemi.