La coltivazione del melone può essere tranquillamente effettuata in qualsiasi orto, pianta originaria dell’Africa, il melone, il cui nome scientifico è Cucumis Melo, è stato introdotto in Europa da più di duemila anni.
Esistono tre principali varietà di melone che si possono seminare nell’orto, il melone cantalupo o zatta, che si caratterizza per avere una polpa arancione e una buccia liscia, il melone d’inverno, che si caratterizza per avere una polpa bianca verde e una buccia rugosa d infine il melone retato o americano, che possiede una polpa dal colore verde rosa.
Si tratta di una pianta che ama il calore, è dunque adatto alle zone che presentano un clima temperato, caldo e soleggiato, comunque con poco vento e con minime non inferiori ai 18 gradi centigradi. La temperatura ideale, durante il giorno, per coltivare il melone si aggira sui 30 gradi centigradi.
Il melone non ama i ristagni d’acqua e dunque necessita di un terreno drenato bene, possibilmente esposto al sud e medio impasto, ricco in sostanze nutritive, tra le quali azoto, calcio, fosforo, magnesio e potassio.
Il terreno nel quale coltivare il melone va preparato l’inverno prima della semina, con una operazione di vangatura nella quale si mischierà al terreno stesso del letame ben maturo, in modo che questi, durante tutta la stagione invernale, possa trasferire al terreno stesso le sostanze nutrienti di cui è ricco.
Nel mese di marzo è possibile iniziare a seminare il melone, bisogna acquistare nei negozi appositi i semi della varietà di melone che si intende coltivare e quindi questi vanno piantati in semenzaio, realizzato con torba. I semi andranno disposti a circa tre centimetri di profondità, con la punta verso il basso e vanno innaffiati frequentemente.
Nel momento in cui spunta la terza foglia, si può piantare la pianta di melone a dimora definitiva. Questa andranno disposte in file, facendo attenzione che tra una pianta e l’altra ci siano almeno 70 centimetri di spazio. Si deve inoltre fare attenzione a non interrare il colletto della pianta. Ovviamente, per chi volesse velocizzare la procedura, è possibile acquistare le piante già sviluppate, nei negozi specializzati.
Durante il periodo vegetativo del melone si dovrà provvedere a effettuare abbondanti annaffiature, avendo cura comunque che non si creino ristagni d’acqua. Vanno inoltre effettuate operazioni di sarchiatura, per eliminare le erbacce dal terreno e fare in modo che le piante di melone abbiano spazio per crescere. Allo stesso modo si devono diradare le piante.
La procedura più complessa, se vogliamo, della coltivazione del melone è la cimatura, che si effettua nel momento in cui il melone emette la quarta foglia, si effettua un taglio netto e obliquo, grazie a una forbice sterilizzata, e così facendo si elimina l’apice che si trova subito sopra la seconda foglia. Risulta essere da questo ramo tagliato che poi cresceranno altri due rami, che a loro volta, quando giungeranno alla lunghezza di cinque foglie, andranno cimati all’altezza della terza foglia. Nel momento in cui la pianta giungerà a fruttificare, infine, si reciderà il ramo alla prima foglia dopo il frutto. In questo modo da una pianta si otterranno dai due ai sei meloni.
Da giugno e fino a tutto agosto è il periodo di raccolta dei meloni, il mese esatto dipenderà dalla zona nella quale ci si trova e dal periodo nel quale si sono piantati i meloni. In generale diciamo che nel momento in cui il melone raggiunge il colore della buccia tipico, secondo la varietà piantata, è il momento giusto di raccoglierlo.
Il melone può essere attaccato da diversi parassiti, che vanno combattuti per mezzo di appositi insetticidi. tra i parassiti che attaccano il melone annoveriamo il grillotalpa e la coccinella del melone.
Il ristagno d’acqua e lesioni al fusto del melone o alle radici della pianta possono portare invece a malattie crittogame, tra le quali annoveriamo la peronospora, l’oidio, la Ticchiolatura ed il nerume delle cucurbitacee.