In questa guida spieghiamo come coltivare il ginepro.
Il ginepro è un arbusto che ha una struttura a cespuglio, fusto ramificato e resinoso, e può raggiungere facilmente i tre metri di altezza, o svilupparsi con un portamento strisciante, la conformazione varia in dipendenza delle condizioni ambientali. Risulta essere una pianta sempreverde, dalle foglie aghiformi, e dalle caratteristiche bacche di colore blu viola. Le infiorescenze maschili e femminili del ginepro crescono su piante differenti, le bacche restano sui rami anche per periodi superiori ai due anni, per questo motivo si trovano spesso piante di ginepro con bacche mature e verdi contemporaneamente. La pianta cresce spontaneamente su terreni piuttosto aridi, e sopporta abbastanza bene ogni situazione climatica, sviluppandosi sia nelle regioni mediterranee che nelle zone montane dalla temperatura fredda, fino a circa 2500 metri di altezza.
Il ginepro predilige il clima temperato e mediterraneo, tuttavia si adatta anche alle basse temperature e alle stagioni rigide, non teme il vento e gradisce l’esposizione al sole. Il terreno migliore è alcalino, compatto ma non sassoso o troppo soffice. In natura, la pianta si sviluppa in ambienti piuttosto aridi, nelle campagne incolte e presso i boschi. Per la coltivazione in vaso, è opportuno acquistare la qualità più adatta da un vivaista, o provare ad ottenere qualche talea da una pianta già esistente, lasciandone i rami immersi nell’acqua fino quando avranno formato la radice. Il ginepro non apprezza i terreni troppo umidi, ma predilige un ambiente secco, sia in vaso che in giardino, un terreno adatto può essere costituito da terra da orto e sabbia. Risulta essere opportuno preparare il terreno almeno tre settimane prima della messa a dimora, aggiungendo un fertilizzante organico e verificando che sia correttamente drenato e asciutto. Risulta essere una delle piante più adatte per la coltivazione in giardino, a scopo ornamentale, ma si presta molto bene anche per la creazione di magnifici bonsai.
La coltivazione più diffusa del ginepro è in giardino, si tratta di una pianta dall’aspetto elegante e decorativo per le sue bacche blu e viola, e richiede pochissime cure. Ottenere le bacche è comunque piuttosto difficile, visto che è necessario disporre sia dell’esemplare maschile che femminile. Si moltiplica per seme e per talea, la semina avviene in primavera, le piante ottenute dal seme impiegano un periodo di tempo molto lungo prima di germinare, mentre la talea può essere prelevata da una pianta già esistente durante l’estate e, dopo qualche settimana in acqua, trasferita in vaso, per trascorrere il primo inverno riparata in serra. La preparazione del terreno per la messa a dimora prevede l’aggiunta di una buona quantità di concime organico.
La pianta necessita una lieve potatura durante l’inverno, al fine di eliminare rami secchi o danneggiati, mentre prima dell’estate è bene accorciare i germogli troppo lunghi. Per la concimazione, è ideale un prodotto a lento rilascio, da utilizzare nel momento in cui la pianta inizia a germogliare, anche un semplice compost organico casalingo va benissimo. Il ginepro richiede un’irrigazione costante durante l’estate, soprattutto nei primi anni, successivamente, dopo il completo sviluppo delle radici, può resistere perfettamente alla siccità, e si adatta bene anche a terreni aridi e piuttosto poveri. Risulta essere una pianta rustica, poco soggetta agli attacchi di parassiti e malattie, tra gli infestanti più frequenti si trova prima di tutto la cocciniglia, le radici potrebbero essere soggette a problemi nel caso in cui la pianta si trovi in un terreno argilloso e poco drenante. Per trattare con successo la presenza degli infestanti, è possibile ricorrere a sostanze naturali, come l’aglio o l’estratto di equiseto.
Nel caso in cui si riesca ad ottenere i frutti, che comunque hanno un ciclo di maturazione molto lungo, anche di alcuni anni, la raccolta può essere effettuata all’inizio dell’autunno, con le dovute precauzioni, visto che si tratta di una pianta piuttosto pungente. Le bacche, una volta raccolte, eventualmente lasciandole attaccate ai rametti, devono essere lasciate essiccare in un ambiente asciutto, fresco e buio. Grazie al loro aroma gradevole e delicato, le bacche di ginepro vengono utilizzate per insaporire stufati, umidi e piatti a base di carne, soprattutto di selvaggina, visto che il loro gusto caratteristico riesce ad attenuale e ad equilibrare il sapore forte di queste carni. Si utilizzano inoltre per preparare eccellenti distillati, tra cui il celebre gin e un’ottima grappa.