In questa guida spieghiamo come coltivare il lupino.
Quando si fa riferimento al lupino, nella maggioranza dei casi si pensa immediatamente a degli snack naturali, acquistabili anche sottovuoto nella grande distribuzione, e che, in alcune zone d’Italia, sono conosciuti anche come fusaie. Nonostante questo, però, molti non sanno che il lupino è anche una pianta molto bella dal punto di vista estetico e diffusa a partire dall’antichità nel bacino del Mediterraneo e in Medio Oriente. Si tratta di una leguminosa da granella capace di adattarsi anche ai terreni più ostili. Anzi, proprio in quelle condizioni difficili dove tutte le altre leguminose non riescono a crescere, il lupino riesce addirittura a migliorare la fertilità del terreno producendo una granella ricca di proteine.
In Italia, questa pianta è particolarmente presente in Puglia, Calabria, Lazio e Campania. In queste zone, infatti, si è diffusa con particolare successo la specie del lupino bianco, mentre quello giallo e blu preferiscono un clima caratterizzato da un’estate umida e fresca.
Tornando al lupino bianco, ossia quello che caratterizza la produzione nel nostro paese, vediamo quali sono le caratteristiche principali. Per prima cosa puntualizziamo che si tratta di una pianta annuale, alta intorno a 1,5 m, poco ramificata e pubescente. Altri tratti distintivi sono le radici robuste e fittonanti che ospitano molti tubercoli. Per quanto riguarda le foglie, sono alterne e formate da un picciolo lungo alla fine del quale è possibile trovare dalle 5 alle 9 foglioline ovate. I fiori sono bianchi, grandi e molto vistosi. I legumi, invece sono lunghi, eretti e si trovano principalmente appoggiati all’asse del racemo.
Stabilita la struttura del lupino in tutte le sue parti, è la volta di andare a considerare le condizioni migliori per lo sviluppo. Questa pianta preferisce terreni acidi. Nonostante il livello di acidità debba variare a seconda della qualità di lupino scelto, un nemico che accomuna tutte le qualità è il ristagno dell’acqua. Questo significa, dunque, che per uno sviluppo ottimale si deve scegliere una base sciolta e drenata bene. Un altro aspetto molto importante è la resistenza alle diverse condizioni climatiche, soprattutto quelle più rigide. Il lupino bianco riesce a tenere testa al freddo, tanto da poter essere piantato anche durante la stagione autunnale. Inoltre riesce anche ad affrontare con successo i momenti più caldi e la siccità, due condizioni che coincidono proprio con il momento di maturazione.
A questo punto, considerate le poche esigenze richieste dalla pianta del lupino, è il momento di andare a vedere la tecnica da utilizzare per coltivarlo con successo. Come abbiamo accennato in precedenza, questo tipo di cultura deve essere considerata migliorativa, da alternare con il cereale autunnale. Prima di procedere alla semina nel terreno, è importante portare a termine un’aratura delle stoppie a media profondità per preparare proprio il terreno ad accogliere il lupino. Nello specifico, poi, per quanto riguarda il lupino bianco, deve essere seminato durante il periodo autunnale e, più precisamente, tra ottobre e novembre. Per quanto riguarda, poi, la posizione, i semi vengono posti in file distanti 0,25 o 0,35 m, garantendo un numero giusto per portare ad una densità pari a 20 o 30 piante per metro quadro.
Come in qualsiasi altra coltivazione, anche nel caso dei lupini la concimazione assume un ruolo importante. Essenziale per fare fronte alle esigenze dalla pianta è la presenza di una base fosfatica. Per quanto riguarda, invece, la concimazione potassica, si deve fare una distinzione a seconda della composizione naturale dei diversi terreni. Per quelli vulcanici non è necessaria, mentre è assolutamente utile e di sostegno per i terreni silicei acidi. Altro elemento solitamente importante per la formazione e lo sviluppo di una cultura è l’azoto. Nel caso del lupino, però, questo non deve essere aggiunto, visto si assiste all’auto fissazione simbiotica.
Ultimo aspetto da considerare, a questo punto, è la raccolta. Iniziamo con il dire che il lupino raggiunge la maturazione tra i mesi di giugno e luglio. Secondo tradizione, poi, questo tipo di coltivazione viene raccolta con un certo anticipo sulla piena maturazione. Questo significa che le piante vengono estirpate e lasciate nel campo ad essiccare, per poi essere trebbiate in un momento successivo.
Chiudiamo la guida con una breve considerazione sui vari problemi che possono colpire i lupini. I nemici più minacciosi sono quelli causati dal marciume dell’apparato radicale. Alla base del danno ci sono funghi chiamati proprio marciumi del colletto, in grado di distruggere intere coltivazioni. Per evitare che questo nemico attacchi la propria coltivazione, i si deve assicurare che il terreno non sia mai eccessivamente umido.