Il pero è un albero da frutto di origini euroasiatiche molto diffuso e coltivato nei frutteti, negli orti e nei giardini mediterranei. La pianta di pero ha un portamento eretto e può raggiungere anche i 15 metri di altezza se non viene potato. Il tronco, dal colore grigiastro e liscio nei primi anni di crescita, con il tempo comincia a presentare profonde spaccature. La chioma globosa è formata da rami con gemme a legno, rami misti e rami fruttiferi, mentre le foglie sono di forma ellittica dal colore verde intenso, hanno margine appuntito e presentano la pagina superiore più lucida rispetto a quella inferiore, che risulta opaca e più chiara. I fiori sono di colore bianco o rosa, dotati di cinque petali e raccolti in corimbi. Il frutto è la pera, che può variare per forma, dimensioni, consistenza della polpa, colore e dolcezza, e si consuma fresca oppure viene lavorata per la preparazione di confetture, succhi di frutta, estratti e gelatine.
Le piante di pero sono per la maggioranza autoincompatibili e dunque per produrre pere hanno bisogno della presenza di almeno un’altra varietà coltivata nelle vicinanze. A questo riguardo è consigliabile per la coltivazione, utilizzare almeno due varietà compatibili per impollinazione, così da assicurarsi una buona produzione di frutti. Un albero di pero coltivato ha lunga resistenza, oltre un secolo, e può produrre per diversi decenni. La produzione media di un pero in piena età produttiva si aggira dagli 8Kg a 60Kg.
L’albero di pero è una pianta che resiste molto bene al freddo e offre buone produzioni sia nelle zone collinari e montane che in quelle con temperature piuttosto alte. Il terreno ideale per la pianta deve essere umido, profondo e di medio impasto ma riesce a crescere bene anche su terreni compatti, aridi e scarsamente irrigati. Inoltre, il pero predilige il clima temperato e le esposizioni soleggiate.
Il periodo migliore per la messa a dimora del pero è il mese di ottobre o novembre e prima dell’inizio della stagione invernale. La piantumazione invece può avvenire anche a marzo.
Per la coltivazione del pero si può ricorrere all’impianto per seme, per talea, per portainnesto. Questi ultimi sono i preferiti e i più utilizzati sono i seguenti.
il Cotogno per le produzioni precoci e frutti abbondanti, incompatibile però con le varietà William e Kaiser;
il Selvatico e il Franco, compatibili con quasi tutti i peri, sono di solito i preferiti visto fanno soffrire meno il pero nei periodi di lunga siccità.
Bisogna però considerare il fatto che non tutte le varietà di pero sono adatte a essere innestate direttamente su portainnesti di cotogno, per questo si utilizza la tecnica del sovrainnesto, ovvero dell’utilizzo di una varietà compatibile che farà da tramite. Per mettere la pianta di pero a dimora basta recarsi in un vivaio e impiantarla poi in una buca delle giuste dimensioni, concimata a dovere. Avere cura di distanziare le piante di almeno 1,5 metri tra loro.
La piantanecessita di acqua abbondante soprattutto prime settimane, per il resto va annaffiato regolarmente durante il periodo della ripresa vegetativa fino all’inizio della fioritura e durante i periodi di siccità. La concimazione va effettuata subito dopo la messa a dimora, preferibilmente con letame maturo poi ogni anno, in primavera, basta somministrare dei concimi organici di base mentre in estate sono più indicati dei fertilizzanti specifici per fare crescere frutti grandi e colorati. Per ottenere raccolti abbondanti e di ottima qualità è consigliabile potare periodicamente il pero diradando e sfoltendo i rami per favorire la crescita di quelli fruttiferi e l’esposizione al sole anche delle parti più interne. La forma preferita è solitamente quella piramidale ma possono essere allevate anche a piramide nana, spalliere e cordone.
Il pero può essere attaccato da numerose malattie e insetti tra cui la Psilla gialla, la ticchiolatura, l’oidio, la fumaggine, la tignola, gli afidi e le cocciniglie.
La raccolta va effettuata da giugno a ottobre, periodo durante il quale i frutti presentano un colore uniforme. Di solito comunque le pere vengono raccolte prima che raggiungano la piena maturazione. La raccolta delle pere deve avvenire comprensiva di picciolo che, proprio perché è lignificato, assicura al frutto di essere staccato dall’albero senza danneggiarsi.
Per una buona conservazione delle pere è consigliabile tenerle a basse temperature, a circa 4 gradi, preferibilmente in frigorifero, ma in ogni caso devono essere consumate entro breve periodo, circa entro una o due settimane.