Il radicchio è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Composite. Risulta essere originario dell’Europa meridionale e fu coltivato per la prima volta nello stato italiano nel 1500 nel paese di Dosson, in provincia di Treviso.
Visto che ha un’elevata percentuale di acqua, questa pianta ha proprietà depurative, perfette per chi soffre di problemi di digestione. Contiene molti minerali come potassio, magnesio, fosforo, calcio, zinco, sodio, ferro, rame e manganese, e altrettante vitamine come quelle del gruppo B, la vitamina C, la vitamina E e la vitamina K.
Esistono diverse varietà di radicchio, alcune dal sapore più dolce, altre più amaro, alcune sono selvatiche, altre vengono coltivate, vi sono quelle lunghe o grosse, dalle foglie rosse dalle foglie gialle. Sono ritenuti estremamente pregiati il radicchio rosso di Treviso, il radicchio rosso di Verona e il radicchio rosso di Chioggia. In ogni caso, il tipo di radicchio varia a seconda della zona di provenienza, e alcuni lo chiamano cicoria.
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La semina del radicchio
La pianta di radicchio si può coltivare sia direttamente nel terreno che nel vaso. Si tratta di un ortaggio che riesce facilmente a adattarsi alle condizioni climatiche in cui viene coltivato, risponde molto bene sia alle temperature calde che a quelle fredde e riesce a sopportare egregiamente sia i periodi di siccità, che quelli umidi e piovosi.
Se si sceglie la coltivazione in vaso, è importante acquistare recipienti molto grandi e capienti, e posizionarli in zone puntualmente esposte ai raggi solari. Se invece si desidera seminare con il metodo tradizionale, cioè nel terreno, questo necessita di essere fresco, soffice e drenato bene, per evitare i ristagni d’acqua, molto dannosi per la pianta, e lavorato tramite una zappa fino a una profondità di circa 35 centimetri di profondità.
Prima di procedere con la semina, la terra va fertilizzata con concimi naturali o minerali, che contengono invece sostanze quali azoto, fosforo o potassio, e va anche arieggiata, per essere sempre morbida e poco compatta. Risulta essere necessario liberarla da piante infestanti per mezzo della sarchiatura, effettuabile con vari tipi di rastrello o direttamente con il sarchiatore, acquistabile presso i negozi o i grandi supermercati, specializzati nel settore del giardinaggio e del fai da te.
Assicurarsi delle buone condizioni del terreno è essenziale per la crescita del radicchio, per evitare l’insorgenza di parassiti, funghi e crittogame, che potrebbero compromettere inevitabilmente lo sviluppo della pianta.
L’ortaggio in questione può essere seminato prima nel semenzaio, anche se questa pratica è assolutamente sconsigliata e adatta solo a chi possiede una grande esperienza, infatti, quando durante la pratica di sradicamento, nel momento in cui le piante necessitano di essere coltivate nel terreno definitivo, le radici vengono prelevate dalla terra con forza, esse rischiano di venire strappate e distrutte in modo irreversibile. Per questo motivo è consigliabile la semina direttamente in orto, questa va eseguita nel periodo che intercorre tra il mese di giugno e il mese di luglio, scavando delle buche non troppo profonde e distanti tra loro circa 25 centimetri, e quindi ponendo i semi all’interno, e coprendoli con un leggero strato di terreno.
L’operazione di diradamento va poi effettuata alla comparsa della quarta foglia di radicchio, procedendo, eliminando gli ortaggi più deboli e non sviluppati e mantenendo invece quelli più robusti.
La pianta del radicchio ha bisogno di essere innaffiata con molta regolarità. Il terreno va curato in maniera particolare, in quanto, a differenza di quello per le altre piante, questo ha bisogno di rimanere costantemente umido, ma di non attirare funghi, insetti o malattie varie a causa dei ristagni, tra i problemi, che possono colpire la pianta, vi sono i parassiti chiamati afidi, l’acaro rosso e la nottua, che vanno sconfitti con gli antiparassitari, le crittogame come lo oidio e la peronospora, la cui comparsa va evitata con la cura del terreno. In caso di presenza, vanno eliminate puntualmente con rastrelli o con le mani.
Allo spuntare della settima foglia circa, si può diminuire la frequenza di innaffiature, e effettuarne circa dye a settimana. Il terreno va concimato periodicamente con materiali quali compost o letame.
La raccolta del radicchio
Quando la pianta conta circa venti foglie, questa può essere raccolta dal terreno durante la stagione autunnale, intorno a ottobre o novembre. L’ortaggio non va completamente sradicato, anzi, è necessario tagliare la sua base per mezzo di un coltello specifico, lasciando la radice grande circa tre o quattro centimetri.
I cespi di radicchio vanno raccolti, puliti e posti lungo delle casse, uno sull’altro, coperti da vari strati di sabbia inumidita con dell’acqua corrente o con una pompa. Il radicchio non va direttamente mangiato, ma, prima della somministrazione, ha bisogno di subire l’imbiancatura, cioè necessita di riposare, coperto con della paglia, per circa sette giorni in un luogo buio e riparato.