In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli utili su come coltivare la pastinaca.
Se l’estate porta un vero e proprio tripudio di coltivazioni, tutte volte a ristabilire forma fisica, la stagione invernale non è altrettanto generosa nei nostri confronti. Nonostante questo, però, la natura ci ha offerto un vegetale che, proprio grazie al freddo più rigido riesce a acquistare dolcezza e gusto. Questo fenomeno accade per un motivo molto semplice, ossia il freddo aiuta a trasformare velocemente i carboidrati presenti nella radice in zuccheri.
Stiamo parlando della pastinaca invernale, ossia una super carota dalle origini piuttosto antiche. Questo ortaggio invernale appartiene alla famiglia delle ombrellifere, come anche la carota.
Inoltre, il suo sapore piuttosto dolciastro è associato con facilità ai primi mesi invernali. Questo, però, non significa che la pastinaca debba essere raccolta tutta in una volta. In realtà, l’ortaggio in questione, non temendo nemmeno le temperature più rigide e il gelo, può essere lasciato in coltura anche per tutto l’inverno e venire raccolto in primavera, quando andrà ad arricchire insalate e piatti freddi. Per concludere, questa prima parte introduttiva, poi, bisogna precisare che si tratta di una coltura che non richiede particolari attenzioni. Infatti, una volta tolte le erbacce e portata a termine la semina in primavera, ci si può dimenticare tranquillamente della pastinaca. Questo, soprattutto, perché la pianta germina e cresce molto lentamente. Il che significa, però, occupare la parte di orto dedicata a questa coltura per molto tempo.
Nonostante si tratti di una coltura che non richiede particolari complimenti, ci sono comunque dei passi e delle fasi che devono essere svolte rispettando degli accorgimenti. Il tutto per non compromettere la sua crescita. Iniziamo dal terreno e dalla posizione. Trattandosi di un ortaggio da radice, ad esempio, ha bisogno di un terreno soffice e sciolto. Questo perché, trovando meni ostacoli possibili al suo passaggio, il fittone penetrerà con più facilità e profondità nel terreno. Questo significa che, per rendere il terreno un luogo ospitale, bisognerà togliere tutti i sassi e, nel caso di pesantezza, sarà necessario alleggerire il composto con della sabbia o della torba. Per quanto riguarda il concime, poi, sarà sufficiente quello presente nel terreno dal raccolto precedente. Si tratta di un particolare piuttosto importante per la perfetta riuscita della vostra coltura. Infatti, la pastinaca non desidera concimazioni troppo azotate. Per finire, poi, zone arieggiate e assolate rappresentano la posizione più gradevole per crescere.
Per quanto riguarda la semina, invece, iniziamo con il dire che questa assomiglia molto a quella della carota. Però i tempi sono diversi. Nello specifico parliamo di due settimane circa, utili per germinare, e di 120 giorni per creare la radice. Siccome germina con maggior difficoltà, come abbiamo accennato in precedenza, è più efficace seminare a file all’interno di buchette profonde circa 1,5 cm e distanti l’uno dall’altra 12 o 15 cm. In ognuna di queste buche, poi, bisogna mettere tre semi. Una volta che sono cresciute le piante, poi, bisognerà diradarle scegliendo la pianta più bella e forte, in modo che ne rimarrà solamente una all’interno della buca. Comunque, se si desidera ottenere un risultato positivo, si dovrà prestare un’attenzione particolare soprattutto alla freschezza dei semi utilizzati e prendere l’abitudine di seminare la pastinaca insieme al ravanello. Questo perché il ravanello, germinando e crescendo più velocemente, svolgerà il ruolo di localizzatore della semina. Così sarà possibile togliere le erbacce in eccesso e che potrebbero essere in competizione con le colture desiderate. Il periodo migliore della semina, infine, è consigliabile da praticare da fine inverno fino a tarda primavera, ossia quando il clima sarà più mite.
La raccolta, invece, richiama alla libertà più assoluta, visto che possiamo praticarla quando meglio crediamo. In definitiva, la pastinaca è pronta per arrivare sulle nostre tavole già da fine estate, se ci piacciono delle radici fresche e piccole. In caso contrario, invece, sarà possibile aspettare fino alle prime gelate. In quel momento, infatti, il nostro ortaggio avrà raggiunto una maturità maggiore, diventando dolce e più grande.