In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli utili su come coltivare la valeriana.
La valeriana è sinonimo di tranquillità, serenità e sonni tranquilli. Almeno tra chi consuma con una certa assiduità metodi naturali per condurre nel migliore dei modi la propria quotidianità. La valeriana, però, è utilizzata anche con grande efficacia nelle insalate miste, arricchendo soprattutto i pasti estivi di freschezza e proprietà benefiche, soprattutto se si tratta di quelli consumati all’ora di cena. In effetti, è ormai comprovato che alcuni alimenti indicono, per esempio, a un buon risposo ristoratore, oltre a immettere nel nostro organismo vitamine e sali minerali utili per un risveglio altrettanto buono. Detto questo, vediamo nel dettaglio proprio come coltivare la valeriana.
Iniziamo con il capire esattamente di cosa stiamo parlando. Il songino, detto anche valerianella, è un tipo d’insalata particolare, caratterizzata da foglie piccole e morbide, il cui consumo si concentra dall’estate fino a tutto l’autunno inoltrato.
La pianta in questione è diffusa in tutte le zone Mediterranea, tanto da essere conosciuta con nomi diversi da regione in regione, anche se l’appellativo più noto è proprio Valeriana. La sua struttura può raggiungere i 30 o 40 centimetri in altezza, ha foglie piccole e tonde, un fusto eretto, spesso diramato, e piccoli fiori bianchi o azzurri che compaiono durante la primavera. Per quanto riguarda l’uso alimentare, però, la coltivazione è spostata verso l’estate e risulta essere consigliato consigliato agire prima che si presentino i fiori.
Per quanto riguarda il clima perfetto, invece, la valeriana predilige temperature temperate, ossia non troppo calde e non troppo fredde. Proprio per questo motivo è possibile avere coltivazioni di songino in diversi periodi dell’anno senza che questo incontri troppi problemi. Questo significa che la semina può essere eseguita in primavera, ma anche da luglio a ottobre. Inoltre, se il tempo lo consente, non è raro che questo accada anche in inverno. La valeriana, poi, nonostante non soffra particolarmente una moderata esposizione al sole, preferisce, zone ombreggiate. Una preferenza cui bisogna tener conto soprattutto durante i mesi estivi per evitare una fioritura veloce della pianta.
Un elemento altrettanto importante è il terreno. Questo non deve avere delle caratteristiche troppo peculiari, ma deve essere tenero, drenato bene e arricchito di compost. Detto questo, però, tenete presente che la valeriana è una coltivazione piuttosto rustica, il che significa che è robusta e si adatta facilmente a varie tipologie di terreno, sempre che siano privi di ristagni d’acqua. Chiudiamo la panoramica sugli elementi fondamentali per una buona coltivazione proprio con l’elemento liquido. In questo caso, la quantità di acqua per una buona irrigazione varia secondo il periodo dell’anno in cui si coltiva il songino. Per facilitare il lavoro, comunque, possiamo dire che basterà osservare la condizione del terreno per stabilire la giusta quantità di acqua di cui ha bisogno la vostra coltivazione. Con questo significa che non dovrà mai essere secco ma nemmeno acquoso. In questo caso, infatti, si potrebbero rischiare dei ristagni pericolosi per la sopravvivenza e il buono sviluppo della pianta stessa. Nei mesi più caldi, poi, è consigliabile annaffiare la mattina presto per evitare che tutto evapori velocemente ed anche per combattere lo sviluppo dei parassiti.
A questo punto andiamo a vedere nel dettaglio i passi da fare per coltivare la valeriana. Come abbiamo già accennato in precedenza, il songino può essere coltivato senza alcun problema sia in orto che in vaso. Nel secondo caso, però, il periodo migliore è l’autunno, quando si sta per annunciare un inverno ricco d’insalate. Come per alte coltivazioni, la preparazione del vaso è un passaggio cui bisogna prestare particolare cura per la buona riuscita. Quindi, sul fondo del vaso dovrà essere predisposto un insieme di ghiaia e cocci per favorire il flusso dell’acqua. Fatto questo, si riempirà con del terreno morbido arricchito di compost. Fate attenzione a un piccolo particolare. Prima della semina, infatti, sarà opportuno inumidirlo lievemente. Per quanto riguarda la coltivazione in orto, invece, si consigliano una fertilizzazione con compost e una leggera zappatura per distribuire nel migliore dei modi le proprietà e i sali minerali necessari per l’arricchimento del terreno. In entrambe le soluzioni, ossia sia che si scelga una coltivazione in vaso che una in orto, si deve seminare a spaglio oppure a file distanziate. Durante la prima germinazione, poi, si devono diradare le piante meno resistenti o quelle meno in eccesso.
A questo punto siamo arrivati all’ultimo passo, ossia la raccolta. Questa avviene quando le foglie hanno una grandezza opportuna per essere consumate. Più o meno la misura ideale è intorno ai tre cm. Anche in questo caso, come nella semina, si agisce per gradi e a vari livelli. Infatti, si preleverà la quantità di cui si avrà effettivamente bisogno, lasciando comunque intatta la base con alcune foglie per controllare le tempistiche del raccolto e per tenere sotto controllo la qualità della vostra pianta.