In questa guida spieghiamo come coltivare la verza.
Sono ormai note le qualità benefiche di qualsiasi tipo di vegetale, ma pochi sono utilizzati in modo tanto vario e intenso all’interno della dieta Mediterranea come la verza. Anche conosciuta come cavolo di Milano o Savoia, questa verdura è caratterizzata da foglie dalla consistenza vistosa, increspate e ricoperte di nervature. A questo elemento, che contribuisce anche a dare l’effetto croccante al palato, si aggiunge un verde intenso e brillante, di particolare bellezza, soprattutto per il fogliame esterno. Per quanto riguarda, poi, la struttura, si tratta di un vegetale con radici poco profonde e un fusto eretto ma non molto alto. Risulta essere proprio su questo che si va sviluppando la palla centrale da consumare.
Nonostante la verza sia utilizzata in molte ricette nostrane, la sua coltivazione avviene soprattutto al Nord. Non è un caso, dunque, che il clima preferito da questo tipo di coltivazione sia temperato tendente al freddo, anche se il vegetale non gradisce particolarmente l’esposizione alle gelate. Fatte le dovute considerazioni climatiche, dunque, la coltivazione è particolarmente consigliata soprattutto nel periodo primaverile e in quello autunnale, giusto per portare la verza sulle nostre tavole prevalentemente in inverno. Per quanto riguarda l’esposizione solare, invece, la verza dimostra di avere una preferenza per la mezza ombra, soprattutto nei mesi estivi, in modo da evitare un surriscaldamento eccessivo. Dunque, è importante creare una sorta di riparo, nel caso in vui la pianta si trovi in una zona naturalmente esposta.
Per fare in modo che un vegetale cresca nel migliore dei modi, però, è importante la scelta del terreno giusto. Per quanto riguarda la verza, si tratta di quello a medio impasto mescolato anche con ghiaia, torba e sabbia. L’elemento essenziale, comunque, è che sia altamente drenante proprio per evitare qualsiasi problema di ristagno d’acqua. Apprezzata, poi, è anche una fertilizzazione piuttosto moderata da portare a termine giusto prima della semina. Questa si realizza, molto semplicemente, attraverso la zappatura con la distribuzione di concimi organici come il compost. Ovviamente l’attività più importante di questa fase è proprio la zappatura, visto che le sostanze nutritive vengono distribuite in modo uniforme.
Accanto alla ricchezza del terreno, non può mancare una giusta dose di irrigazione. Come risulta essere facile dedurre, la quantità di acqua richiesta dalla verza varia in base alla stagione e al tipo di temperatura che la pianta si trova a dovere affrontare. Per questo motivo, nei mesi invernali, sono più che sufficienti le precipitazioni naturali, mentre in quelli caldi è sempre consigliato agire tenendo conto dell’aridità del terreno. Qualunque sia la condizione rilevata, comunque, il consiglio è di procedere con l’irrigazione nelle prime ore del mattino o in quelle del tardo pomeriggio, poco prima del tramonto. In questo modo, infatti, non si corre il rischio di bruciare le radici e la pianta stessa.
A questo punto, come si deduce dagli elementi fondamentali evidenziati fino a questo momento, la verza è una verdura che non richiede un grandissimo impegno per quanto riguarda la coltivazione. Per questo motivo, dunque, anche se predilige la coltivazione nell’orto, adatto soprattutto perché offre maggiore spazio al suo sviluppo, non è una missione impossibile pensare di coltivare il vegetale anche in vaso. L’idea di potere avere la propria scorta di verza sul proprio terrazzo è molto intrigante, ma si deve tenere conto di alcuni limiti come, per esempio, la necessità di procurarsi contenitori piuttosto ampi e non potere contare su di un raccolto di una certa quantità. Detto questo, però, l’aspetto più importante da gestire per avere successo in questo tipo di coltivazione a livello casalingo, è la predisposizione della dimora definitiva. Partendo, dunque, dal presupposto che si è scelto di utilizzare un vaso, sul fondo deve essere posto un letto di ghiaia e cocci per favorire proprio il flusso e deflusso dell’acqua. Una volta terminata questa prima fase, poi, si deve riempire il tutto con il terriccio a medio impasto arricchito con del compost o del semplice concime organico.
Diversa, invece, è la tecnica nel caso si fosse scelto per il giardino. In questo caso, infatti, come abbiamo già evidenziato in precedenza, molto importante è la fase della zappatura per distribuire nel migliore dei modi le sostanze nutritive. A questa segue la semina. Per quanto riguarda le colture precoci, è necessario effettuare la semina verso la fine dell’inverno o, al massimo, proprio all’inizio della primavera. Se, invece, si è scelto di piantare le sementi di verza ad uso tipicamente invernale, allora si deve agire alla fine della stagione primaverile andando avanti fino a tutto l’autunno.
Prima di mettere la pianta a dimora definitiva, poi, è possibile anche utilizzare il semenzaio, distribuendo i semi a spaglio e ricoprendoli giusto con un velo di terriccio. La germinazione si presenta dopo quindici giorni, mentre la messa a dimora definitiva deve avvenire non prima che la pianta abbia raggiunto i 10 o 15 centimetri di altezza.
Chiudiamo con la raccolta. Per effettuarla è necessario aspettare che l’ortaggio abbia raggiunto le dimensioni adatte per essere consumato. Cercando di quantificare con attenzione questo dato, possiamo dire che si devono attendere due mesi dalla semina.