In questa guida spieghiamo come coltivare le ortensie.
Le ortensie sono piante ornamentali di origine orientale, oggi diffuse in tutto il mondo, abbastanza semplici da coltivare e piuttosto resistenti anche in un clima dalle temperature inferiori alla media. La pianta è caratterizzata da una struttura a cespuglio, e si presenta con foglie di un verde intenso, ricche di nervature, e con i tipici fiori, piccoli ma raccolti in fitti agglomerati, la cui gamma cromatica tocca tutte le sfumature dal rosa, all’azzurro, al lilla, al violetto, al blu. La colorazione delle ortensie è una caratteristica della pianta, in quanto non dipende solo dalla specifica qualità, ma anche dalle sostanze minerali presenti nel terreno e assorbite dalle radici.
L’ortensia si pianta all’inizio della primavera, o in autunno inoltrato, e fiorisce per tutta l’estate, fino a settembre o ottobre. Non apprezza l’esposizione al sole, e le migliori condizioni per garantire un eccellente sviluppo della pianta sono offerte da un ambiente esterno, un giardino o un prato, dove vi sia ombra per la maggioranza della giornata, soprattutto nelle ore più calde. Attualmente è possibile trovare in commercio diverse specie di ortensia, alcune delle quali di recente importazione, anche rampicanti, di grandi dimensioni e resistenti al freddo, è importante chiedere consiglio ad un vivaista per individuare la qualità più adatta all’ambiente di destinazione.
L’ortensia è una pianta relativamente rustica, in grado di resistere bene alle basse temperature, tanto da permettere ad alcune qualità di crescere e ambientarsi bene anche a quote piuttosto elevate. Il rischio maggiore è costituito dalle gelate improvvise di primavera, che potrebbero distruggere le gemme e i boccioli, con la conseguenza della perdita della fioritura stagionale. Il terreno ideale per permettere all’ortensia di svilupparsi deve essere costantemente umido, ma drenato bene, al fine di non creare ristagni d’acqua, l’ideale è un terreno ricco di sostanze organiche e leggermente argilloso, lavorato e arricchito con concime organico e, se necessario, con argilla espansa. L’irrigazione deve essere abbondante e regolare, verificando però che non si creino pozze d’acqua. Risulta essere molto importante effettuare una concimazione regolare, soprattutto alla fine dell’inverno, utilizzando prodotti specifici per l’ortensia o per piante acidofile, e prestando attenzione a mescolarli al terreno, per favorire l’assorbimento delle sostanze minerali da parte delle radici. Le piante di ortensia non necessitano di potature troppo vigorose, è sufficiente eliminare i rami più vecchi e i fiori secchi, verso la fine dell’inverno. La coltivazione dell’ortensia, sia in giardino che in vaso, parte da una piantina acquistata in vivaio, o eventualmente dalla talea di una pianta già sviluppata, eseguita verso alla fine dell’autunno, per avere a disposizione una pianta pronta da mettere a dimora nella primavera successiva.
Alcune specie di ortensia sono in grado di cambiare il colore dei loro fiori in relazione alle sostanze minerali presenti nel terreno, in prevalenza, questa capacità riguarda le piante a fiori blu o rosa, che possono raggiungere tonalità più intense e ampie sfumature, mentre non è possibile per le piante a fiore bianco o rosso. In passato, si usava aggiungere alla terra chiodi di ferro o limatura per virare il colore dei fiori in blu, in realtà si tratta di un procedimento efficace solo se il terreno possiede già la giusta acidità naturale, poiché da una terra con pH basico è impossibile ottenere un colore blu intenso, ma è più facile esaltare le sfumature rosa e violette. Al contrario, con un terreno di media o alta acidità, il blu intenso si ottiene facilmente mediante l’aggiunta di solfato di alluminio. Un problema relativo ad un terreno eccessivamente basico è la clorosi fogliare, che conferisce alle nervature delle foglie una colorazione gialla, oltre ad influire sullo sviluppo della pianta, visto che inibisce la fotosintesi della clorofilla, per contrastare questo effetto, è necessario trattare sia il terreno che la pianta con appositi prodotti a base di ferro.
Nonostante sia una pianta piuttosto robusta, anche l’ortensia può essere soggetta a patologie e alla presenza di infestanti e parassiti. La prima precauzione da prendere è quella di evitare assolutamente i ristagni idrici, per prevenire problemi delle radici e delle foglie. Nel caso di oidio, una malattia provocata dalla presenza di funghi parassiti caratterizzata da macchie bianche o gialle, può essere necessaria un intervento a base di zolfo, o di anticrittogrammici specifici, mentre per afidi e cocciniglie è bene utilizzare uno degli insetticidi in commercio.
Grazie alle sue caratteristiche di resistenza al freddo e di poca manutenzione, le ortensie sono ideali per decorare il terrazzo e riempire gli spazi vuoti in giardino, dall’effetto particolarmente suggestivo e decorativo grazie agli splendidi colori dei fiori. Inoltre, in relazione alla sua natura, che predilige le zone in ombra, costituisce la soluzione ideale per i giardini esposti a nord e privi di sole e per i cortili ombreggiati, umidi e freschi.