In questa guida spieghiamo come coltivare le melanzane.
La melanzana è una pianta di origine indiana, introdotta in Europa dagli Arabi già nel IV Secolo, si tratta di una pianta che si è adattata al clima temperato del Mediterraneo meridionale, in particolare le zone centrali e meridionali di Italia e Spagna.
La melanzana, infatti, preferisce un clima caldo e umido, con temperature minime che non scendano sotto i 12 gradi centigradi. Si tratta di una pianta il cui frutto trova largo uso in cucina, a scopi alimentari, e per nulla difficile da coltivare.
Il terreno ideale per la coltivare la melanzana è un terreno ben drenato e ricco di nutrienti, per questo è bene che nell’inverno precedente la semina della melanzana, il terreno venga lasciato a riposare, dopo averlo preparato con vangatura e concimazione.
La concimazione avviene con metodi naturali, grazie a dello stallattico maturo che verrà mescolato al terreno durante la vangatura. Si lascerà quindi il terreno a riposo tutto l’inverno e al termine di questo si provvederà a pulire il terreno dalle infestanti ed effettuare una lavorazione superficiale dello stesso, operazione questa chiamata sarchiatura.
In primavera, o comunque quando le temperature non scenderanno più sotto i 15 gradi centigradi, si seminano i semi di melanzana in un semenzaio e quindi si attende che questi germoglino e quando saranno abbastanza cresciuti si provvede a piantarli nel terreno. Nel caso si comprino già le piantine nei negozi specializzati si provvederà direttamente a piantarle nel terreno, facendo comunque cura al fatto che queste piante sono molto delicate.
Le piante, una volta sufficientemente cresciute, andranno piantate in file parallele, ad una distanza di circa 40 o 50 centimetri l’una dall’altra, in modo da garantire un adeguato spazio di crescita ad ognuna di esse. Ogni piantina,poi, avrà bisogno di un supporto o meglio di un tutore, in legno o in ferro, al quale sostenersi sia nel periodo vegetativo che durante la produzione di frutti.
La melanzana richiede di innaffiature frequenti e costanti, circa due volte alla settimana all’inizio e successivamente quando il terreno sarà asciutto. In ogni caso si deve innaffiare il terreno, avendo cura a non bagnare le foglie della pianta.
Se durante il periodo invernale si è concimato il terreno, non è necessario provvedere alla sua concimazione durante il periodo vegetativo e di produzione dei frutti. C’è invece bisogno di provvedere alla sarchiatura e alla cimatura delle piante, trascorsi 30 o 40 giorni bisogna tagliare le cime, le punte delle piante affinché queste producano frutti al posto di svilupparsi in altezza; durante tutto il periodo produttivo si dovranno poi rimuovere foglie secche e rami secchi. Infine si dovrà aiutare l’ossigenazione del terreno rimuovendo erbacce e smuovendo il terreno con una zappa.
Le melanzane, ovvero i frutti della pianta di melanzana, vanno raccolti prima che siano pienamente maturi, ovvero prima della formazione dei semi, quando il colore delle melanzane è viola vivo.
Parlando delle malattie che possono colpire la melanzana, è possibile in presenza d’acqua che si sviluppi la peronospora della melanzana. Rimuovendo il ristagno d’acqua si risolvono questi problemi.
Tra i parassiti, invece, annoveriamo il ragnetto rosso, la mosca bianca, le cimici e gli afidi, tutti con insetticidi specifici.
La coltura della melanzana in vaso non differisce molto da quella in pieno terreno che abbiamo appena illustrato. Si deve però fare attenzione a che il vaso abbia un diametro di 50cm e una profondità di 50 centrimetri, per fare in modo che la melanzana possa sviluppare un adeguato apparato radicale. In ogni vaso andrà piantata una sola pianta, in modo che questa possa svilupparsi adeguatamente. Infine si dovrà prestare molta attenzione che non si creino ristagni d’acqua, per questo motivo e è opportuno creare uno strato drenante in cocci o sassi sul fondo del vaso.