In questa guida spieghiamo come effettuare la coltivazione dello zafferano.
Lo zafferano è una delle piante aromatiche più pregiate e utilizzate nella cucina mediterranea, conosciuta anche come oro rosso, sia per il suo costo che per le tante proprietà benefiche che possiede, è una coltivazione interessante anche sotto il profilo economico visto che risulta essere particolarmente redditizia.
Tra le proprietà benefiche che possiede lo zafferano, annoveriamo l’alto contenuto in carotenoidi, vitamina A, vitamina B1 e vitamina B2, è un alimento, dunque, che si rivela adatto per coloro che possiedono un alto livello di colesterolo, che vogliono abbassare la pressione sanguigna e, infine, che vogliono contrastare l’invecchiamento della pelle.
Come il melograno, anche lo zafferano è originario dell’Asia Occidentale, ma è diffuso nel bacino mediterraneo, e particolarmente in Italia, dall’antichità. Tra le regioni italiane dove è maggiormente diffusa la coltivazione dello zafferano troviamo l’Abruzzo, le Marche, la Toscana, l’Umbria e la Sardegna.
Lo zafferano è una pianta bulbosa, che si compone, oltre che del bulbo che ha una dimensione di 4/5, dei getti, ovvero foglie e fiori. Le foglie sono di colore verde intenso, hanno una forma allungata e possono arrivare a misurare anche 50 centimetri, i fiori si compongono di sei petali ciascuno, hanno un colore violetto e possiedono al loro interno tre stimmi rosso, dai quali si ricava lo zafferano.
Trattandosi di una pianta originaria di luoghi con climi caldi, essa sopporta bene alte temperature estive, anche di 40 gradi, ma è pure capace di sopravvivere a inverni rigidi, fino a 10 gradi sotto zero. La cosa importante, anzi essenziale, è che non ci siano ristagni d’acqua e il terreno sia drenato bene. Si deve prestare attenzione, inoltre, al fatto che non ci siano sassi, lo zafferano non ama molto i terreni rocciosi mentre il terreno ideale è un terreno sabbioso.
Il terreno dove si intende piantare lo zafferano solitamente si prepara al termine della primavera con un’aratura della profondità di 30/35 cm e successiva concimazione con letame in quantità di 2/3 kg ogni mq di terreno. Se si preferisce una concimazione chimica, è consigliabile una concimazione composta dal 20% di azoto, 35% di fosforo e 45% di potassio. Il terreno viene dunque lasciato a riposare fino alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, periodo nel quale vengono piantati i bulbi.
Il periodo migliore per piantare i bulbi di zafferano, infatti, va dalla seconda metà di agosto ai primi dieci giorni di settembre. I bulbi si acquistano, la prima volta, già pronti presso aziende specializzate mentre gli anni successivi vengono prelevati dal terreno in giugno, prima della aratura e concimazione. Ogni bulbo, infatti, nel periodo invernale genera altri 2/3bulbi, mentre il vecchio bulbo viene svuotato. Il prezzo dei bulbi varia dalla dimensione, la misura minima è di 4/5 cm e hanno un prezzo medio di 0.50€ a bulbo fino a 0.70€/0.80€ a bulbo per quelli di circa 7 cm di dimensione.
I bulbi di zafferano vanno piantati in filari ad una profondità di circa 10/15 cm e ad una distanza, l’uno dall’altro, di 8/10 cm. I filari, poi, vanno distanziati tra di loro di 50/70 cm.
Dopo avere piantato i bulbi, si dovrà mantenere pulito il terreno dalle erbe infestanti e si dovrà fare attenzione che la coltivazione non venga attaccata da conigli selvatici e roditori. A due mesi dall’interro i bulbi fioriranno e, a seconda della zona climatica, nel periodo che va da fine settembre fino a inizio novembre si effettua il raccolto.
Questo avviene quanto i fiori di zafferano presentano i classici pistilli rossi che spuntano dal fiore, nella misura di 3 stimmi per fiore. Il raccolto avviene di mattina presto, quando i fiori sono aperti, e si effettua aprendo il fiore manualmente, il fiore non potrà essere conservato, e cercando il filetto che tiene uniti i tre stimmi. Tale filetto va rotto e vanno presi i tre pistilli che una volta essiccati produrranno lo zafferano.