In questa guida spieghiamo come concimare il susino.
Solitamente le piante da frutto non necessitano di cure particolari. Nonostante questo, però, è meglio provvedere alla fase della concimazione nel migliore dei modi per ottenere un risultato ancora migliore. In questo caso, dunque, andremo a guardare nello specifico i segreti per concimare al meglio il susino, in modo da ottenere dei frutti zuccherini e dalle dimensioni apprezzabili.
Iniziamo con il dire che questa specifica pianta da frutto necessità di interventi diversi a seconda dei vari momenti di sviluppo in cui si trova. Questo significa che nel caso di piante molto giovani, appena messe a dimora o che non hanno ancora raggiunto il livello di sviluppo previsto, si consiglia di concimare con dei composti a maggioranza azotati. Questo elemento, infatti, agisce proprio sulla crescita e la fortificazione della pianta.
Stabilito questo, però, bisogna anche chiarire che esistono varie tipologie di concimi azotati. Per fare degli esempi precisi, c’è l’azoto nitrico. Questo serve per concimare il susino con dei nutrienti facilmente assorbibili ma anche molto semplici da essere cancellati in conseguenza alle precipitazioni. L’azoto ammoniacale invece resiste più a lungo sul terreno e si mette a disposizione della pianta poco per volta. In sostanza, dunque, si consiglia di evitare il primo concime durante la stagione piovosa, mentre il secondo può essere considerato proprio per il periodo autunnale. All’azoto, poi, si devono aggiungere anche il fosforo e il potassio. In modo particolare, il primo è un elemento fondamentale per lo sviluppo della pianta, visto che è un componente necessario.
Oltre al piacere di vedere crescere delle piante nel proprio giardino, però, lo scopo principale di un’attività agricola, è soprattutto quello di raccogliere i frutti della fatica. Per questo motivo, dunque, dopo avere provveduto allo sviluppo, si deve effettuare anche una concimazione volta proprio a intensificare e facilitare la produzione. Tecnicamente parlando, una volta che la pianta ha raggiunto le dimensioni ottimali, l’azoto deve essere somministrato in modo più contenuto e evitato completamente nel momento in cui inizia la maturazione dei frutti. In questo caso, infatti, l’aggiunta di nuovo azoto non fa altro che agire, dal punto di vista energetico, sulla stimolazione dello sviluppo vegetativo, tralasciando proprio i frutti. Per questo motivo è necessario fare una distinzione precisa e utilizzare concimi con azoto a lenta cessione durante l’autunno, mentre l’azoto più disponibile deve essere concentrato in primavera. Per quanto riguarda, poi, il benessere del susino adulto, è fondamentale l’apporto di fosforo e potassio, da aggiungere soprattutto durante la stagione autunnale.
Il fosforo, infatti, migliora alcune proprietà dei frutti come i sapori, i profumi e la consistenza. Il potassio invece aiuta a non concentrare i composti acidi all’interno della polpa. In questo modo, dunque, gli zuccheri sono più concentrati. L’effetto che si ottiene, ovviamente, è un sapore migliore e più gradevole. Chiudiamo questa guida sulla concimazione del susino considerando l’importanza della sostanza organica. In particolare ci si riferisce al letame maturo, lo stallatico, il compost e altri tipi di concimi organici. Si tratta di elementi fondamentali per lo sviluppo del susino, visto che aggiungono al terreno un insieme completo di nutrienti. Oltre a questo, poi, il terreno concimato con elemento organico, acquista anche la capacità di assorbire e immagazzinare più acqua aumentando la fertilità del susino. Stabiliti gli effetti positivi sulla pianta, però, la sostanza organica deve essere somministrata con un preciso ordine. In particolare questa va aggiunta al terreno del proprio susino ogni uno o due anni. Tecnicamente parlando, poi, si deve interrare leggermente prestando, però, particolare attenzione a non danneggiare le radici con gli attrezzi utilizzati.