In questa guida spieghiamo come concimare un albicocco.
Grazie al colore arancio della sua buccia e al gusto zuccherino della polpa, l’albicocca è uno dei frutti più apprezzati durante la stagione estiva. Ricco di vitamine, può essere considerato un elemento essenziale per l’alimentazione. Stabilito tutto quello che un’albicocca può fare per noi, vediamo come l’uomo può agire per garantire all’albero e ai suoi frutti il migliore sviluppo possibile. In sostanza stiamo parlando della concimazione, un’azione fondamentale da praticare durante diversi periodi dell’anno per permettere alla pianta di assorbire i principi nutrienti e i minerali fondamentali per la propria crescita.
Iniziamo con il dire che l’albicocco necessita di una base profonda, non compatta in modo eccessivo e con una buona quantità di sostanza organica per svilupparsi al meglio. Per questo motivo, dunque, e per mantenere il terreno ai massimi livelli, è necessario provvedere alla concimazione ogni uno o due anni. Parlando di concimi, poi, sono particolarmente consigliati il letame maturo, lo stallatico e il compost . Scelto il concime giusto, però, si deve prestare attenzione a non interrarlo troppo in profondità. Rimanendo più in superficie, infatti, potrà agire nel migliore dei modi proprio per apportare principi nutritivi, aumentando anche la capacità di ritenere l’acqua. Oltre a questo, poi, i composti organici favoriscono anche le attività biologiche del terreno grazie alla presenza di lombrichi, insetti e altri microorganismi.
Detto questo, vediamo quali sono gli elementi nutritivi di cui ha bisogno una pianta come l’albicocco per crescere e produrre i suoi frutti. Il primo è, senza dubbio, l’azoto, a cui si aggiungono fosforo e potassio. Per quanto riguarda l’azoto in particolare, poi, si tratta di un elemento veramente importante per l’albicocco. Per questo motivo si consiglia di concimarlo sistematicamente. Ovviamente la frequenza con cui è necessario aggiungere azoto dipende molto dall’età della pianta.
Un albicocco appena messo a dimora, deve essere concimato con sostanze azotate dalle tre alle quattro volte l’anno, possibilmente in un periodo preciso che va da marzo a settembre. In questo modo si aiuta la pianta a raggiungere la grandezza adulta e ampliare la struttura vegetativa. Nel caso, invece, di un esemplare già adulto, la concimazione a base azotata deve avvenire tra febbraio e giugno. Successivamente, invece, potrebbe nuocere solo alla produzione e alla maturazione dei frutti.
Il secondo elemento fondamentale, come abbiamo accennato, è il fosforo. In particolare si tratta di un macrolemento che contribuisce in modo fondamentale alla costruzione delle proteine e degli enzimi. Oltre a agire anche sul sistema metabolico della pianta. A godere delle sue proprietà sono anche i frutti, visto che diventano più compatti, profumati e saporiti. La concimazione con questo elemento avviane durante l’autunno. Si consiglia, comunque, di non aggiungerne troppo e di interrarlo bene, visto che il terreno è già naturalmente ricco di fosforo.Ideale, poi, sarebbe l’utilizzo di concimi misti con fosforo e potassio.
In modo particolare anche questo terzo e ultimo macrolemento è importante per il metabolismo della pianta. Il potassio, infatti, tende a far crescere il livello di zuccheri , rendendo più piacevole proprio il sapore del frutto e riducendo il tasso di acidità.
Dopo avere parlato dei macrolementi, chiudiamo l’articolo anche con poche righe dedicate ai microelementi, ossia al ferro, allo zolfo e al magnesio. Questi, insieme agli elementi considerati in precedenza, non devono essere aggiunti attraverso il concime, visto che il terreno utilizzato in partenza ne è dotato in una quantità più che sufficiente. Nonostante questo, però, il loro apporto nella crescita dell’albicocco è fondamentale.